Capitolo Ventisei

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KYLE POV

Mi risvegliai con l'odore di Lindy che avvolgeva completamente i miei sensi.
Aprì lentamente gli occhi e la vidi ancora addormentata accanto a me avvolta dalle coperte e dai suoi lunghi capelli castano scuro.
Speravo vivamente che queste ore di riposo gli fossero servite a calmarsi un po' dopo tutto quello che era successo ieri...Vederla stare così male aveva liberato una parte di me che avevo tenuto lontana da tutto per tantissimi anni e in questo momento mi sentivo completamente in subbuglio, come se avessi perso il controllo di me stesso.
Guardai fuori dalla finestra e vidi il sole splendere nel cielo e girai il mio viso un'ultima volta verso quello di Lindy, era stata una notte così intensa... Non avevo mai visto una donna piangere o soffrire, ne tanto meno mi era capitato di dormirci senza andarci a letto,  ma quando pensavo a tutto questo non potevo fermare un sorriso che mi spuntava sulle labbra

Era ufficiale, Lindy Tylor mi stava completamente rammollendo

Lentamente, senza svegliarla, cercai di staccarmi da lei e appena poggiai i miei piedi sul pavimento della camera, iniziai a dirigermi verso la porta aprendola e richiudendomela alle spalle  senza fare il minimo rumore.

Appena raggiunsi le scale, le voci dei ragazzi mi arrivarono alle orecchie
"Guarda un po' chi si è svegliato" disse Emmett con un sorrisetto sulle labbra
"Qualcuno qui non ha dormito in camera sua stanotte o mi sbaglio?" Ribatté Jughead alzando un sopracciglio
"Fratellino, dovresti farti un po' i fatti tuoi" disse Damon rubando dal piatto di Jughead una fetta di Bacon

Mi avvicinai al tavolo e mi versai una tazza di caffè
"Come sta Lindy?" Mi chiese Kevin con voce preoccupata
"Meglio spero, per il momento sta ancora  dormendo" risposi bevendo un sorso del mio caffè e aggiungendo subito dopo "vi ricordo che abbiamo una questione di cui occuparci urgentemente Bloods, quindi gradirei l'attenzione di tutti" dissi appoggiando la mia tazza sul tavolo e prendendo posto in una delle sedie
"Kyle ha ragione, non possiamo permetterci di perdere tempo con queste stronzate" ribatté Damon posando sul pianto il toast che teneva tra le mani
"Allora, la cosa più urgente è decidere chi verrà nel Queens e chi resterà qui al Rifugio" dissi guardando il resto della squadra
"Come? Non partiremo tutti quanti?" chiese Jughead con un'espressione confusa
"No, ci serve qualcuno che rimanga qui con Lyndi e considerando che il nostro viaggio nel Queens servirà solo da copertura, credo sia opportuno che qui rimangano Emmett, Kevin e Isaac, mentre tu e Damon  verrete con me nel Queens " risposi con voce seria
"Scelta saggia...e quando partirete?"  Chiese Isaac guardandomi con una mano sul mento
"Considerando che convincere  Holland sarà una passeggiata, partiremo appena avrò il suo consenso  e staremo lì un paio di giorni e appena rientreremo pianificheremo qualcosa per  l'incontro con Holland" dissi infine, riprendendo a sorseggiare  il mio caffè e posando  la tazza subito dopo.
"Vado a chiamare  Holland, voi intanto preparate le valige per partire" dissi a Damon e Jughead che annuirono all'unisono.

Mi avviai verso la porta della casa e uscì a passi svelti .
Appena fui abbastanza lontano da orecchi indiscreti, presi il mio cellulare dalla tasca dei pantaloni e digitai il numero di Holland
Lo guardai per qualche secondo pregando che tutto sarebbe andato per il meglio.
Dopo aver preso un profondo respiro, partì la chiamata e al secondo squillo sentì la voce roca di Holland penetrarmi nelle orecchie.

"Kingsbury qual buon vento" disse Holland sorpreso

Dovevo cercare di essere credibile e di comportarmi in maniera del tutto normale

"Diciamo che stavo riflettendo sull'ultima  chiamata che abbiamo avuto" dissi io in tono tranquillo
"Su cosa in particolare" rispose lui con un pizzico di curiosità
"Arrivati a questo punto credo che per entrambi sai meglio che i miei uomini compreso me ovviamente, ci occupassimo della ricerca  di Jack Taylor nel Queens" dissi continuando a tenere un tono di voce serio
"Stai forse dicendo che i miei uomini non sono capaci di fare il proprio lavoro?" chiese lui alzando di qualche tono il volume della voce 
"Signor Holland non direi mai niente del genere, sto solo dicendo che un lavoro di gruppo avvantaggerebbe tutti quanti e poi sa quanto io e la mia squadra siamo bravi nel nostro lavoro e non è la prima volta che ci capita di dover cercare qualcuno in fuga" risposi con tono convincente

