Capitolo 10

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"In all chaos there is calculation.

Droppin glasses just to hear them break."

- Lorde

''Merda!''

All'esclamazione seguì un tonfo, e Louis sentì una sensazione di vuoto sulle spalle, lì dove prima erano state le braccia di Harry.

Harry si alzò barcollante, alla ricerca del suo cellulare squillante che si trovava sul comodino dall'altra parte della stanza.

Gli occhi di Louis si spalancarono con riluttanza per osservare la figura ricurva di Harry nel buio della stanza. A quanto pare, il sole di novembre oscurava ancora l'orizzonte.

''Pronto?'' rispose sottovoce Harry, la sua voce roca e provata dal sonno, mentre si dirigeva verso il bagno per poi chiudersi la porta alle spalle.

Anticipata la sua presenza con il suono di un picchiettio sul pavimento, Glitter saltò sul divano, e si rannicchiò nel calore del cuscino rilasciato dall'assenza di Harry.

''No, gatto. Quello è il posto di Harry,'' borbottò Louis, poggiando un dito sul nasino rosa di Glitter. ''Quello è il posto di Harry. Lui non ti piace? Non hai intenzione di rispettarlo in quanto tuo padrone?''

Glitter lo fissò in maniera apatica prima di rotolare sulla schiena, come per provare il predominio che aveva sul territorio. Louis cominciò a grattarla dietro le orecchie mentre osservava lo spiraglio di luce gialla che trapelava dalla fessura della porta del bagno, ascoltando la voce di Harry al cellulare. E solo quando quei mormorii a malapena udibili vennero rimpiazzati dal getto della doccia, le palpebre di Louis si chiusero di nuovo.

Si ridestò, realizzando di non essersi mai addormentato, quando la porta del bagno venne aperta. I contorni del profilo di Harry erano delineati dalla luce del bagno, e si stava abbottonando una camicia a casaccio, sbattendo le palpebre faticosamente.

''Ti ho svegliato?'' chiese, accorgendosi degli occhi aperti di Louis mentre spegneva la luce.

''Inizialmente sì,'' rispose Louis mentre Harry si avvicinava al divano. ''Ma sarei tornato a dormire se il tuo gatto non fosse saltato qui, cominciando a lamentarsi di tonno e politiche orientali.'' Harry sorrise debolmente per poi sedersi sul bordo del divano e far scorrere una mano sulla schiena di Glitter. ''Vai da qualche parte?''

''Ecco... sì,'' mormorò. ''Era il mio avvocato al telefono. Devo parlargli del mio management.''

''Il tuo avvocato? Va tutto bene?''

''Sì. Tutto bene.''

''Ma è presto. Che ore sono?''

''Non preoccuparti. Torna a dormire,'' insisté Harry.

''Sei sicuro vada tutto bene?''

''Sì, va tutto bene Louis,'' rispose. ''Anche Niall è rimasto per la notte?''

''Credo abbia preso la stanza degli ospiti.''

''Torna a dormire, Lou. Tornerò prima che ti svegli.'' Lentamente, Harry si alzò in piedi, ma Louis lo trattenne afferrandogli la gamba.

''Harry?''

''Sì?''

''Abbraccio di saluto?''

Il sorriso che Harry gli regalò in risposta, tripudiava di calore. Si abbassò con solo il busto per abbracciare Louis. Erano ingarbugliati in un'angolazione scomoda, per evitare di schiacciare il gatto assopito che si trovava tra loro, eppure, al termine dell'abbraccio, Louis si sentì felice.

Time Bomb [Larry Stylinson || Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora