Ottavo capitolo

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*avviso

in questo capitolo, ci saranno parti inadatte ai minori, per cui chiediamo un pubblico accompagnato da adulti.

Scherzo, fate come vi pareee. La cosa importante che siate consapevoli a come "si fanno i figli". Detto questo godetevi il capitolo e fatemi sapere cosa ne pensate, love ya, ~cel*

-si, sono sicura- presi quelle guance che fino a quel momento avevano delle splendide fossette sopra. E baciai le splendide labbra di questo uomo. Con delicatezza, con dolcezza. Sembrava un bacio così dolce che mi stavo per perdere. Sarei rimasta così per almeno tre ore. E ogni volta, quando volevamo prendere un po' d'aria, ci guardavamo negli occhi e mi perdevo in quel mare aperto. Sembravamo l'infinito, io e lui. Insieme, in quel momento. Inseparabili. Lui a torso nudo e io anche. Iniziai a slacciargli i pantaloni, sicura di me, sicura di quello che avrei fatto, voglio farlo con lui. Non sono innamorata, ma sento che è quello giusto. Lui mi fermò, dal baciarci, e mi continuava a guardare. Presi un sospiro di solievo quando prese il preservativo dal portafoglio che aveva in tasca. Slacciati i pantaloni li scesi giù, ovviamente con un suo piccolo aiutino. E lui fece lo stesso con i miei. Adesso che ci divideva solo un pezzo di stoffa, dal completarci, ripresimo a baciarci. Basta dolcezza, ora c'è passione. Mi tolse tutto l'intimo e feci lo stesso io. Lui seduto sul divano e io a cavalcioni sul suo bacino. Se non sbaglio, in questa posizione avrei dovuto fare tutto io. E... non può essere vero. Non sono abituata. Pregai silenziosamente il ragazzo per farglielo capire. Lui nel frattempo si infilò il preservativo sul pene. Oh, mio Dio. Solo ora lo stavo osservando bene. Quei addominali scolpiti, quei pettorali. I muscoli alle braccia ben evidenti e tutto completato con un elemento lungo circa ventidue centimetri. Ian scoppiò a ridere. Quando lo guardai in faccia avevamo già cambiato posizione, lui sopra di me, e vedeva che io lo stavo osservando. La mia faccia alla vista del suo bastone doveva essere emozionante. Tanto da far ridere. Presi la sua nuca e lo spinsi a me per baciarlo.

-Sei bellissima- mi sussurrò all'orecchio, prima di entrare delicatamente. Ed ecco, quella sensazione, quel dolore che si trasforma in goduria. Quel dolore che mi fa stringere ancora di più il cuscino. Quel dolore che mi provocava un ragazzo, uno bellissimo, quello che mi stava per cambiare la vita, o almeno quello che pensavo io.

-dimmi se ti faccio male- iniziò a muoversi, lentamente. E io mi feci trasportare dalle sue raccomandazioni che mi sussurrava. Di stare tranquilla. E io godevo di quella sensazione. Godevo, godevo. Tanto quando pensavo di essere arrivata al limite, Ian anche gemette con me. Una sensazione bellissima, quando si fermò, lui appoggiato al mio seno, appena aveva goduto e io che mi perdevo in quella bellissima sensazione di averlo ancora dentro di me.

Uscì. Delicatamente e magificamente. Il mio respiro era irregolare, insieme al suo. Quando mi guardò negli occhi mi baciò, dolcemente

-ti ho fatto male?- chiese dolce, un po' preoccupato

-Non molto, tu goduto troppo?- chiesi io ironicamente.

-Sempre ironica tu eh, ragazzina?- lo baciai, lui voleva entrare con la sua lingua e lo lasciai fare, facendolo intromettere con la mia e dove iniziarono a ballare una bachata *cogliete l'ironia*

-sempre di più- dice lui ad un tratto

-cosa?- chiesi io

-Mi fai impazzire- mi bacia a stampo -sempre di più- mi bacia ancora.

Quando mi guarda un po' stranito mi chiede -cos'hai?-

-Sonno- dico baciandolo ancora

-Andiamo a letto- dice lui, prendendomi in braccio. Il punto è che sono completamente nuda e mi sto vergognando ora.

Quando mi appoggiò sul letto, prese il lenzuolo e mi coprì le parti intime. Lui si mise vicino a me, e mi abbracciò. Così che caddi in questo sonno profondo, liberatorio. Vicino ad un uomo. Un uomo speciale.

Ian's pov

Così bella, così angelica, così perfetta.

La ragazza vicino a me, nuda. La ragazza che mi fa impazzire. La ragazza che sto fissando mentre dorme da ormai un bellissimo quarto d'ora. Spostai una ciocca di capelli dal suo viso. Ho paura solo di una cosa. Che domani mattina, o prima o dopo della mia doccia mattutina, se ne vada, lasciandomi il suo numero di cellulare. Ora ero importante per lei. Le avevo tolto la verginità, e sono felice di essere stato il primo e l'unico fino ad ora.

Questa meraviglia, l'avevo ora con me. Al mio fianco. E sono così pazzo. Non riesco a dire innamorato. Pazzo è la parola perfetta.

Cado in un sonno, profondo, mentre lei è appoggiata a me, tra le mie braccia c'è il mio angelo e lo terrò stretto con me, sperando che non prenda il volo.

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