Diciottesimo capitolo

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Non riuscivo a credere alle poche parole che ha appena detto Allison.

Diventerò padre.
Ma non della ragazza che amo.

Amo Nina.
Sono innamorato di lei da quando l'avevo vista la prima volta.
Sin dal primo istante che mi ha sorriso, che ci siamo baciati, che abbiamo fatto l'amore.

La ragazza piú bella e piú buona del mondo.

E diventerò padre, da un'altra donna.

Allison: l'avevo notata una sera al pub, volevo scoparmela dal primo momento.

Era solo sesso.

La testa mi frullava tra pensieri su pensieri.
Come potevo fare ora?

Ho bisogno di aria, tempo, spazio.

Spostai Allison, allontanandola dalla porta per le scale dall'ospedale.

Scesi, due a due, velocemente.

Il portone principale girava, piú o meno come la mia testa in quel momento.

La spinsi ed uscii.

Eccola, l'aria che tanto aspettavo.

Ispirai ed espirai come se fosse la prima volta, ne avevo bisogno.

Fuori dall'ospedale era quasi vuoto. Un gruppo di ragazzi era sotto un albero, all'ombra. Probabilmente sono venuti a vedere un loro amico dopo un incidente in modo.
Una coppia di mezz'età stava per entrare, abbracciati.
Un ragazzino al loro fianco, avrà avuto sui dodici anni si avvicinavano.

Riconoscevo il ragazzo.
Il fratello di Nina, Stefan.
La mia ragazza mi aveva fatto vedere delle foto con lui, e ora vedendolo dal vivo sembrava piú piccolo ancora.

Quando stavano per passare accanto a me, ero indeciso se salutarli e presentarmi, oppure restare in silenzio. Non potevano sapere chi io fossi se Nina non avesse parlato di me.
Scelsi la prima opzione.

"Scusami, per caso ti chiami Ian?" la donna mi domandò.
Aveva gli stessi occhi della figlia e lo stesso colore di carnagione.
Mi stava indicando quando mi chiese se fosse il mio nome.

Annuii "si, presumo che voi siate i genitori di Nina" allungai la mano, sperando che il padre me la stringesse e non me la stritolasse.

"Esatto! Nina ti ha descritto proprio bene, è per questo che ti ho riconosciuto" disse la madre.

"Si, io sono il padre." strinse la mia mano, con una stretta forse piú leggera di quello che mi aspettavo, ma sempre forte.

"Molto piacere" dissi sorridendo.
Le nostre mani si lasciarono

"Io sono Stefan" si fece spazio dalle due figure, e mi diede il cinque.
Era basso, con un fisico minuto e dei capelli alzati col gel.

Era un bambino grazioso.

Bambino.

La testa mi iniziò a girare nuovamente.

"Nina si trova al terzo piano, stanza 312" dissi.

"Okay, grazie, ci incontriamo sopra" disse gentilemente la madre.

Sentii alle mie spalle la sua voce, mentre abbracciava il marito, facendo complimenti per la scelta della figlia.

Sorrisi un attimo, ma la testa continuava a girare.
Mi aggrappai al primo palo che trovai e mi sedetti a terra.

Un bambino.

NINA'S POV

"Toc toc" sorrisi appena vidi mia madre alla porta.

"Mamma" mi alzai dal letto, e corsi ad abbracciarla.

"Vedo che ti senti meglio" sorrisi mentre scioglievo l'abbraccio.

"Si, aspetto le analisi e posso uscire"

"Meno male" disse scuotendo la mano.

Vidi dietro di lei il resto della mia famiglia, li abbracciai forte.

"Voglio qualcosa da mangiare" disse mio fratello, ma avendo solo una mela nella stanza, gli diedi qualche moneta.

Mio padre lo accompagnò al bar di sotto.

"È UNA BOMBA SEXY" disse mia madre accertandosi che mio padre non la sentisse.

Risi sommensamente. Sicuramente si riferiva ad Ian. Ma io non lo vedevo da quando era uscito con Allison. Mi stavo preoccupando.

"Dove l'hai visto? E come hai fatto a riconoscerlo?"
Chiesi ancora ridendo.

"Era fuori dal portone dell'entrata, e i tuoi riferimenti al suo fisico mozzafiato e gli occhi quasi finti sono verissimi" rise.

Stava fuori?

"Era da solo?" chiesi.

Lei annui "è successo qualcosa?"

Non volevo farla preoccupare.

"No, ho paura che flirti con le dottoresse sexy del reparto" risi ma in fondo pensavo che fosse con Allison e tirai un sospiro di solievo mentalmente.

"Scusate" disse una donna alla porta, era la dottoressa Walker.
"Il tuo stato è migliorato, e possiamo confermarle l'uscita"

"Grazie mille" dissi mentre prendevo dei vestiti.

"Mi raccomando, le lascio una ricetta per delle pillole anti-stress"

Perfetto! Mia madre mi guardò preoccupata. Le feci un cenno con la mano per farla stare tranquilla.

"Grazie ancora" strinsi la mano alla dottoressa "torno subito" e mi andai a vestire in bagno.

Quando uscii, la dottoressa stava spiegando a mia madre che non ero rimasta incinta.
Conoscendola, sarebbe stata la prima cosa che le fosse saltata in mente. E non mi sbagliavo.

"Okay, adesso sotto firma dei documenti e sei libera." disse amichevolmente.

La salutammo ed uscimmo dalla stanza.

Dopo dei semplici documenti firmati, finalmente uscii dall'ospedale.

Non avevo visto Allison da nessuna parte e quando uscii era praticamente al collo del mio ragazzo.

Si stavano abbracciando.

Si stavano abbracciando, cazzo!

Quella donna voleva praticamente rovinarmi la vita e rubarmi il ragazzo.

Stavo per piangere, sono stanca di farlo.

Ian era girato di spalle, non vedeva che io uscivo, ma Allison mi guardò trionfante dalla spalla di Ian.

Mia madre, seguita da mio padre e mio fratello, uscii dall'ospedale.

E con la semplice scusa del "è sua sorella" ce ne andammo.

Senza che lui ci vedesse.

Non potevo crederci.

Ero indecisa se il sentimento che provavo era rabbia o tristezza. Forse entrambe le cose ma mi facevano male.

Accellerai il passo ed entrai nell'auto dei miei.

In fondo non dovevo essere cosí permalosa, ma mi era facile con le persone a cui tenevo.

Ian è una di quelle.



*prendo solo un piccolo spazio autrice*
Colgo l'occasione per ringraziarvi tutte (non l'avevo fatto per bene precedentemente) . Senza il vostro appoggio non volevo continuare la storia, quindi ringrazio una ad una per i complimenti e per le belle parole. Veramente un enorme abbraccio e un bacio.
Loverejoices_

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