"I'm free to be the greatest, I'm alive."
- Sia
''Oggi sembri stanco, Harry,'' notò Josh, il solito tono cordiale ogni volta che pronunciava quelle parole familiari. Harry gli offrì un sorriso autoironico, mentre l'attenzione del gruppo si spostava su di lui. ''Che succede?''
''Stanotte ho dormito sul pavimento,'' rispose lui. Vide gli altri annuire o sedersi sulle loro sedie, per niente sorpresi da quello che aveva appena detto.
''E perché l'hai fatto?''
''Louis.''
E anche quella risposta non sorprendeva affatto. Si sentì il solito mormorio mentre ognuno si sedeva in cerchio attorno a lui. Non era proprio quello che avrebbe voluto raccontare della scorsa notte. Non voleva raccontare del suo solito comportamento ancora e ancora, soprattutto quando negli ultimi giorni stava cominciando a sentirsi meglio. Aveva perso il conto di quante volte aveva fatto il nome di Louis dalla prima settimana che era entrato lì dentro.
''Ti ha scritto di nuovo?'' chiese Josh, al che Harry scosse la testa.
Negli ultimi giorni si era sentito davvero bene. Persino tranquillo. Non aveva provato quel senso di infelicità, e anche psicologicamente, si sentiva rinvigorito. Ogni sera, a cena, era stato capace di dirlo ad alta voce e si era sentito orgoglioso di se stesso. Quel senso di calma, però, era stato come inghiottito dopo aver letto la lettera di Louis. Harry non era sicuro di cosa aspettarsi, ma sicuramente, si pentì di averla aperta senza prima prepararsi mentalmente.
Caro Harry,
Quello che mi hai scritto era esattamente ciò che avevo bisogno di sentirmi dire, ma credo che questo tu lo sappia. Sai sempre ciò che ho bisogno di sentire e in questo momento, voglio semplicemente essere quella voce per te. Voglio elencarti tutti i motivi che mi hanno fatto innamorare di te, ma non so proprio come fare. Non so nemmeno come renderlo a parole su qualcosa di così freddo come un pezzo di carta.
So che ti sentiresti molto meglio se solo riuscissi a riprendere in mano la mia vita. Così potresti concentrarti di nuovo su te stesso e su quello di cui hai bisogno, senza doverti preoccupare di quello che mi succede qui. E io vorrei farlo per te, con tutto il cuore. Vorrei poterti dire che me la sto cavando alla grande e che non hai niente di cui preoccuparti, ma non ci riesco, amore. Tu sei l'unica persona con cui riesco a parlare dei miei problemi, e ho paura che se non ne parlo con qualcuno, il mio corpo cederà prima o poi.
È così fottutamente difficile. Così fottutamente difficile. Non so cosa fare. Non so come migliorare le cose. Sono fottuto. Sono sempre incazzato e quando diventa tutto troppo, mi sento sfinito e inutile. È come se non esistessi più, perché persino esistere è troppo doloroso. E sento gli occhi di tutti addosso che pretendono che io stia meglio, e lo odio, così tratto tutti in maniera pessima. Con Liam mi sono comportato di merda. Ne sono consapevole ma non riesco ad evitarlo.
Voglio semplicemente stare meglio. Quando arriverà quel momento? Temo mai. È questa la verità che nessuno ti svela. Che non migliora mai. E ho davvero paura, Haz. Ho paura che questa sensazione che ho addosso, non vada più via. Quella di aver ucciso qualcuno. Mi sento come se l'avessi ucciso io.
Dio, mi manchi. Tra una settimana torno a lavoro. A Chicago. È un'idea terribile e Liam non è d'accordo, ma devo fare qualcosa o mi verrà qualche piaga da decubito. Voglio sapere tutti i dettagli di quello che stai facendo. Il fatto che vado a letto di sera senza sapere com'è andata la tua giornata, mi spezza il cuore.
STAI LEGGENDO
Time Bomb [Larry Stylinson || Italian Translation]
Fanfiction''Esattamente, perché sei qui?'' chiese Louis, fingendo fastidio, ma fallendo miseramente. ''Il mio manager mi ha detto che non posso avvicinarmi a te,'' rispose Harry, gli occhi ancora imbrattati dall'eyeliner della scorsa notte, ''il che fa di te...