Capitolo Dodici

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POV KYLE

"Kyle..."
Sentì la voce di Lindy confusa alle mie spalle

Perché non faceva mai quello che le si diceva!

"Ti avevo detto di restare in camera." tuonai in modo secco
Guardai immediatamente le facce dei ragazzi continuare a fissare Lindy a bocca aperta

Quella ragazzina aveva fatto un bel casino.

"Kyle? Adesso siete anche amici?" disse Damon con voce seria guardandomi in cagnesco
"Non siamo amici." ribattei con voce altrettanto seria 
"Concordo. Gli amici non ti danno ordini come se fossi un cane!" esclamò isterica Lindy dalla rampa delle scale
I ragazzi iniziarono a ridere divertiti, tranne Damon, lui continuava a a fissarmi con uno sguardo incazzato

"Kyle, dobbiamo parlare." tuonò  serio indicando il portone della casa

Fanculo Lindy Taylor.

Uscimmo fuori dalla casa lasciando lei e il resto della squadra dentro in preda alla confusione.

"Che cazzo stai combinando Kyle?!" gridò Damon
"Non sto combinando niente" risposi mettendomi una mano sul viso seccato

Non sopportavo che mi si facesse la predica neanche se ero in torto marcio come in questo caso.

"Niente? Questo me lo chiami niente?" disse indicando la porta di casa "E perché sei senza maglietta?!" e subito dopo indicò il mio petto nudo
"Senti Damon, quella ragazza non ha intenzione di scappare, me l'ha promesso" risposi con la voce più calma che riuscissi a fare

Sapevo quanto Damon avesse ragione e capivo pienamente perché fosse incazzato in questo modo
Stavamo rischiando tutti davvero tanto per colpa mia.

"Da quando ti fidi di qualcuno tu?" ribatté guardandomi sarcastico
"A lei non è rimasto nessuno Damon
Non ha più nulla fuori da quella stanza e di conseguenza non ha intenzione di andarsene.
Fidati di me Damon, non scapperà." risposi in tono calmo cercando di convincerlo
Egli mi guardò per un momento con un'espressione indecisa sul volto, quando di colpo lo vidi sospirare

"Eh va bene, ma se quella ragazza fa qualche cazzata e l'affare va a monte sarà meglio per te scomparire da questa città, perché ti ucciderò con le mie mani, sappilo." disse lui in tono ironico, ma sapevo che infido ci fosse un pizzico di verità in quello che aveva appena detto
"Oh, sta tranquillo Damon, prima che tu possa mettermi le mani addosso sarò molto lontano da qui" risposi a mia volta ridendo
"Forza entriamo dentro, abbiamo lasciato quella ragazza in preda a quei quattro bastardi e non oso immaginare cosa possa succedere tra qualche momento" disse dandomi un colpo sulla spalla e insieme entrammo di nuovo dentro casa raggiungendo gli altri.

Appena varcammo la soglia, vidi Lindy seduta sullo sgabello della cucina con un sandwich tra le mani intenta a scherzare con Emmett che stava spalmando del burro d'arachidi e della marmellata su un altro panino.
Appena mi vide di nuovo entra in casa, posò il suo sandwich nel bancone e mi guardò con un velo di
preoccupazione nel viso

Improvvisamente tutti gli occhi dei ragazzi iniziarono a guardare verso di noi e nella stanza calò il silenzio più assoluto
Mi avvicinai a lei e in tono serio le dissi
"Vieni con me" e dopo aver annuito senza aggiungere una parola, iniziò a seguirmi verso il salotto lontano dagli sguardi degli altri.

Da quando mi hai rapita [FANFICTION]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora