Capitolo Ventidue

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Rientrando in casa, il brusio di risate arrivò alle mie orecchie
"A quanto pare i ragazzi hanno già finito" disse Kyle accanto a me dirigendosi verso il soggiorno con in mano il borsone con le armi

"Ei, dove siete stati voi due piccioncini?" chiese Jughead ridendo dal divano del salotto
Kyle lo guardò con una faccia contraria
"A provare le armi" rispose poggiando il borsone nel tavolo proprio davanti al divano
"Wow e l'hai portata con te?" domando Emmett un po' sorpreso
"Certo, perché non avrei dovuto farlo?"
"Non so, sai è pur sempre una ragazza" rispose alzando le spalle
Kyle si girò verso di me e mi face un occhiolino
"Sta tranquillo Emmett, Lindy sa il fatto suo, piuttosto, dove sono Kevin, Damon e Isaac?" chiese Kyle confuso guardandosi intorno
"Ah giusto, hanno detto di dirti di raggiungerli da Sam appena rientravi" disse Emmett stravaccato sul secondo divano del soggiorno
"Mh, ci sono problemi?" domandò Kyle assumendo di colpo una faccia seria
"Qualcuno, ma niente che non si possa risolvere, ma hanno bisogno di te" rispose Emmett altrettanto seriamente
"D'accordo, vado subito allora"

Kyle le spalle e iniziò a dirigerò verso la porta di casa, ma prima di andare via si avvicinò a me
"Mancherò qualche ora, non fare cazzate fino al mio ritorno" disse sussurrando al mio orecchio
"Dovresti preoccuparti più di te che di me, so badare a me stessa" risposi con tono innervosito
"Vedremo" e detto questo di allontanò da me sbattendo la porta di casa qualche secondo dopo

Camminai verso il soggiorno e mi sedetti in uno due divani davanti a Jughead intento a fare qualcosa sul suo computer
Dopo pochi minuti riapparve Emmett con in mano due piatti con vari sandwich
"Grazie a Dio, stavo morendo di fame amico" disse con un sorriso enorme Jughead poggiando il computer nel tavolino e prendendo subito in mano un sandwich
"Ei Jughead non fare lo stronzo e lasciane qualcuno anche per Lindy" esclamò Emmett dando uno schiaffetto sulla mano di Jughead pronta ad affettare un altro sandwich
"Scusa Lindy, devo ancora abituarmi al fatto che tu sia qui, abbiamo vissuto solo noi sei per anni che non è semplice cambiare le abitudini" disse Jughead facendomi un sorriso di scuse
"Tranquillo, è tutto ok" risposi restituendogli il sorriso e afferrando uno dei sandwich
"Allora, di cosa si occupano di preciso i Bloods?" chiesi con tono curioso ad entrambi
Emmett si sedette accanto a Jughead davanti a me
"Pensavo te ne avesse parlato Kyle" rispose Emmett
"Non proprio, sai Kyle non parla molto degli affari suoi" dissi io in tono contrariato
"Oh lo so bene, ma fidati a te dice più di quanto abbia fatto a chiunque altro all'infuori di noi...comunque, come saprai siamo una delle bande più famose di New York anzi la più famosa, ma a parte questo, veniamo ingaggiati da qualunque persona per risolverli certi affari, non so se rendo l'idea e dopo averlo fatto veniamo pagati profumatamente" rispose Emmett con un sorrisetto sulle labbra
"Davvero siete disposti a rischiare persino la vita per dei soldi?" domandai io confusa
"Non è solo questione di soldi Lindy, noi siamo una famiglia ormai e sopratutto adesso che siamo i più temuti e abbiamo mille nemici, dobbiamo stare insieme e proteggerci le spalle a vicenda" intervenne Jughead rispondendo al posto di Emmett
"Si vede quanto vuoi siate uniti" dissi facendogli un lieve sorriso
"È tutto merito di Kyle, è lui che ci ha messi insieme...almeno in parte" disse Emmett guardando verso Jughead con un sorriso
"Kyle è stato molto attento nel fondare i Bloods, ovviamente non ci ha scelti a caso" disse Jughead ridendo
"Cosa vuoi dire con questo?" gli chiesi confusa
"Devi sapere Lindy che ognuno di noi è stato scelto scrupolosamente per un motivo preciso.
Per essere i più forti dobbiamo essere anche i migliori nel nostro campo, ad esempio Jughead è il miglior Hacker di New York, io sono modestamente un mago nel aprire porte blindate o scassinare cassaforti, Isaac con il suo cervello riesce a trovare una soluzione a tutto elaborando piani curati alla perfezione, Damon è pazzesco nel disinnescare bombe o qualunque altra cosa che esploda"
"Cazzo, non so proprio come faccia a non cacarsi addosso dalla paura" aggiunse Jughead scuotendo la testa
"Tuo fratello ha le palle Jughead, tranne quando si tratta di restare chiusi in una stanza per più di cinque minuti si intende" rispose Emmett ridendo e suscitando subito dopo una fragorosa risata a Jughead
"Ah e non dimenticare  Kevin, lui è praticamente il Bruce Lee di tutta New York, è capace di metterti al tappeto in un nano secondo" disse Jughead imitando una mossa di kung fu
"E Kyle?" Chiesi ad entrambi curiosa
"Beh, Kyle non ha paura di niente" disse Emmett pensieroso
"Ha un sangue così freddo, mai visto niente del genere in nessuno, alle volte sembra quasi..." aggiunse Jughead altrettanto pensieroso
"Di pietra"  dissi infine io
"Esatto, come se non avesse un cuore" ribatté Emmett, aggiungendo subito dopo "ma in realtà ce l'ha eccome solo che è un po' restio ad esternare i suoi sentimenti, ma lo capisco se avessi passo quello che ha passato lui credo che mi comporterei allo stesso modo, deve essere stato un inferno" disse Emmett con tono affranto
"Oh fidati, lo è stato" aggiunse Jughead con voce cupa e con espressione dura sul volto
Improvvisamente quell'espressione mi fece subito ricordare alla stessa espressione dura che avevo visto a Jughead nella foto in macchina di Kyle

