Capitolo Due

5.2K 116 4
                                    

POV Kyle

La strada per il Rifugio non era molto lontana da Harlem e speravo ci saremmo arrivati senza alcuna complicazione e nel modo più discreto possibile
Del resto era così che lavoravamo noi ed è proprio per questo che eravamo i migliori della città e anche se rapire la ragazza era stato un gioco da ragazzi, qualcosa mi diceva che il peggio sarebbe arrivato dopo

"Allora Kyle, come dobbiamo procedere adesso?" chiese Emmett staccando per un attimo gli occhi dal parabrezza
"Il Signor Holland ha detto di tenerla al Rifugio anche per mesi se è necessario o per lo meno fino a che il padre non salda il debito che ha con lui" risposi con tono serio
"Devi ammettere però che non è niente male la ragazza, com'è che si chiama? Lizzy?"
Feci un sospiro e scossi il capo contrariato
"Il suo nome è Lindy Taylor e Emmett, stiamo lavorando, quindi frena i tuoi pensieri perversi e tieni il tuo cazzo nelle mutande, ok?" Dissi in tono serio guardandolo
"Agli ordini Capo" rispose ridendo

Dopo soli due minuti ci trovammo davanti a quello che noi chiamavamo da sempre il Rifugio, sarebbe a dire, un'enorme villa su due piani, che si trovava nella cittadina di Woodstock, precisamente in riva al Copper Lake, che da due anni a questa parte era diventata la nostra casa fissa non che il centro di comando della squadra.

Emmett parcheggiò nel giardino e mi guardò in attesa di ordini
"Prendi la ragazza e portala nella camera che abbiamo preparato"
"Va bene e gli altri?" domandò interrogativo mentre scendevamo dal furgone.
"Sono ad Harlem a sbrigare l'affare per Jonny Throne"

Facemmo il giro del veicolo e aprimmo lentamente i portelloni

"Certo che ha proprio il sonno pesante" disse lui ridendo

Guardai la ragazza accasciata su un telo e legata a mani e piedi con delle fascette e del nastro isolante sulla bocca
Provavo quasi pena e dispiacere per lei, infondo era solo una povera figlia rimasta avvinghiata nei casini del padre contro la sua volontà e a quanto pareva era anche l'unica vittima di tutto questo
Scacciai immediatamente questo pensiero dalla testa, non potevo permettere alle emozioni e ai sentimenti di prendere il sopravvento e l'unico modo che avevo per farlo era spegnere la mia umanità.

Ero diventato un professionista in questo con tutto il tempo che avevo avuto a disposizione e il fatto che non avessi né famiglia né alcun tipo di affetto se non la mia squadra, aveva solo facilitato il tutto e ormai erano anni che mettevo in pratica questo metodo ed è anche grazie a questo che ero riuscito a crearmi una certa reputazione che mi aveva permesso di fondare e diventare il capo di una delle gang o bande più pericolose in circolo, i Bloods.
Eravamo i sei uomini più conosciuti e temuti di New York e a me era bastato solo scovare gli altri cinque e riunirci tutti insieme per creare tutto questo.

"Buon per noi che non si svegli, ha una voce fastidiosa" dissi io con una smorfia
Emmett prese in spalla la ragazza e ci dirigemmo a passi svelti verso il Rifugio.

La casa aveva in tutto 17 stanze, tra cui un salotto, una cucina, sette camere da letto, sette bagni e il nostro chiamiamolo ufficio, per non parlare del giardino immenso che dava sul lago,ma a parte il panorama mozzafiato quello che più ci convinse a comprarla fu la sua posizione
Non era lontana dalla città di Harlem, ma era praticamente isolata dal resto della popolazione, il che come in questo caso non faceva che rendere le cose ancora più facili.

Salimmo la rampa di scale che portava al secondo piano dove si trovavano le camere da letto e proprio infondo alla casa, lontano dalla altre camere, si trovava la stanza dove avrebbe vissuto la ragazza per quello che speravo non fosse un lungo periodo.

Aprì la porta inserendo il codice di sicurezza e feci
passare Emmett

"Se tutte le prigioni fossero così mi farei arrestare volentieri" disse Emmett guardando la stanza
"Il Signor Holland ha dato disposizioni per farle avere tutto quello di cui potesse aver bisogno e sopratutto di un ambiente confortevole dove passare il resto del suo chiamiamolo 'soggiorno' " e alzando le spalle con nonchalance aggiunsi  "Non so il perché di tutto questo, ma io non ho fatto altro che rispettare le sue richieste" risposi guardandomi intorno

Da quando mi hai rapita [FANFICTION]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora