Sono nudo sul letto con un lenzuolo bianco sopra il bacino, la stanza dalle pareti spoglie si illumina con qualche chiazza di sole proveniente dalla finestra. Schiarisco un po' la vista e individuo le spalle di una ragazza con la chioma bionda intenta a mettere le scarpe.
"Oh, buongiorno splendore, devo andare ma mi dispiace" sorrise, voltandosi e venendo verso il letto "ti lascio il mio numero sul comodino" si siede al mio fianco e mi appoggio ai gomiti ancora non del tutto sveglio.
Si allunga per darmi un bacio "grazie per la serata Ian, spero di risentirti presto.
"Grazie a te..." Dolly? Molly? "...bellezza"
Si alzò dal mio letto e pochi secondi dopo la porta principale si chiuse.
Ancora imbambolato decisi di alzarmi dal letto e fare una doccia.
Appoggiai i piedi fuori dal letto e con sguardo perso noto il foglietto sul comodino.
"Ah...Dotty" presi il bigliettino in mano e prima di posarlo dentro il cassetto del dimenticatoio notai un bacio stampato con un rossetto rosa e il profumo proveniente dallo stesso.
Pensava davvero di attirare così la mia attenzione?
Senza pensarci due volte lanciai il bigliettino nel cassetto e mi diressi in bagno dove mi aspettava una bella doccia rigenerante. Esco dalla doccia e mi asciugo i capelli con un asciugamano. Prendo un altro asciugamano dallo scaffale e me lo lego in vita. Scalzo, cammino fino la cucina. Il sole splende, illuminandola tutta. Trovo un piatto rotto, con dei bicchierini e una bottiglia di vodka vuoti sul tavolo.
"Addirittura" sospiro, cercando di ricordare i momenti salienti della notte scorsa.
Ricordo l'alcool, la musica assordante del Cherrie e ancora alcool.Prendo i due bicchierini e li metto nella lavastoviglie, la bottiglia nel cestino e prendo scopa e paletta per il piatto rotto a terra. Preparo il mio santo e sano caffè e mi butto sul divano a guardare con poca attenzione le notizie del giorno.
Dopo mangiato, e messo in ordine la casa, mi sdraio nuovamente sul divano. Quando sento bussare alla porta so già chi è. Andrew, il mio migliore amico, compagno di bevute e di serate. Mi alzo e apro la porta.
"Post sbornia interessante" mi guardò dalla testa ai piedi.
"Stai zitto" tornai sul divano a girare da canale a canale.
Andrew si diresse verso il frigo e prese una lattina di birra
"Smettila di derubarmi così" mentre faceva un sorso mi sorrise e mi lanciò uno sguardo malizioso
"Risarcimento in natura?" Mi fece l'occhiolino e si avvicinò al divano per poi derubarmi anche del telecomando e mettere un canale sportivo.
"Smettila di provarci con me, siamo su sponde diverse" Andrew rise divertito.
"Un giorno cambierai idea" rise e sorseggiò la birra.
Andrew ed io siamo amici dall'infanzia: vicini di casa, compagni di scuola e ora anche soci in affari.
Ho da sempre saputo del suo orientamento sessuale, e ne ebbi la certezza quando all'età di 14 anni mi confessò che la ragazza di nome Lucy, di cui aveva una cotta micidiale, in realtà si chiamava Lukas.
"La pollastrella bionda?" Mi chiese continuando a fissare il televisore.
"Dotty..." risposi
Sputò un po' di birra e per poco non gli andava di traverso "Dotty? Veramente? Sei andato a letto con una che ha il nome di un cane?" Rise e qualsi gli uscirono le lacrime dagli occhi.
"Lasciamo perdere" risi e continuammo le solite chiacchiere-cazzate della domenica pomeriggio.Era quasi ora di cena e, come quasi tutte le domeniche, andai dai miei genitori e dalla mia famiglia.
