Tredicesimo capitolo

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Aprii gli occhi. Una leggera ondata di calore mi invase le gambe seminude.

Sorrisi nel vedere il mio uomo accanto a me.

Dormiva.

Così bello, così bimbo.

Sì, sembrava un bambino, con un leggero acenno di barba, la bocca leggermente aperta e quell'espressione serena. Così bello.

Gli toccai leggermente i peli del petto e sorrisi alla sua smorfia, ma mi avvolse con un braccio silenziosamente, per poi lasciarmi un bacio sulle labbra.

Immaginai di aver un orribile alito, per questo decisi di alzarmi dal letto. Presi alcune cose dalla borsa e mi avviai nel bagno.

Una doccia è quello che mi serve. Accesi l'acqua calda e mi misi sotto il getto d'acqua.

Lavai i capelli e il mio corpo. Pettinai i miei capelli lunghi e mi depilai velocemente le gambe. Uscita da lì mi avvolsi nell'asciugamano e sparsi il mio corpo con crema. Adoro la mia crema, profuma di cocco. O meglio dire, adoro il cocco. E infine mi lavai i denti.

Quando sentii aprire leggermente la porta vidi una figura, ormai quasi famigliare, entrare con addosso solo un paio di boxer. Sorrisi appena lo vidi. E consapevole di avere un buon sapore di menta in bocca, mi alzai sulle punte e lo baciai dolcemente.

《Che bel risveglio》 sorrise, facendo sfoderare leggermente le piccole fossette.

Sorrisi anche io.

《Vado a cambiarmi》 sorrisi e uscii fuori dalla porta del bagno.

Arrivata in camera sciolsi i capelli umidi e li legai in una coda, mettendomi un paio di pantaloncini corti e una t-shirt blu cobalto. Decisi di camminar scalza. Presi il mio cellulare e vidi tre messaggi.

Aprii il primo. Mia madre.

-torni a pranzo o a cena, tesoro?-

Mi ricordai che stasera avevo la cena a casa della famiglia Somerhalder.

Risposi a mia madre che non sarei tornata. Forse domani.

Aprii il secondo messaggio.

Unnie.

-com'è andata la serata? Tutto okay?-

Ow, la mia piccola e dolce Unnie, sempre a preoccuparsi. Risposi con un "tutto bene" e con un "ti voglio bene".

Il terzo messaggio da un numero sconosciuto.

-puttanella del cazzo. Lascia stare Ian o giuro che te la farò pagare.-

Sussultai quando sentii la porta della camera chiudersi. Non l'avevo neanche sentita aprire.

《Tutto bene?》 Mi chiese Ian, entrando con l'asciugamano sulla vita.

Annui per non farlo preoccupare.

Ma in realtà, dopo questo messaggio avevo paura. Sembra pericoloso, per questo ho paura.

Ian's pov

Quando entrai aveva una mia maglia bianca e con l'intimo nero. La sua espressione che aveva in viso non mi convinceva. Chiusi la porta alle mie spalle e lei sussulta.

Sapevo che qualcosa in Nina non andava. Quindi decisi di avvicinarmi a lei e spiare il cellulare che aveva in mano.

《Amanti?》 Scherzai.

Lei sorrise, tirata, ma quando mi prese le guancie e mi baciò non sembrava più terrorizzata.

Mi baciò dolcemente e pensai che dopo avrei avuto bisogno di un'altra doccia.

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