Ed eccole, in attacco.
Iniziarono a parlare entrambe contemporaneamente, ma non riuscivo a sentirle, non scandivano bene le parole. Ma poi guardando le facce di Liam e di Mark, iniziai a ridere.
Una risata spontanea. Ma loro adesso mi guardavano male. Volevo correre per nascondermi dentro il bagno degli uomini magari, ma rimasi lì, ferma
-Ragazze- si avvicinavano -calmatevi-
-Calmarmi- dissero insieme ed iniziarono come prima ad urlare e a dire parole inconprensibili.
Volevo sotterrarmi. O almeno farle stare zitte con qualcosa di stupido. Ed ecco che mi si accese la lampadina
-Ragazze, io lo amo- urlai. Loro, con facce stupite, si fermarono. E con un sospiro di solievo iniziai il mio discorso. -non lo amo, ma mi piace da impazzire. L'altra notte quando ero ubriaca e si è preso cura di me, il giorno dopo ero vestita e ancora con la mia verginità- ora le loro facce erano confuse -ma il giorno dopo, cioè ieri, ero consapevole e...- non l'avessi mai detto -mi sentivo pronta con lui- le urla di gioia e gli abbracci che sono venuti dopo ve li lascio un po' immaginare.
Quando finalmente, dopo le chiacchiere, entrammo nella palestra, vidi Ian: con quella splendida luce gialla e quel sudore che gli colava sul viso. Una scena perfetta. Mi avvicinai un po' al suo campo visivo, senza avvicinarmi. Lo guardavo, e lui quando mi riguardò, stava per prendere un colpo dal ragazzo che allenava.
-Non dovresti sconcertarti, è quello che mi hai sempre detto, Ian- sentì il ragazzo dire queste parole. Non sentì risposta di Ian.
Distolsi lo sguardo dal ragazzo che pochi minuti fa mi ha baciata.
Ian's pov
Nina ha i poteri magici.
Mi sconcentra, mi fa impazzire e mi fa... impazzire.
-Scusa- dissi a Robert, il ragazzo che allenavo
Lui seguì il mio sguardo -uoh, professore, bel gioiellino. È suo o è suo nei suoi sogni?- mi domandò fissando la ragazza, oh, la MIA RAGAZZA.
Diedi un leggero pugno in viso del ragazzo.
-Mia- dissi freddo.
-Okay, okay, scusa- disse lui, in difesa, alzando le mani
Mi diressi verso la mia ragazza, volevo apparirle alle spalle, e così feci. Quando si girò disse
-Oh, mio dio, mi vuoi far morire d'infarto?- domandò. Io risi e le stampai un bacio, ma lei mi fermò sulle sue labbra, addolcendo il bacio. Deliziosa.
-Mh- miagolai (?). Sorrisi e mostrai le mie fossette. Lei le iniziò a toccare. Quelle mani sul mio viso, così delicate. Quel movimento mi fece sorridere ancora di più. Mentre ammirava ogni centimetro della mia pelle. Mentre guardava me.
-Vado a farmi una doccia- la baciai e mi intanai negli spogliatoi
×××××××××××××××××××
Sotto la doccia pensai alla mia ragazza e la stranezza di dire "mia ragazza".
Uscito, presi i vestiti, e pulito e vestito, come nuovo usci dagli spogliatoi. Cercando Nina e le sue amiche. Ma l'unica cosa che vidi fu Sarah allarmata, che mi correva addosso.
-Non trovo Nina, mi devi aiutare, stava con te?- mi domandò in preda al panico. Ma quando capisco bene il nome della ragazza che non trova mi allarmo. -Non stava con me- dissi, e questa volta mi infuriai -dove cazzo sta?- urlai.
-Emh.. qua-quando stavo co-con Unnie, lei era con noi. Stavamo tutte e t-tre parlando. Ad un certo punto mi suona il cellulare, quando mi giro Unnie parlava con Mark in un angolo, ma Nina non c'era- disse spaventata.
Dov'è la mia ragazza? DOVE CAZZO STA? iniziai veramente ad infuriare. Presi il cellulare e la chiamai. Il cellulare era spento.
Iniziai a cercarla per tutta la palestra, insieme agli altri. Liam venne con me fuori, per farmi prendere un po' d'aria, nel retro. Io in preda all'agitazione e alla furia presi a calci il cassonetto vicino a me, buttandolo a terra. Liam cercava di calmarmi dicendomi che andrà tutto bene, che dove potrà essere andata di così lontano.