Per un momento sentì del silenzio provenire dall'altro capo del telefono, quando Holland finalmente parlò

"D'accordo Kingsbury. La tua squadra si occuperà della ricerca di Jack nel Queens mentre i miei uomini terranno d'occhio Harlem nel caso in cui dovesse tornare da questa parti... quando avete intenzione di partire?" Chiese con tono duro
"Anche subito" risposi con voce pronta
"Perfetto, allora partite pure... e Kyle, voglio essere avvertito su qualunque cosa " disse infine Holland tornando al suo tono calmo
"Certo" risposi e subito dopo sentì la linea chiudersi

Tirai un respiro di sollievo
la prima parte del piano era fatta, adesso non ci restava che passare alla seconda fase

Posai il telefono dentro la tasca  dei pantaloni e a passi svelti mi diressi verso la casa, trovando tutti quanti ad aspettarmi in soggiorno
"Holland ha accettato, avete preparato le valige?" chiesi a Damon
"Sono già in auto" rispose lui prontamente
"Allora possiamo andare" dissi subito io, ma proprio mentre stavo per dirigermi verso l'uscita mi ricordai di Lindy
"Devo fare una cosa, voi andate in auto io vi raggiungo tra un secondo" e senza aspettare risposta salì di corsa le rampe del piano di sopra

Arrivata alla porta della sua camera, la aprì lentamente e guardai subito verso il letto, trovandola esattamente come l'Avevo lasciata qualche ora fa
Mi avvicinai senza far rumore e la guardai un'ultima volta dormire... non volevo svegliarla, sembrava così in pace e serena, così Andai verso la scrivania e presi un pezzo di carta e una penna
le avrei lasciato un biglietto da leggere quando si sarebbe svegliata.
Scrissi velocemente un messaggio che appoggiai sul suo comodino e subito dopo andai via dalla stanza chiudendomi la porta alle spalle.

Mi diressi verso l'auto, dove ad aspettarmi trovai Damon e Jughead
Aprì il mio sportello e salì partendo subito il motore e dando  gas, allontanandoci sempre di più dal Rifugio.



"Sei andato a far visita alla Bella Addormentata" disse Jughead con un sorrisetto sul viso
"Dio mio, se non la smetti Jughead sbatto il tuo culo fuori dalla macchina" risposi in cagnesco portandomi una mano sulla fronte spazientito
"Ma come fratello, non gli dico niente?" chiese Jughead a Damon
"Ha ragione fratellino, chiudi un po' quella fogna" rispose dandogli un lieve  colpetto in testa e aggiungendo subito dopo "parlando di cose serie, cosa faremo davvero nel Queens?" chiese confuso

Passò qualche minuto prima che io rispondessi alla domanda e non perché non sapessi la risposta, bensì perché sapevo benissimo che avrebbe provocato scompiglio in Damon e Jughead esattamente come l'aveva provocato in me nel momento in cui avevo avuto questa idea.


"Voglio andare lì Damon" risposi serio continuando a guidare
"Sei pazzo Kyle? Perché vuoi andarci, forse non ti ricordi tutto quello che abbiamo lasciato lì da quando siamo scappati?!" urlò Jughead arrabbiato
Damon posò una mano sulla spalla del fratello per cercare di calmarlo
"Kyle io non so se..." iniziò a dire Damon con voce calma
"Devo farlo Damon, devo sapere se quello che abbiamo fatto ha cambiato le cose lì dentro" dissi infine frenando di colpo
Sentì Damon fare un grosso respiro
"D'accordo allora, ma non entreremo lì Kyle, guarderemo solo da lontano"puntualizzò Damon con voce seria
A quel punto mi voltai verso di loro e li guardai

Vedevo nei loro occhi calare un velo di paura e di tristezza
Conoscevo Damon e Jughead praticamente da una vita e insieme avevamo vissuto cose che nessun bambino avrebbe dovuto mai vivere e capivo bene la loro paura nel tornare in quel luogo, perché era esattamente la stessa paura che sentivo anche io, ma sapevo di doverlo fare altrimenti non me lo sarei mai perdonato.

"Grazie ragazzi, so quanto vi costa tutto questo"dissi con voce calma facendogli un lieve sorriso
"Non devi ringraziarci Kyle abbiamo promesso di esserci per ognuno di noi ahaha noi saremo sempre" rispose Jughead ricambiando il mio sorriso
"Ci siamo dentro tutto e tre" disse Damon appoggiando una mano sulla mia spalla e dopo avergli rivolto un cenno del capo, mi girai di nuovo verso il parabrezza e rimisi in moto l'auto dritto verso il Queens senza guardarmi indietro.

Da quando mi hai rapita [FANFICTION]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora