Indossato l'abito rosso fuoco, corto e intrecciato ai lati, che Carlos ha scelto per me, mi trucco leggermente e dopo un'occhiata veloce allo specchio esco dalla camera. Tocco con le dita la collana tempestata di pietre colorate che lui ha lasciato per me. È un gioiello stupendo, e credo che alla fine di tutto la terrò. Sono pronta per un altro round.
Arrivata nell'atrio lui mi osserva attentamente. Il suo sguardo accarezza la mia pelle e inizio a sentire la tensione che sale. Non è una passeggiata avere a che fare con lui. Avere davanti il motivo del mio dolore e permettergli di fare ciò che vuole mi uccide continuamente.
Lui guarda l'orologio al polso e mormora: «Dobbiamo andare.»
Ci avviamo alla sua Range Rover, non mi apre la portiera anzi, mi incita a salire velocemente. Saluta i suoi uomini e poi mette in moto.
Non parla, non parlo. Il silenzio regna finché non raggiungiamo il Club Diablo. Sulla carta il proprietario è un certo Gonzalo Perez, ma in realtà è solo un prestanome. Il vero proprietario è Carlos, come nella maggior parte delle attività che girano intorno a lui. Come può un uomo avere un impero tanto immenso senza che qualcuno riesca a provare quanto sia marcio il suo giro d'affari?
«Sei riposata?», chiede improvvisamente una volta scesi dalla macchina.
Lo guardo interdetta mentre annuisco.
«Bene, perché stanotte facciamo tardi.»
L'odio divampa, l'istinto di ucciderlo nell'immediato, aumenta. Devo respirare e calmarmi. Non posso, non devo arrendermi proprio ora che sto facendo dei passi avanti. Sapevo che sarebbe stata un'impresa difficile e faticosa.
Una volta dentro, seguo Carlos mentre si fa strada tra la gente. Attraversa il locale fino a raggiungere quella che sembra una porta sul retro, controllata a vista da due omoni della sicurezza.
«Buonasera signore», dice uno dei due aprendo la porta.
«Tutto bene ragazzi?», chiede lui.
«Come al solito», risponde l'altro.
Carlos prende la mia mano e mi conduce oltre la porta. Attraversiamo una sala dove ci sono delle ballerine di lap dance e scendiamo tre rampe di scale per scoprire cosa si trova al di sotto del Club.
Oh mio dio. È un casinò. Com'è possibile che nessuno sia a conoscenza di questo posto?
Lui gestisce un casinò, attività che a Cuba è illegale. Ecco da dove arrivano tutti i soldi che circolano nelle sue mani.
La sala immensa è affollata, elegante e armoniosa in un gioco di luci, tono su tono, che creano mille ombre e sfumature sulle pareti. Alla mia destra diverse slot machine e a seguire il punto banco e la roulette.
Attraversiamo la sala mentre punto lo sguardo alla mia sinistra. Rimango spiazzata nel riconoscere il giudice Navarro al tavolo del blackjack. Era uscito sui giornali facendo scalpore per la decisione di non condannare un certo Romero Adez.
«Prendiamo da bere.»
La voce di Carlos mi scuote e sposto lo sguardo su di lui. Continua a osservarmi mentre ci accomodiamo sugli sgabelli del piano bar.
«Sorpresa?», chiede mentre chiama il barman.
«Abbastanza.»
Scioccata sarebbe il termine corretto. Sapevo che il sistema era marcio ma non fino a questo punto.
«Tutta la gente che conta a l' Avana è qui. Loro sanno, io so e l'accordo è conveniente per ambedue le parti», spiega mentre mi porge un calice di champagne.
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DARK MAN (Serie Falco Vol.1)
RomanceLui è il veleno, lei la sua condanna. Si dice che anche il diavolo tema l'ira di una donna, ma non Carlos. Valentine Harper, scenderà a patti con il diablo pur di raggiungere il suo scopo. Dovrà fare i conti con la personalità contorta dell'uomo e...