Settimo capitolo

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Corsi giù dalle scale, ancora con l'asciugamano in vita. Ma lei aveva ormai preso il taxi. E io, stupido che sono, l'ho fatta scappare con una frase di merda. Salgo nuovamente le scale, intanandomi nella mia cucina, per bere la mia colazione. Decido di vestirmi e di uscire, e così feci. Senza una meta precisa, iniziai a guidare, quando passai vicino casa di Lucas mi fermai, scesi dall'auto e la chiusi. Camminavo deciso verso la porta. Ma sentivo dei passi arrivare alla mia destra.

Nina

Aveva una maglia corta, e dei pantaloni lunghi, un cappello nero e delle cuffie alle orecchie. Guardava per terra. Quandò alzò lo sguardo, mi guardò impaurita. Ma dopo si calmò e si fermò, togliendosi la cuffia da un orecchio.

-Mi perseguiti o cosa?- mi chiese lei decisa

-Senti, Nina, scusami per questa mattina, le parole che ho detto...- abbassai lo sguardo -mi dispiace- scossi la testa.

-Si,si, ti perdono, solo se mi sbatti sul tuo materasso con molta delicatezza- disse al mio orecchio, lasciando questa voce calda e, con mia sorpresa un bacio sul collo. Era come se questa mattina era un'altra persona. Dopo detto questo si allontanò di corsa. La voglia di rincorrerla era troppa, ma dovevo essere serio e corsi davanti alla porta di Lucas. Quando bussai mi aprì, e mi accolse, ma con una faccia preoccupata.

-Lucas, cos'è successo?- chiesi preoccupato. Lui mi prese il polso e mi condusse nella sua stanza, dove una figura, nuda, dormiva sul letto. Non potevo crederci.

-Lucas, dimmi che chi è sul letto è una mia allucinazione,- dissi chiudendo gli occhi per non immaginarmi la scena

-Ian, ero ubriachissimo ieri sera, a te non ti trovavo più ed ero nel panico. Sarò stato io il passivo? No, ti prego, non posso essere stato il passivo- si controllò il culo e io non feci altro a schifarmi al pensiero che il mio migliore l'abbia preso al culo. Ma nel frattempo ridevo.

-No, okay, svegliamo il ragazzo e spieghiamogli che è successo.- Lucas mi guardò di traverso -tu sei pazzo- mi disse.

Andammo in cucina

-Ho sempre detto che potevi essere gay- risi

-ti prego, Ian, sono scandalizzato, la cosa brutta è che non ricordo niente di niente. Quando mi sono svegliato questa mattina, mi stava per venire un infarto- lo abbracciai. Lui è amico mio dalle medie. Sempre stato un buon amico, non vedo perché mi dovrebbe fare schifo.

-tranquillo, Lucas, eri ubriaco, non eri in te- accarezzandogli la testa sussurai queste parole e lui piangeva sulla mia spalla.

-CHI CAZZO SIETE VOI DUE? DOVE SONO?- urli dalla porta del salotto, girai la testa e c'era il ragazzo nudo. -Buongiorno comunque- il ragazzo si grattò la testa e andò in camera. Tornò con dei boxer addosso, grazie a Dio, Lucas lo guardava.

-Emh, chi sei tu?- domandò

-Il mio nome è Josh, ieri notte non ero ubriaco se te lo stai chiedendo- disse servendosi il latte

-Quindi sei gay?- domandò Lucas

-No, ma penso che tu si..- Lucas ed io lo guardammo strano -fai magnificamente pompini- Lucas non sapeva che fare o che dire, quindi accettò il complimento e non parlò più.

-Vado a vestirmi che devo andare a lavoro- disse, e scomparve.

-Sono gay- disse Lucas -oppure no?-

-allora, hai mai fatto pensieri perversi su un ragazzo?- domandai, lui annui -decisamente gay- annuì adesso io.

-Dato che quel ragazzo non era ubriaco vado a parlare con lui. Ci vediamo dopo Ian- mi salutò e io usci da quella casa. Quando ho chiuso la porta mi ricordai di Nina, e di come ci siamo scontrati e di quello che mi ha detto. Questa ragazza, mi sta facendo impazzire, ma veramente. Decisi di scriverle su Facebook

~voglio vederti~ scrissi

~per fare cosa?~ chiese lei

~non so, magari scusarmi e tornare a dove passavamo prima?~

~Certo!per poi sbattermi sul tuo letto~ disse, e immaginavo il tono di voce

~non ti toccherò se non vorrai~

~dopo pranzo, a casa tua, fatti perdonare~ Non capivo il senso, ma comunque sia risposi che andava bene

Dopo il pranzo, aspettai fino alle 18, ma ancora nessuna traccia di Nina. Stavo per uscire a cercarla, se le stava succedendo qualcosa? Ma poi suonarono il citofono, ed aprii

Così bella entrò dalla porta, chiudendosela alle spalle.

