Nashi era nei guai. Lo sapeva per l'aria che la investì in pieno appena mise piede dentro casa; Lucy aveva gli occhi arrossati e le guance rigate dalle lacrime, seduta attorno al tavolo in cucina. Natsu invece era infuriato: gli occhi verdi sembravano due pozze di acido bollente, che prima o poi sarebbero esplose. Nashi non l'aveva mai visto così infuriato: solo pochissime volte si era arrabbiato così, e onestamente stava cominciando a temerlo.
"Senti papà-".
"Ascoltami Nashi" la interruppe il padre bruscamente "ti avevamo detto esplicitamente di non accettare qualsiasi missione, soprattutto quelle di classe S finché non sarai in grado di dominare il fuoco".
"Lo so ma-".
"Lo sai che scortare l'arcivescovo non è una cosa da poco? Ma che ti è saltato in mente accettare una missione di classe S?!".
"Anche tu alla mia età hai accettato quel tipo di missione".
"Ma ero un idiota! Non sai controllare del tutto il fuoco, e se io non fossi intervenuto saresti morta per mano di quei maledetti!".
Nashi strinse i pugni e disse tutto ciò che pensava, quasi come stesse sputando il cuore.
"Ma cosa credevi che facessi? Pensi sia facile vedere Andromeda e Orione andare in missione quando sai che non li seguirai mai? Volevo dimostrare di non essere debole, di essere forte e indipendente: volevo e voglio essere come te!".
"Ma non si diventa forti in una notte sola. Ci vogliono anni di addestramento-".
"Voi tutti dite così, ma nessuno mi capisce".
"Stiamo cercando di proteggerti. È questo che fanno i genitori".
"Se è così che stanno le cose, vorrei allora che voi non foste i miei genitori!".
Lo sguardo di Natsu si rattristò, e non osò commentare; infuriata, Nashi salì le scale e corse in camera sua, sbattendo la porta furiosa. Si gettò sul letto e sfogò il suo stress e la rabbia sul cuscino, piangendo come poche volte nella sua vita. Ce la avrebbe fatta: avrebbe sconfitto quella banda di frati e compiuto la missione senza problemi se non fosse intervenuto suo padre. Lui non la capiva, nemmeno sua madre; perché non capivano che l'unica cosa che voleva era andare in missione come loro? Voleva combattere, viaggiare, esplorare il mondo...e invece era confinata lì, a Magnolia. Alzò la testa, asciugandosi gli occhi; anche se stava male, c'era però una questione non ancora chiarita: chi aveva avvertito suo padre? Se fossero stati Gale o Storm Gajeel e Gray sarebbero intervenuti ancora prima della partenza. Doveva essere stato per forza qualcuno che sapeva delle loro intenzioni, che li avesse pedinati fino all'attacco dei frati.
Chi ha fatto la spia...?
Ma poi comprese. Era così banale che si vergognò per non averlo capito subito.
Kida Snape...
Già, Kida, l'intellettuale: li aveva sicuramente seguiti e quando le cose si erano messe male si era dileguata a fare la spia.
"Kida, giuro su Dio che questa me la paghi".La mattina seguente, quando andò alla gilda, vide la compagnia riunita nel solito tavolo: Gale, Storm e...Kida. La rabbia che Nashi stava provando era troppa per essere contenuta, ma per sfogarsi senza interruzioni doveva farlo in un posto isolato: andò verso il tavolo e batté le mani sulla superficie, facendolo tremare al solo tocco.
"Kida" disse, trattenendo la furia "vieni qui fuori. Adesso".
Uscì e l'amica la seguì, uscendo così dalla gilda. Kida sapeva la motivazione di tanta rabbia, ma voleva sentirselo dire da Nashi.
"Cosa c'è?", domandò la rossa.
"Cosa c'è?! So che sei stata tu a fare la spia a mio padre. Ho ragione?".
"Sì, sono stata io. Vi ho seguiti da lontano e quando ho visto che le cose stavano peggiorando ho chiamato Natsu".
"Ma perché hai fatto la spia? Non potevi stare da parte visto che non hai accettato di venire con noi?".
"Volevo protteggervi. Sapevo che-".
"Sapevo cosa? Che non ce l'avremmo fatta? Che non avendo il tuo cervello siamo impediti?!".
"No".
Kida aveva sempre risposto con compostezza e freddezza: Nashi ne era stufa, e l'unica cosa che voleva era vedere la sua compagna parlare da donna. La rabbia era troppa, e finì per dirle quello che non avrebbe mai voluto dire.
"Dì qualcosa cazzo! Non sei venuta perché non volevi cacciarti nei guai o perché ti vergognavi della tua incompetenza con la magia?!".
Nashi si tappò la bocca, ma ormai era troppo tardi: aveva detto quello che aveva detto. Kida le diede una sberla così potente da farla cadere di sedere sulla strada: la rossa aveva iniziato a piangere, ma la voce non si era incrinata.
"Il mondo non gira attorno a te. Sei egoista e meschina: non pensi mai che qualcuno ti dica un no per il tuo bene. Sei ribelle e non accetti la realtà delle cose, ma sei fortunata: tu domini il fuoco, Gale il ferro e Storm i fenomeni atmosferici. Io cosa so fare? Non ho grandissimi poteri, ho un cervello grande quanto una casa e il cuore grande come una noce. Sai cosa penso? Penso a come sarebbe la vita della tanto popolare Nashi se Kida la debole non fosse sua amica".
Nashi non voleva credere a quello che aveva appena udito.
"Kida...", mormorò.
"Penso che la vita di Nashi sarebbe allora molto più bella e semplice!".
Kida voltò le spalle e corse via; la rosata si mise in piedi e la richiamò più volte, ma l'amica si rifiutava di fermarsi. Senza voce, Nashi cadde in ginocchio, sfogando il suo senso di colpa.
"Non volevo farlo Kida...".
![](https://img.wattpad.com/cover/160549448-288-k518471.jpg)
STAI LEGGENDO
To The Stars: La suora delle tenebre
FanfictionSequel de To The Stars Nashi Dragneel: figlia diciottenne di Natsu Dragneel e Lucy Heartphilia, molto estroversa e ribelle. Gale Redfox: figlio di Gajeel Redfox e Levy McGarden, duro dal cuore tenero. Kida Snape: erede del potere velenifero di Erik...