Essendo 3 fratelli maschi, casa Somerhalder è sempre stata chiassosa e, da quando i miei fratelli ed io ci trasferimmo per conto nostro, la mamma contava sulle domeniche in famiglia.
Sulla soglia della porta mia madre Cassandra si buttò al mio collo e mi diede un forte abbraccio "forza, ti stiamo aspettando tutti" mi prese il volto con entrambe le mani e mi stampò un bacio sulla guancia.
Uscì al cortile esterno e tutto sembrava caotico: James, mio padre, alla griglia con un berretto blu di qualche squadra di baseball che discuteva con mio fratello minore Chris su qualche partita; Fred con sua moglie Alice che li guardavano ridendo e i due cuccioli della casa Micole e William che si rincorrevano per il cortile."Zio Ian!" Appena le due pesti mi videro corsero verso di me, mi abbassai per abbracciarli e quasi non cadevo a terra.
"Piccole pesti" risi "vi ho portato un regalo"
Sorpresi si staccarono dall'abbraccio e mi guardavano con aria innocente
"GELATO" urlarono quando gli feci vedere la vaschetta che avevo portato.
"Shh, è solo per noi tre" sussurrai "ma non lo dite alla mamma e papà". Si guardarono e si portarono un dito davanti al naso e con un "shh" d'intesa tornarono a rincorrersi per il giardino."Oh, ma guarda chi ci degna della sua presenza" rise Fred indicandomi con aria stupita.
"Fratellone" urla Chris aprendo le braccia verso la mia direzione e dandomi due pacche sulle spalle.
Chris, il più piccolo di tutti e il più sensibile, separandoci solo di pochi anni, abbiamo sempre avuto divergenze. Ma la famiglia è la famiglia, tutto perdona e tutto viene accettato. Ricordo quella volta che all'età di 17 anni si presentò con una ragazza e la presentò a tutti come la sua fidanzata. Beh, poco fedele: iniziò a filtrare con me ma la rifiutai sempre, Chris ed io litigammo a lungo e non ci parlammo per mesi, finchè poi non scoprì che l'aveva tradito con un compagno di scuola.
Ma, nonostante ciò, crede ancora nell'amore. Poi ci sono io, che non credo nel vero amore, o meglio credo nel sesso.
A tavola continuarono i discorsi sul baseball e calcio, mentre mia madre con Alice parlavano dei gemelli.
"Ian, quando ci porterai la tua donna?" chiede mio padre improvvisamente.
Feci spallucce e afferrai una fetta di pane.
"Sei il prossimo che ci dovrà donare dei nipotini" incalzò mia madre.
"Sono certo che Chris mi batterà sul tempo" dissi ridendo in direzione di mio fratello minore.
Chris mi lancia un'occhiataccia e riceve una pacca forte sulla spalla da mio padre che sedeva vicino a lui.
"Hai una fidanzata?" Mia madre sconvolta iniziò a dare di matto. Il suo sogno più grande è sicuramente che noi siamo felici, ma sono certo che sotto sotto ci vuole tutti all'altare e con una dozzina di figli a testa per poterli tenere tutti lei.
"Si, mamma, ma quando sarà il momento ve la presenterò" disse Chris ingoiando il cibo che aveva in bocca e sorridendo come un ebete innamorato.
Schifosamente innamorato.Si fece tardi e con un gesto salutai tutti e presi in braccio i piccoli sporchi di gelato al cioccolato intorno alla bocca.
Tornai a casa, semplicemente felice e spensierato.
Sotto il portone trovai seduta Dotty
"Secondo round?" Mi chiese spavalda e la portai nel mio appartamento.
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You can save me.
FanfictionIan, bellissimo. Nina, bellissima. Ian,possessivo. Nina, debole. Ian e Nina, se solo sapessero come finirà il loro destino. Il tempo, decide, ha il controllo. Il tempo è colui che sa come far rivoluzionare le cose. Il destino sa come finirà.