2 Missione impossibile

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Nashi si svegliò alle dieci: i suoi genitori erano già andati via da un bel pezzo, ma aveva atteso che la casa fosse scesa nel silenzio più assoluto prima di scendere dal letto. Fuori dalle brande, andò in bagno e si spogliò di fronte allo specchio tutto corpo: i lunghi capelli lisci scendevano pigramente sulle spalle, rosei come i ciliegi maturi. Gli occhi spiccavano sul volto snello e candido, verdi come smeraldi; il corpo era slanciato, con il seno e il didietro formosi. Entrò nella vasca e si lavò; dopo una quindicina di minuti, uscì e si riasciugò completamente. Per finire, si vestì: si mise un reggiseno e un leggins sportivi, entrambi bianchi, con sopra una giacchetta di pelle nera. Indossò gli stivali e scese a fare colazione; dopo mangiato, poté uscire.
Nashi era a Magnolia fisicamente, ma la mente era ancora là, la sera precedente, a rammentare le parole dei suoi genitori; li voleva bene, ma li odiava quando facevano gli iperprotettivi.
Non mi vogliono dare un'occasione.
Se voglio andare in missione, dovrò farlo da sola.
Quando entrò alla gilda, un vociare incredibile le violentò i timpani, accompagnato dal rumore di vetri e lignei che si scontravano e altri rumori simili. Dopo anni, la gilda era tornata ad essere come un tempo: situata nella sede originaria ma strutturata come dopo l'avvento di Phantom Lord: gigantesca e molto spaziosa, con tantissime panche e un palco per i discorsi o le esibizioni durante le festività. Decisa, Nashi andò verso la bacheca delle missioni; quelle poche che c'erano erano troppo semplici e banali, e nessuna richiedeva l'utilizzo del fuoco. Sbuffando, guardò per puro caso il piano di sopra: lì vi erano depositate le missioni di classe S, e soltanto i maghi di quella categoria potevano accettarle. Detto in parole povere, tutti tranne lei, Gale, Kida, Storm e i gemelli Dreyar, ovvero Orione e Andromeda.
Senza farsi vedere, Nashi salì al secondo piano e controllò le missioni: ce ne erano pochissime, ma una in particolare attirò la sua attenzione:

L'arcivescovo di Zentopia
dev'essere scortato dal porto di Magnolia alla gilda di Blue Pegasus per motivi religiosi.
Si richiedono dei maghi che
si assumano il compito di proteggere l'arcivescovo durante il viaggio di andata.
La partenza è fissata per il primo settembre alle dieci di sera.

Ricompensa: 10000000 di Jewel

Nashi non ci voleva credere: dieci milioni di Jewel solo per proteggere l'arcivescovo?! Ma era una cazzata!
Non riusciva a comprendere perché una missione così stupida fosse stata appesa nella bacheca per i maghi di classe S, quindi la prese e la ripiegò - nascondendola nella tasca anteriore dei leggins - e scese al pianterreno, senza farsi vedere da nessuno. Quando scese, vide il suo team riunito attorno a un tavolo isolato dagli altri: Gale la forza bruta, Kida l'intellettuale e Storm il...non sapeva indentificarlo in qualche modo sinceramente.
Si sedette affianco a Gale, attirando l'attenzione dei compagni.
"Domani sera" attaccò "andremmo in missione".
"Ma di cosa stai parlando?", le domandò Storm.
Nashi tirò fuori il foglio della missione, aprendola per intero: appena lessero il contenuto, i tre ragazzi impallidirono.
"Ma sei scema?" le domandò Gale "Questa è una missione di classe S".
"Lo so".
"Non possiamo partecipare alle missioni normali" commentò Storm "figuriamoci quelle di classe S".
"Qual'è il problema? Dobbiamo soltanto-".
"Scortare arcivescovo di Zentopia" concluse Kida "non è una missione da prendere alla leggera".
"Che sarà mai!".
"Non ho intenzione di partecipare a una missione simile. Dobbiamo lasciarla a chi ne sarà capace".
"Quindi non noi", s'intromise Storm.
"Esatto. Non sappiamo controllare i nostri poteri, ed è per questo che i nostri genitori ci vietano di accettare qualsiasi missione".
"Fa' quello che vuoi" le disse Nashi "se vuoi essere una maga debole allora resta qui che velocizzi il processo. Noi tre invece" guardò i due ragazzi "ci incontreremo al porto alle dieci di domani sera".
"Ma mi hai ascoltata?" le domandò Kida "Ti ho detto che non sappiamo-".
"Io e Gale sappiamo controllare i poteri" s'intromise Storm "non so voi".
"Io sì più o meno" rispose Nashi "vada per la missione?".
"Vada per la missione", confermò Gale.
La riunione si sciolse con quella frase, e ognuno proseguì con le sue solite mansioni. Kida si alzò per ultima, quando i suoi compagni se ne erano già andati ed uscì dalla gilda, battendo i piedi sulla pietra che componeva la strada. Quello che stava provando era un miscuglio tra la rabbia per come Nashi le aveva parlato e la tristezza per la verità delle cose, tagliente come una lama: era debole. A parole era brava, ma di magia era schifosa: apparte la telepatia e la resistenza ai veleni, l'unico potere che possedeva era quello di trasformarsi in un varano. Doveva accettare la realtà: Nashi dominava il fuoco, Gale i metalli e Storm i fenomeni atmosferici. Lei era sì, intelligente e astuta, ma con i fatti...era difficile da spiegare. Immersa nei suoi pensieri, andò a sbattere contro un passante; gli chiese scusa per la botta e proseguì sul suo percorso senza meta. Sentiva l'odore di Storm, ed era vicinissimo: come al solito, la stava pedinando, seguendola sia con lo sguardo che col corpo. Non capiva che cosa ci trovasse in lei di tanto interessante: poteva essere carina, ma non aveva un seno e un didietro da paura e non aveva la forza interiore di Nashi. Lei era bellissima, forte e coraggiosa, incurante delle regole e del pensiero altrui. Lei invece, Kida Snape, cosa aveva da offrire oltre a un bell'aspetto? Un cuore troppo piccolo per sopportare un cervello troppo preciso e analogo, una debolezza interiore che poteva essere paragonata a quella fisica. Si rese conto di aver abbandonato il centro e di aver imboccato la stradina adiacente al parco, sola con i suoi capelli che danzavano a ritmo di vento.
"Kida".
La ragazza sbuffo', e si voltò, vedendo un Storm sorridente.
"Perché mi segui sempre?", domandò a lui.
"Mi sembravi triste, così-".
"Mi hai seguita per vedere se stavo bene. Sì Storm, sto bene".
"Eppure-".
"Sto bene ti ho detto! Lasciami stare per una buona volta!".
Disperata, scese le scale e si ritrovò nel prato, correndo senza neppure vedere dove stava andando. Per la seconda volta andò a sbattere contro una persona, ma non le servì alzare la testa per controllare chi fosse: lo sapeva grazie al suo odore, e ai suoi pensieri.
Cosa ti turba?
Erik Snape.
Kida alzò la testa e gli saltò al collo, piangendo sulla sua spalla; il padre ricambiò subito l'abbraccio, percependo i pensieri della figlia.

È colpa di Nashi, vero?

Mi ha aperto gli occhi: sono la maga più debole che Fairy Tail abbia mai visto.

Non è vero. Non devi ascoltare i pensieri degli altri.

Ma loro...Nashi domina il fuoco, Gale i cristalli, Storm i fenomeni atmosferici, mentre io...

Tu, piccola, hai una mente imparagonabile con nessun altro professore o scienziato presente in questo mondo. Sai trasformarti in varano e sei immune ai veleni.
Non sei e non sarai mai debole.

Kida si sciolse dall'abbraccio, contemplando il padre con gli occhi ancora lucidi.
"La prossima volta che qualcuno ti dà della debole" disse lui verbalmente "chiedegli se è mai arrivato primo al concorso della Megamente".
Kida annuì e lo abbracciò di nuovo, stavolta per i fianchi.
"Ti voglio bene".
Erik ricambiò l'abbraccio.
"Anch'io tesoro".


Angolo Autore:

Allora, io, Snamione394 e Matteoettam99 siamo in un gruppo di Whatsapp (ovviamente di Fairy Tail) dove i membri si identificano con un personaggio. Ecco la lista dei personaggi disponibili:

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To The Stars: La suora delle tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora