Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è il soffitto, con una splendida luce gialla. Oggi è una bella giornata. Sento le coperte coprire il mio bacino. Giro la testa alla mia destra, una bionda. La giro a sinistra, un'altra più bionda. Senza far molto rumore, per non svegliare le ospiti di oggi, scendo dal letto. Mi dirigo verso il bagno e, con un colpo lento, chiudo la porta. Apro l'acqua, fredda, come tutte le mattine. Mi immergo, cercando di ricordare qualcosa della sera precedente, ma quello che non ricordo sono i nomi delle bionde. Sento qualcuno aprire la porta. Dire che odio chi mi disturba la doccia la mattina, o il liquore dopo doccia, è dire poco. Una delle bionde entra dentro la vasca.
-Buongiorno,splendore- dice, imergendosi sotto la mia doccia.
-Levati dalle palle- dico con tono cattivo, ma lei mi guarda, non stupita
-ehy, non ti preoccupare, tesoro- dice con l'accento un po' francese, e passando un dito sul mio petto
-Ho detto levati dalle palle- quasi urlo. Lei, impaurita, esce dalla doccia prendendo un asciugamano ed infine esce dalla stanza.
Dopo essermi dato una rinfrescata, prendo l'asciugamano e me lo avvolgo alla vita. Mi dirigo in cucina per la mia colazione. Quando entro trovo un biglietto, prima di vederlo però, mi servo liquore in un bicchiere.
"Quando hai bisogno di sfogarti, chiamaci, è stato bellissimo ieri" con sotto i numeri di telefono e i nomi: El e Brid. Non capisco il senso della firma, ma lascio sorvolare il dettaglio. Lo metto nella scorta di puttanelle da chiamare, o da dare a Lucas, e lo metto nel cassetto, dove sono tutti gli altri.
Prendo dei vestiti, e velocemente me li metto, ordinando il disastro in camera.
Dopo un paio di ore, vado a fare la spesa. Faccio un elenco al telefono, per memorizare tutto e non dimenticare nulla. Esco di casa.
Arrivato, saluto il commesso, amico di mio fratello, se non sbaglio si chiama, Greg. Vado nel reparto "frutta e verdura" e prendo il necessario. Quando cambio corridoio, una piccola figura mi viene incontro. Stava per cadere, ma ho i riflessi pronti. La guardo negli occhi, la riconosco. Ma non so il suo nome. La ragazza sconosciuta
-Beh, ora che sono il tuo supereroe puoi anche dirmi il tuo nome bella donzella- dico
Nina's pov
Non ci posso proprio credere.
Mi faccio lasciare, e con un semplice gesto, mi tira su. Quel Somerhalder. Ora sono io che sono andata a sbattere contro di lui.
-Scusa, a volte sono proprio sbadata- prendo i cereali che stavo per comprare e che sono caduti a terra
-Allora? Il tuo nome?- chiede
Sinceramente non so come fare a non dirglielo -Nina, mi chiamo Nina, ora scusa ma sono di fretta- dico a passo veloce, andando alla cassa. Ero uscita a correre, come tutte le mattine, e mia madre mi chiede di andare a comprare i cereali per Stefan. Ed ecco che mi vado a scontrare con uno psicopatico, maniaco del controllo, di merda. Esco dal supermercato e corro verso casa. Quando entro, mia madre sta dormendo sul divano.
-Mamma, i cereali li lascio in cucina- dico. In risposta la sento miagolare. Rido. -vado a farmi la doccia- salgo le scale e vado in bagno.
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-Unnie- saluto la mia amica e l'abbraccio
-Ciao, tesoro, come stai?- mi chiede
-bene, sai che oggi sono andata a sbattere contro quello che provava posizioni kamasutra sul tavolino?- ridiamo e lei non ci può credere.
-È davvero carino, però- dice
-Carino? È dire poco, ma maiale è dire poco anche- dice Sarah, intromettendosi alle mie spalle.
Mi fa prendere uno spavento e salto.
-Non lo fare mai più- La rimprovero e rido. Lei alza le mani.
-Andiamo, Liam mi ha appena chiamato, andiamo in palestra- dice tutta eccitata
-Andiamo- e ci incamminiamo.
Arrivate alla palestra entriamo. Liam e Sarah, si mettono in un angolo a parlare e, come sempre, Unnie va da Mark, lasciandomi da sola. Sto iniziando ad odiare questa situazione, ma loro sono felici, e lo sono anche io. Prendo il mio cellulare e mi metto a cazzeggiare un po' su tumblr, in un lato della stanza. Adoro le foto che mettono. Quando sento qualcuno che mi prende con la forza la spalla, mi giro, ma mi fa rimanere in silenzio, e non riesco neanche a vedere il volto. Quando mi copre gli occhi, sono totalmente spaesata, ma non posso neanche urlare. Quando mi tolgono la banda, sono sul parcheggio, davanti a me non c'è nessuno, quando mi giro sento solo delle labbra che mi vengono addosso, baciando le mie. Quando riconosco il volto lo spingo forte sulle spalle e lui fa un salto indietro. L'uomo "attenta che ti vengo addosso" è davanti a me.
-Cosa vuoi da me?- chiedo con tono aggressivo. Quando si avvicina di nuovo a me, tentato di baciarmi, sento il suo alito. Puzza di liquori strani.
-Perché non riesco ad allontanarmi a te. C'è qualcosa che mi tenta di te, ma cosa, devo cercarlo di capire- dice pensieroso, guardandomi negli occhi
-Sei ubrico, levati- lo spingo ancora.
-No, non sono ubrico, prendo piccole dosi di alcol ogni tanto, mi da energia. Ne ho appena bevuto uno, quindi tranquilla- dice -sono tutto, tranne che ubrico
-perché siamo qui?- chiedo guardandomi intorno.
-Volevo baciarti, non potevo farlo là dentro- dice e si avvicina ancora. Mi bacia. Ma quei occhi mi trasportano per un attimo e sto al bacio. Torno in me e lo spingo ancora, mandandolo a fanculo.
Entro di corsa nella palestra, cercando le mie amiche, ma non ci sono. Esco fuori, trovandomi al parcheggio anteriore. E mi stavano chiamando.
-Eccomi ragazze- dico alzandogli una mano
-ma dove diavolo eri?- chiede Unnie controllandomi tutta, dalla testa ai piedi
-Sto bene, devo raccontarvi- dico
Ian's pov
Ho pensato che se la tecnica "fai cadere la preda" funzionasse, ma così non era. Ho provato a baciarla e ci sono riuscito. Ho sentito che per un certo punto lei ci stava, mi seguiva. Sono felice per questa piccola conquista. C'è qualcosa in quella ragazza che mi chiama, ma non so cosa dice. Per scoprirlo devo conoscerla. Ma il piccolo problema è che io non so farlo. Sono sempre stato quello che se le porta a letto e basta. Senza sentimenti, solo sesso. Devo chiamare Lucas, devo farmi aiutare
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You can save me.
FanficIan, bellissimo. Nina, bellissima. Ian,possessivo. Nina, debole. Ian e Nina, se solo sapessero come finirà il loro destino. Il tempo, decide, ha il controllo. Il tempo è colui che sa come far rivoluzionare le cose. Il destino sa come finirà.