Il mio problema era il perché l'avesse fatto, senza avvisare nessuno, di nascosto.
E se qualcuno l'ha presa? La volesse stuprare? Farò il delirio. Lo giuro su Dio. Quando pensai a ques'ipotesi, una lampadina nella mia testa si accese. Ricodo Robert, ed ecco che lui fu il mio sospetto. Ma se quel ragazzo fosse un po' intelligente non l'avrebbe mai fatto, insomma sono stato io il suo insegnante per due anni. E questo è il mio sport.
Guardai Liam.
-Forse so chi l'ha presa, devo rassicurarmi che lui non stia in palestra- indicai al ragazzo di entrare dentro con me. Vedevo tutti. Tranne quel bastardo, figlio di puttana, di Robert. Lo uccido con le mie stesse mani e guai a chi mi ferma.
Dissi a Liam di Robert, e di quello che pensavo, e della mia ipotesi confermata. Presi il cellulare e chiamai quel fallito.
-Hey, amico, ciao- dissi io, facendo finta di nulla
-emh, Ian? Perché mi chiami?- chiese. Falso della Madonna. Io lo uccido
-Scusa il disturbo, ma hai dimenticato i tuoi guantoni da 3.000 dollari incustoditi. Te li vieni a riprendere, o vuoi che te li porto io?- cercai di fare la voce più normale possibile.
-Vengo io, grazie Ian- attaccai e presi a pugni l'armadietto vicino a me.Liam cercava di tranquillizarmi, ma qui stavo per scoppiare.
Aspettai il ragazzo dove sapevo che parcheggiava spesso. Quando arrivò una 500 dissi che era lui per la macchina da finocchio. Non c'erano i guantoni in realtà, non li aveva dimenticati. Ma aveva la mia ragazza, e si vedeva dagli occhi lucidi che aveva. Lo chiamai.
-hey, amico- dissi e gli diedi un pugno, non approposito, in pieno viso. -Liam, cerca Nina nella macchina- dissi io.
-Ian, ti prego aiutami sono qui- urlò una voce femminile, e poi sentii sbattere il bagagliaio. Così deciso, ucciderò Robert.
Nina's pov
Liam aprì la macchina.
Ero rimasta venti minuti chiusa lì e avevo paura. Non so come Ian sapesse dove ero e con chi. Avevo pensato che io fossi sfacciata. Appena sentì la sua voce urlai con quel poco di fiato che avevo. Liam mi ha aperto. E la scena era terrificante. Ian, il mio uomo, a cavalcioni sul ragazzo che non aveva un nome per me. Questo ragazzo, sembrava... morto.
Sangue, sangue ovunque.
-Ian, fermati- urlai al ragazzo, in preda ad un attacco di panico
-Ian, ti prego, fermati- urlai ancora, ma non lo fermai. Continuava a pistare questo ragazzo, urlandogli parole contro.
-Ian, cazzo, guardami- stavo piangendo. Lui non se ne accorse, ma si fermò. Dopo un po' mi guardò, aveva gli occhi rossi di rabbia. Non erano più celesti, il celestino che amo dei suoi occhi. Erano blu. Blu acceso.
Mi spaventai e tirai un passo indietro. Quel blu, per un attimo sembrava essere tenebroso. Ma quando vide le mie lacrime si alzò e mi abbracciò. Mi chiuse tra le sue braccia. Mi stravolse. Non avevo coraggio di guardare i suoi occhi. Decisi quindi di chiudere i miei. Quando sciolsimo l'abbraccio io ero più calma. Guardai il ragazzo a terra.
Lui però non dava segni di vita.
Il mio uomo, Ian, un assassino? No, non poteva essere. Non potevano essere neanche i suoi occhi. In un attimo, il ragazzo insieme a me, sul suo letto, per quell'attimo era sparito. Mi aveva difeso. E ora mi sento responsabile.
Quel ragazzo era lì, per terra, sdraiato, con la faccia insanguinata. Ma la cosa peggiore era che non faceva segni di vita. Neanche il petto. Non si vedeva il suo respiro.
Guardai Ian ora e....

STAI LEGGENDO
You can save me.
FanfictionIan, bellissimo. Nina, bellissima. Ian,possessivo. Nina, debole. Ian e Nina, se solo sapessero come finirà il loro destino. Il tempo, decide, ha il controllo. Il tempo è colui che sa come far rivoluzionare le cose. Il destino sa come finirà.