Entrata in villa uno degli uomini di Carlos m'informa di attenderlo al bar. Attraverso il corridoio e arrivata lì mi avvicino al bancone. Due uomini della sicurezza mi osservano, o meglio dire, mi divorano con lo sguardo. Lo trovo ributtante, ma quando è Carlos a farlo no. Ed è frustrante.
«Posso avere qualcosa di forte?», chiedo al barman.
«Certo dolcezza», risponde Adrian dall'altra parte del bancone. «Giornataccia?», chiede.
Sollevo lo sguardo e mi scontro con due occhi nocciola che mi guardano incuriositi.
«Ho appena battuto Carlos in una gara di moto, direi che la giornata è iniziata nei migliore dei modi.»
Lui inclina la testa di lato. «Carlos ha corso in moto, strano.»
«Perché è strano?» chiedo senza pensare.
Continua a versare del liquido in un bicchiere carico di ghiaccio e poi lo posa sul bancone.
«Non corre da molto tempo», dice semplicemente scrollando le spalle.
Strano si. Forse la smania di vincere l'ha spinto a rivalutare la cosa.
Prendo il bicchiere e ne bevo un sorso. L'alcol brucia in gola fino a scendere nello stomaco e solo allora mi ricordo che è mattina e non ho fatto colazione.
«In casa mia non si bevono alcolici a quest'ora», dice qualcuno alle mie spalle. Prima ancora che possa reagire, il bicchiere mi viene tolto di mano e appoggiato sul bancone.
«E Adrian questo lo sa bene», continua Carlos portandosi di lato. Si siede sullo sgabello accanto a me mantenendo lo sguardo sul barman.
«Prepara due caffè e vedi se dalla cucina ci portano qualcosa da mangiare» ordina severo, sembra alterato.
«Non ho fame», esclamo attirando la sua attenzione.
Carlos si volta con tutto il corpo verso di me, l'espressione è truce.
«Casa mia, regole mie. Mangi, prendi il caffè e parliamo di lavoro. Fine del discorso.»
Irritante. Prepotente. Stronzo.
Mi acciglio, ma resisto alla tentazione di ribattere. Non voglio peggiorare la situazione, anche se, vorrei dirgli che le persone sono libere di scegliere e non devono essere comandate a bacchetta. Mentre il barista telefona per ordinare del cibo e prepara i caffè, io vago con lo sguardo notando come Carlos continua a osservarmi.
«Quando hai iniziato a guidare la moto?», domanda, spezzando il silenzio.
«La prima volta che sono salita su una moto avevo diciotto anni e da quel momento non me ne sono più separata», rispondo controllata.
Il caffè viene posato sul bancone, Carlos prende le tazze in mano e me ne passa una.
«Guidi in modo spericolato», rimprovera. «E la tua moto è stata modificata.»
Se n'è accorto. Scaltro.
«Guido come voglio perché mi fa sentire libera. E hai ragione, ho modificato la moto aumentando la potenza.»
«Sei una femmina, non dovresti ragionare da maschio.»
Vuole provocarmi, ci sta mettendo molto impegno. Beve un sorso di caffè senza distogliere lo sguardo.
«Solitamente una donna si offenderebbe per la tua affermazione, ma per me è un complimento», dico inchiodando lo sguardo al suo. «Non riesci a capacitarti che una donna possa rischiare ed essere più brava di te?», lo provoco.
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DARK MAN (Serie Falco Vol.1)
RomanceLui è il veleno, lei la sua condanna. Si dice che anche il diavolo tema l'ira di una donna, ma non Carlos. Valentine Harper, scenderà a patti con il diablo pur di raggiungere il suo scopo. Dovrà fare i conti con la personalità contorta dell'uomo e...