-Ciao- disse guardandomi negli occhi

-Ciao- dissi avvicinandomi a lei, ero indeciso sul baciarla o meno. Ma quando mi avvicinai, mi bloccai. Se mi avesse perdonato si sarebbe avvicinata lei, no? A volte non capivo un cazzo delle donne.

-Allora...- iniziai a dire, ma non sapevo che metterci dopo la frase

-Allora- fece lei

-Okay, decisamente imbarazzante. Avrei voglia di baciarti ora, ma non so, ho paura che scappi ancora. E sono così stanco, le donne, scappano tutte- dissi pensando ad alta voce

-Stavo scappando questa mattina, sì- disse avvicinandosi -ma me ne sono pentita-

-Nina, scusa ancora per quello che ho detto questa mattina. Ho quella dannata abitudine di rovinare le cose con semplici parole- toccai i miei capelli

-Non ti preoccupare- si avvicinò, e mi baciò -voglio solo conoscerti...- disse

Oh, no, decisamente no. L'unica persona che mi conosce veramente è Lucas, non sono pronto a sputtanarmi con lei.

-D'accordo- dissi- vuoi rimanere qua a cena? Cuciniamo insieme- proposi

-Solo se poi ci vediamo un bel film- disse lei, io annui allegro.

Hey, un attimo, annuisco allegro? un film bello? Cuciniamo insieme? Ma questo non sono io.

-Che mangeremo?- mi prese il polso e mi trascinò verso la mia cucina.

-Io dico di ordinare una pizza- mi avvicinai a lei, con fare provocante. Morsi il mio labbro, e mi avvicinai di più, mettendole una mano sopra il culo e l'altra dietro il collo. Lei mi baciò. Intrecciò le dita tra i miei capelli.

-mi piaci da impazzire- dico al suo orecchio, con fare provocante e con voce abbastanza sexy. Presi il suo volto e lo baciai con foga, con passione. Quando le nostre lingue si toccarono, iniziarono a danzare, ed era una danza bellissima.La presi in braccio, così leggera, e lei intrecciò le gambe sul mio bacino. La portai sul divano e lei si fermò nel baciarmi.

-Nina, se non sei pronta, non preoccuparti- dissi

-Sono venuta qua per farlo, ero decisa, non rovinare adesso tutto- prese il mio viso e continuò a baciarmi, e con le gambe, ancora intrecciate a me, faceva un movimento strano. Come per attirare il mio bacino a lei. E fu così che una mia mano scivolò sotto la sua maglia, accarezzando la sua pancia. Con mia grande sorpresa alzò la mia maglia, e ora niente e nessuno poteva fermarmi. Tolsi la sua di maglia e slacciai il regiseno, tolto esso, toccai un suo seno. La sentii gemere violentemente. La baciai ancora con più foga, quei suoi gomiti mi eccitavano ancora di più. Sopratutto se sapevo di essere io a provarle piacere. Mi abbassai e iniziai a leccarle un capezzolo. E lei gemeva tanto. Alzai gli occhi e la vidi stringere la stoffa dei cuscini, e vederla godere, era una splendida visuale.

Nina's pov

Non avevo mai fatto niente del genere. Fino a due ore prima ero sicura che non l'avrei sopportato. Ma ora che sono qui, con la mia poca, anzi nulla, esperienza, di fronte ad un uomo con tutta l'esperienza di questo mondo. Ho pensato che non avesse mai sverginato qualcuna, prima d'ora. Quando mi leccava un capezzolo, fu strano. Non mi sarei mai immaginata che lui potesse farmi questo. Ma ora che lo stava facendo, decisamente, non mi sto pentendo. Una sensazione bellissima. Così dal profondo. Quando iniziò a baciarmi sempre più giù, fino al mio ombelico, iniziai a spaventarmi. Stava arrivando il momento, quello tragico. Quello definitivo. Ma quando aprì gli occhi, lui era davanti a me, bellissimo, con quello sguardo preoccupato, sentivo che ribolliva dalla voglia di fare quel sesso sfenato. Ma io sono vergine e vedevo quella preoccupazione nei suoi occhi blu.

-Voglio sapere se veramente tu sia pronta- disse, io lo guardai per un tempo che a me sembrava infinito

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