"Hey la, day la, my boyfriend's back."
- The Angels
Louis era rimasto sveglio per ben undici minuti senza disturbare Harry, e considerò la cosa un bel traguardo. Il più piccolo era ancora alle prese con il jet leg, così gli aveva promesso di dormire quanto desiderasse. Si era svegliato con tutte le buone intenzioni di questo mondo, districandosi dagli intrecci di corpi in cui erano aggrovigliati, e camminando per la camera da letto in punta di piedi.
Indugiò per qualche minuto sulla soglia della porta, ad osservare Harry mentre rotolava sul suo stomaco e russava di faccia nel suo cuscino, con la luce del sole che illuminava la sua schiena nuda.
Muovendosi con una lentezza calcolata, Louis percorse il corridoio, dirigendosi verso la cucina, con l'intenzione di prepararsi una tazza di thè, come un adulto autosufficiente e perfettamente operativo.
Con un tazza tra le mani, si diede mentalmente una pacca sulla schiena per come stava procedendo la sua mattinata tranquilla senza disturbare il più piccolo. Inalò l'aroma profumato e speziato che aleggiava dalla sua tazza, sentendo un calore invadergli il corpo. Era perfettamente capace di intrattenersi da solo senza disturbare il suo fidanzato dormiente, semplicemente standosene appoggiato al bancone e godendosi i raggi di sole maculati del mattino. Riusciva a respirare con più facilità semplicemente sapendo che Harry fosse nella sua stessa casa, e non sentì nemmeno il bisogno di svegliarlo.
Era tutto silenzioso e al posto giusto, e Louis era in pace.
Una pace che durò trenta minuti prima che la noia prendesse il possesso su di lui.
''HAAAAARRRRREEEEEEEEEEEEEEHHHH!'' urlò, cominciando a percorrere la casa a grandi e rumorose falcate.
Entrò in camera da letto, lanciandosi come un fulmine verso il letto e sulla schiena di Harry. Il ragazzo si svegliò con uno scioccato ''Ooomph!'', borbottando confuso quando Louis si mise a cavalcioni sui suoi fianchi, cominciando a picchiettare sulla sua schiena come se stesse suonando una batteria.
''Colazione! Ora! Colazione!'' cantilenò a ritmo con le percussioni che faceva sulla sua schiena.
Passato lo shock iniziale per l'essere stato improvvisamente attaccato, Harry grugnì e si poggiò un cuscino in testa, mormorando qualcosa che somigliava ad un, ''Per favore, va' via!''
''Vieni, amore. È l'ora della colazione,'' annunciò raggiante il castano. Subito dopo scese dal letto e afferrò Harry per una gamba, allontanandolo dai suoi cuscini.
''Oi!'' sbottò Harry, e bastò un'altra strattonata da parte di Louis per farlo finire a terra. Il castano strinse la caviglia del più piccolo, con l'intenzione di trascinarlo fuori la camera, ma Harry ne aveva abbastanza di essere trasportato in quel modo. Così, all'improvviso, si voltò sulla schiena, tirando bruscamente la gamba e trascinando Louis sul pavimento, accanto a lui. Dopodiché si sistemò sul corpo dell'altro e lo soffocò in un abbraccio, tentando di persuaderlo. ''Shhhh, Louis. È l'ora di dormire.''
''Harry! No! Cibo!'' piagnucolò Louis, dimenandosi per sfuggire alla presa del ragazzo. E riuscì a sfuggirgli, per poi cominciare una sorta di lotta goffa e impacciata sul pavimento, con entrambi che cercavano di averla vinta.
''Sei irritante!'' grugnì il riccio quando Louis lo afferrò per la vita da dietro.
''Oh, sì? Chi è quello irritante adesso?'' lo sfidò il castano, mordendogli una spalla.
''Ancora tu.''
Sfruttando il vantaggio che aveva in altezza, Harry sfuggì alla sua presa e lo sollevò tra le sua braccia prima che questi se ne accorgesse. Louis si ritrovò seduto sul bacino del cantante, che aveva le gambe incrociate, inconsapevole di come le carte in tavole si fossero cambiate improvvisamente. Sospirò indignato, prima di allacciare le braccia al collo del riccio.
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Time Bomb [Larry Stylinson || Italian Translation]
Fiksi Penggemar''Esattamente, perché sei qui?'' chiese Louis, fingendo fastidio, ma fallendo miseramente. ''Il mio manager mi ha detto che non posso avvicinarmi a te,'' rispose Harry, gli occhi ancora imbrattati dall'eyeliner della scorsa notte, ''il che fa di te...