Dovevo saperne di più e questa era l'unica occasione che avevo per scoprire qualcosa.

"Cosa intendi con inferno?" Chiesi io curiosa quanto vaga, non volevo capissero che stavo cercando di estorcergli delle informazioni
Emmett e Jughead si scambiarono una breve occhiata
"Kyle è.." e proprio mentre Jughead stava per dire qualcosa la porta di casa si aprì ed entrarono Kyle, Kevin, Isaac e Damon.

Perfetto, addio informazioni

"Wow, già di ritorno?" disse Jughead alzandosi dal divano e strofinandosi le mani sui pantaloni
"Si, il nostro amico Sam ha fatto il bravo questa volta" disse Kyle entrando in salotto seguito dagli altri
"Almeno non ci ha rimesso un dito questa volta" rispose Emmett ridendo
"COSA?!" esclamai scioccata
"Niente, lascia prendere Lindy, comunque che ne dite di mangiare qualcosa? Sto morendo di fame" disse  Jughead con voce disperata
"Jughead sei un pozzo senza fondo" rispose Emmett alzando gli occhi verso il cielo
"Non è colpa mia prenditela con il mio stomaco" disse Jughead alzando le spalle con un espressione innocente "Va bene, ho apito, mi metto all'opera" rispose con voce seccata Emmett alzandosi dal divano e dirigendosi subito in cucina

Rimasi seduta sul divano continuando a pensare a tutto quello che Emmett e Jughead mi avevano appena detto e sopratutto a quello che stavano per dirmi

Cosa volevano dire con l'inferno?
Forse si trattava di quel posto della foto, il San John...ma perché lo definivano così?

"Ci sei Lindy?" disse una voce scuotendomi dai miei pensieri
Alzai di colpo la testa ritrovandomi davanti la figura di Kyle guardarmi dall'alto
"Cosa? scusa non ti ho sentito" dissi io ancora spaesata dai miei pensieri.

Kyle si sedette accanto a me sul divano appoggiando i gomiti sulle ginocchia
"Ho detto se hai fame"
"Un po'" dissi io voltandomi verso di lui
Kyle mi scrutò per qualche secondo
"C'è qualcosa che non va?" mi chiese continuando a fissarmi attentamente
"No, perché me lo chiedi?" dissi guardandolo confusa
"Non so, ti vedo più pensierosa del solito...comunque andiamo prima che si finiscano tutto" disse infine alzandosi dal divano
"Andiamo" e mi alzai anche io seguendolo verso la cucina trovando tutti gli altri seduti al tavolo intenti a divorare il cibo

Mi accomodai nella prima sedia libera che trovai e guardai Kyle fare lo stesso, ma proprio mentre stava per sedersi nella sedia di fronte a me, il suo cellulare iniziò a squillare.


Kyle lo estrasse dalla tasca dei jeans, ma appena guardò lo schermo illuminato, ma qualcosa improvvisamente cambiò
L'espressione di Kyle si fece di colpo dura e cupa e il suo corpo si irrigidì continuando a guardare lo schermo del suo cellulare
Damon si girò verso Kyle e lo guardò esattamene come stavo facendo io in quel momento
"Tutto bene Kyle?" gli chiese con tono serio
"Si, iniziate senza di me, io arrivo subito" disse allontanandosi dalla cucina a passi svelti senza dire una parola ed io rimasi lì seduta al tavolo a chiedermi cos'era appena successo.

Da quando mi hai rapita [FANFICTION]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora