7 Padre Colin

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Il sole di settembre batteva a picchio sulle vetrate della cattedrale, colorando così gli interni in marmo di una luce simile all'arcobaleno. Nashi e Gale non erano soli: nelle panche c'erano delle figure inginocchiate, e l'età media all'interno della chiesa si aggirava sui novant'anni. I due ragazzi si guardarono attorno in cerca del sacerdote, ma quando rivolsero l'attenzione all'altare, si ritrovarono a un centimetro da loro il prete: era basso quanto Makarov, con la veste bianca e il rosario color oro. La barba era intrecciata formando così una treccina che quasi toccava terra; il volto era allungato e ricoperto di rughe simili a piaghe, con il capo pelato e gli occhi grandi, di un marrone tendente al nero.
"Avete bisogno di qualcosa?", domandò.
La voce era stridula e terribilmente acuta.
"Lei è?", chiese Nashi.
"Padre Colin. Avete bisogno di qualcosa?".
"Di lei onestamente", rispose Gale.
"Volete confessarvi?".
"Soltanto parlarle" disse Nashi "possibilmente in privato".
"Ma certo! Seguitemi".
Con passo svelto il sacerdote condusse i ragazzi nel retro della cattedrale, dove solitamente si insegnava catechismo. 
"Sedetevi dai" insistette il prete "non dovete chiedere".
Anche se lo aveva appena conosciuto, a Nashi già piaceva; come gentilmente offerto, lei e il compagno si sedettero, poi anche il sacerdote si sedette.
"Di cosa avete bisogno?".
"Ecco..." cominciò Gale "è una questione molto delicata che va trattata con i guanti".
"Ovvero?".
"Oggi la mia migliore amica sembrava strana".
"Strana in che senso?".
"Beh, per prima cosa ha infranto il coprifuoco scomparendo per tre giorni, cosa che non è da lei, poi era molto aggressiva, come di pessimo umore".
"Qualcos'altro?".
"In realtà sì. Quando mi ha urlato in faccia, c'è stato un attimo in cui il suo volto aveva assunto il volto di una persona-".
"Morta?".
"Sì. Noi temiamo che si tratti di un fantasma".
"Che aspetto ha?".
"L'abbiamo vista per la prima volta vestita da suora, col viso bianco come un cencio e gli occhi dorati: non aveva niente di particolare, tranne il rosario. Era nero e apposto della croce normale ne aveva una avvolta dal filo spinato".
La carnagione di padre Colin si schiarì in un nanosecondo, pallida come la pelle di un cadavere.
"Mio Dio...", mormorò.
"Cosa c'è?", chiese Gale.
"Seguitemi".
Il prete si alzò ed uscì dalla sacrestia; seguito dai ragazzi, li condusse nel suo alloggio, posto sopra alla cattedrale. L'appartamento era molto piccolo, ideale per una persona singola.
"Aspettate qui".
Padre Colin abbandonò i giovani per addentrarsi nella biblioteca, prendendo in maniera sicura e diretta due libri: un tomo con la copertina di pelle nera e uno sottile, più simile a un registro.
"Andiamo".
Con i libri tra le mani il prete scese nel pianterreno, tornando nella sacrestia affiancato dai due giovani. Si sedette e iniziò a sfogliare quella sottospecie di registro; dopo un po', si bloccò, visto che aveva trovato la pagina giusta.
"Conoscete una certa Rachele Niota?", domandò.
"Il cognome mi è familiare" rispose Nashi "ma non il nome".
Padre Colin lesse:
"Rachele Niota: suora di Zentopia dal dicembre dell'anno 750 al febbraio del 766. Congedata per pessima condotta. Maga praticante della Magia del Ferro e dei Ricordi" guardò i ragazzi "l'avete già vista?".
Porse il registro a Gale e assieme alla compagna guardarono la pagina: sotto a una scheda identificativa c'era il ritratto in bianco e nero di una suora sedicenne, ritratta per il busto. Era uguale identica alla donna che avevano ospitato durante la notte della missione, solo che in quel ritratto era molto più giovane e bella; Nashi si domandava come una donna così bella e giovane fosse diventata una suora, quando poteva diventare una modella.
"Sì" disse Gale, porgendo il registro al prete "è lei".
Padre Colin mise da parte il registro e prese il tomo, sfogliandolo con insicurezza; ciò nonostante, trovò quel che cercava.
"A quanto ho letto nei vecchi archivi" disse il prete "Rachele era una suora dalle idee molto macabre. Temo che il suo passato turbolento e l'abbandono da Zentopia l'abbiano turbata così tanto da renderla da morta un demone pericoloso".
"Quanto pericoloso?", domandò Nashi.
"Se da viva fosse stata una suora priva di magia adesso sarebbe molto meno pericolosa rispetto a com'è realmente".
Chiuse il tomo e lo mise sopra al registro.
"Poi?" domandò "Di cosa avete bisogno?".
"Pensiamo che Rachele si sia impossessata della nostra amica", rispose Nashi.
"Allora qui ci vuole un esorcismo".
"Un cosa?".
"L'esorcismo è un rito che solo noi preti possiamo eseguire, concepito per scacciare da un essere vivente uno spirito malvagio".
"Quindi lei può farlo?", domandò Gale.
"Sì. Conosco la teoria, ma questa sarebbe la prima volta per me".
"La prego", lo supplicò Nashi.
Padre Colin sospirò.
"Vi aiutero' " disse "datemi un mese per chiamare un esorcista che mi possa aiutare. Poi, insieme, andremmo alla gilda".
"Grazie mille per tutto", lo ringraziò Gale.
"È il mio dovere".
I due ragazzi si alzarono, ma prima di poter uscire il prete li bloccò con una domanda.
"Per curiosità, chi è la vostra amica?".
"Kida Snape", rispose Nashi voltandosi.
"K-Kida Snape? Figlia di Erik Snape? Il Dragon Slayer del Veleno?".
"Sì", disse Gale.
Padre Colin si alzò dal tavolo di scatto, battendo le mani sul legno.
"Datemi una settimana, e alla gilda salverò la vostra amica".

To The Stars: La suora delle tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora