Capitolo 11

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"Yeah then I saw love disfigure me, into something I'm not recognizing."

-Phosphorescent


La mattina seguente gli occhi di Louis erano ancora gonfi e sensibili. Con fatica, cercò di aprirli. Non appena sveglio, si trovò sul comodino l'immagine di un bicchierone di vetro con una poltiglia verde all'interno, che lo fissava dietro la sua consistenza organica.

Adorabile.

Grugnì mentre si metteva a sedere, sentendo ogni osso del corpo scricchiolare mentre tornava al suo posto, dopo essere stato come dissestato per tutto il tempo. L'altra metà del letto era vuota, le lenzuola ingarbugliate dopo i resti di quella che era stata probabilmente una notte senza riposo.

Prese il bicchiere, considerandolo come un gesto di gentilezza da parte di Joshua. Ne prese un lungo sorso, sperando che quel nettare consistente alleviasse il dolore che gli infiammava la gola.

Aspettandosi il vile sapore di terra che solitamente associava a quel drink offensivo che spacciavano per colazione, restò stupito invece quando le sue labbra vennero cosparse di un gusto al limone e di torta alle mele. Aveva bevuto un frullato di quel tipo una volta, e quella constatazione lo portò a voltare la testa di scatto, quasi aspettandosi di trovare Harry seduto comodamente su una sedia, che vegliava su di lui come Gandalf faceva con Frodo nel film Il Signore degli Anelli. E magari, poi, lo avrebbe informato di essere sopravvissuto alla sua battaglia a Weathertop e che sia dannato il Re Stregone di Angmar.

Nonostante le sue fantasie, Louis si accorse di essere completamente da solo in camera da letto. Una volta alzatosi in piedi, vagò per la casa, per poi fermarsi quando vide Joshua in soggiorno.

Non appena si accorse della sua presenza, Joshua si ridestò. Sembrava sia sollevato che ansioso di vederlo. Mentre si sedeva sulla poltrona, Louis fu all'improvviso grato del frullato che teneva in mano, decidendo di usarlo come diversivo per evitare di parlare della notte precedente.

''Harry è qui?'' chiese, indicando la bevanda verde.

''È passato prima,'' rispose Joshua. ''Era preoccupato del fatto che ieri non l'avessi risposto, o qualcosa del genere.''

Louis annuì, realizzando che il messaggio che recitava 'Harry?' e che aveva mandato la sera prima, avesse sicuramente rappresentato come un campanello d'allarme per il ragazzo, considerata la storia che gli aveva confessato quella settimana. Sentì un'ondata di senso di colpa al pensiero che il ragazzo avesse guidato sin lì, così presto di mattina, solo per preparargli un frappè per colazione.

Louis era proprio un pezzo di merda, giusto?

''Lou, ho una cosa di confessarti,'' esordì Joshua, strappandolo dalle sue riflessioni. Con quelle poche parole, la flebile apparenza di quella che sembrava una mattinata piacevole, venne spazzata via, e lo stomaco di Louis si strinse in una morsa di panico. Cosa mai avrebbe potuto confessargli Joshua? Quali altri segreti gli stava tenendo nascosti?

''Cosa?'' gli chiese allora, le dita che stringevano nervosamente il bicchiere.

''Ho odiato Harry praticamente per tutto il tempo da quando siete amici.''

Un'incudine atterrò con un tonfo sullo stomaco di Louis, e Dio se fece male.

E cosa aveva appena sentito?

Com'era possibile che quelle parole riuscissero a fargli così male? Come potevano delle cose così astratte e indefinite come delle parole, procurargli quel pugno allo stomaco? Come potevano arrivargli sotto pelle, in maniera così tossica e soffocante?

Time Bomb [Larry Stylinson || Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora