Capitolo 26 II^

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Harry non riusciva a calmarsi. Era lì che si stringeva il giornale fra le dita dietro la schiena. Louis era premuto alla ringhiera del balcone della loro camera d'hotel, anche se gran parte del suo peso ero poggiato su di lui, al suo fianco.

Il castano stava assistendo al trambusto di sotto con una certa pacatezza. Sembrava grato di potervi assistere come spettatore.

Il giorno prima era stata rilasciata l'intervista di Harry, ed era andata meglio di quanto si aspettavano. Per tutto il tempo in cui era stato seduto su quella sedia, a parlare di un passato per superare il quale aveva lavorato sodo, Harry aveva continuato a chiedersi se tutto quello era davvero così necessario. Non poteva ignorarlo.

Eppure, sentiva come se gli fosse stato appena tolto un macigno dal petto. Tutto ciò che da sempre aveva infestato i suoi pensieri, adesso era lì fuori. Non doveva più trascinarsi questo peso addosso. Poteva finalmente andare avanti. La sua unica preoccupazione era come avrebbe reagito Louis quando gli avrebbe confessato quel piccolo inganno che fino a quel momento era riuscito a nascondergli.

Entrambi avevano deciso di non farsi regali. Tra il compleanno di Louis, il Natale, e il loro anniversario imminente, avevano scelto di mettere da parte il materialismo e godere semplicemente della compagnia dell'altro. Beh, eccetto per la Jacuzzi che lui aveva installato nel bagno più grande della casa.

Ed eccetto per ciò che stava preparando magistralmente alle spalle di Louis.

Aveva un presentimento che il ragazzo lo avrebbe perdonato, dato lo spirito caloroso che la festa gli aveva regalato.

Dopo l'intervista si erano riuniti in una delle suite. Erano andati tutti immediatamente d'accordo, Anne era felice di essere circondata di nuovo da bambini, e le ragazze vedevano Gemma come una Barbie umana. Le posero tantissime domande, finché Harry non era intervenuto in suo soccorso, prendendosi i bambini tra le braccia.

Fu facile dimenticare tutti i problemi di una vita da adulto mentre giocava sul pavimento con i bambini, cantando canzoni di Natale e facendoli divertire con le sue espressioni buffe. L'atmosfera era intrisa di dolcezza, e Harry osservò il modo in cui le due famiglie si fusero in maniera così naturale.

Era sdraiato sulla schiena, uno dei bambini sul suo petto. Gemma stava urlando qualcosa dall'angolo cucina, gli altri bambini correvano in giro, i loro patrigni che si sforzavano di stargli dietro. Era tutto così perfetto che sembrava un sogno.

Senza avvertirlo, improvvisamente, Louis si sistemò dietro di lui, lasciandogli un bacio a stampo sulle sue labbra stupite.

''Hmmm?'' mugolò Harry quando il castano indugiò su quel punto, fissandolo con un sorriso incantato.

''Niente. Ti amo, solo questo,'' gli disse Louis.

''Anche io ti amo.''

Soddisfatto di se stesso, Louis si alzò in piedi alla ricerca di Gemma, sperando di torturarla un altro po'. I momenti migliori, però, arrivarono dopo, quando Harry e Louis si ritirarono nella loro suite, approfittando della privacy che offriva la loro camera, per rotolarsi tra le lenzuola. Si lasciarono cadere sui cuscini, madidi di sudore, le loro pelli che si mischiavano, i corpi leggermente indolenziti ma pregni di felicità. E rannicchiato sul petto di Louis e tra le sue braccia, mentre sentiva le sue labbra sulla fronte, il suo ragazzo sussurrò a corto di fiato.

''Sei così bravo con loro. Con i bambini intendo.''

''Ti rende felice?'' mormorò Harry.

''Molto.''

Nelle parole di Louis c'erano dei progetti non dichiarati, Harry riusciva quasi a sentirli. Louis stava sorridendo, guardando il soffitto, gli occhi persi in qualcosa mentre pensava al loro futuro. Harry non poté fare altro che guardarlo, felice di scoprire che i loro pensieri andavano nella stessa direzione.

Time Bomb [Larry Stylinson || Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora