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Flashback

Lui mi sorride, le sue mani mi accarezzano il viso con dolcezza e io mi lascio cullare dall'amore che provo per lui.

«La mia principessa ha ancora sonno?», chiede a bassa voce.

Non gli rispondo, strofino il viso nell'incavo del suo collo e aspiro profondamente il profumo di casa. Lui è la mia casa.

Gli bacio il collo e lui mi stringe avvolgendomi tra le sue braccia.

«Vorrei rimanere qui per sempre», dico con voce roca.

«Ogni tuo desiderio è un ordine mia principessa.»

Asciugo le lacrime nervosa, pronta a ritornare all'inferno. Ho fatto la mia consegna, è andato tutto liscio. Ho lasciato le pietre e sono andata via senza perdere tempo. In tarda serata ho incontrato Jack, abbiamo discusso perché a quanto pare le prove in mio possesso non sono sufficienti per distruggere Carlos Gardosa. Secondo lui, l'unico modo è scoprire dove si trova la base per la lavorazione. Da dove provengono le pietre? Chi oltre Gardosa e Kasandra gestisce questa attività? Sono domande che necessitano di risposte e Jack dice che è l'unico modo per mettere fine a questa storia. Per quanto ancora potrò camminare all'inferno e resistere? Quando potrò trovare la mia pace? La mia rabbia cresce sempre di più in silenzio. La trattengo ogni volta che vedo Carlos, ma poi sto peggio e non è solo perché lo odio. C'è altro, qualcosa di molto peggiore, vedo in lui lati positivi e questo fa ancora più male.

Scesa dalla nave uno degli uomini di Carlos mi attende oltre i cancelli. Una volta salita il telefono dell'uomo squilla e sono quasi certa che sia Carlos.

«Sí, señor», dice l'uomo all'interlocutore. «Está bien.»

La chiamata dura poco, giusto lo scambio di due parole.

Appoggio la schiena al sedile e guardo fuori dal finestrino mentre attraversiamo la città. L'Avana è bellissima, ma ci sono zone dove non diresti di essere nella stessa città. Qui è come vivere tra inferno e paradiso, tra ricchezza e povertà, ed è devastante. Quando Carlos mi ha portato al villaggio sono rimasta sorpresa, non mi aspettavo che un uomo come lui avesse un lato umano e generoso. Quello che mi ha fatto più male è stato vedere i bambini. Per un attimo ho perso il controllo. Non riuscivo a respirare, il vuoto che ho dentro mi stava divorando e per quanto io cercassi di risalire in superficie non ci riuscivo. Quelle voci, quelle risate, quei visi innocenti mi hanno provocato ancora più dolore. Se penso che è lui ad aver creato quel posto...

Come può il diablo mostrare amore verso i bambini?

La macchina si ferma e solo allora mi rendo conto che siamo arrivati a Villa Falco.

Ho fatto la consegna e da quello che so, Carlos Gardosa non usa mai lo stesso corriere due volte. Secondo Jack avrò al massimo una settimana prima che si sbarazzi di me e in questo tempo devo scoprire dove si trova la base. Ho il sospetto che il villaggio c'entri qualcosa, ma non ne sono sicura. Sono convinta però, che qualsiasi cosa ci sia dietro a quella porta sorvegliata, deve essere qualcosa di molto importante.

Entrata alla villa vado verso il bar dove trovo Adrian e due uomini della sicurezza.

«Bentornata Valentine», dice lui mentre gli altri due si spostano verso un tavolo con le loro bevande.

«Ciao Adrian.»

Lui mi avvicina un bicchiere con dentro del ghiaccio, ci versa un liquido dall'odore forte e lo guardo sorpresa.

Niente alcolici la mattina aveva detto Carlos.

«Bevi in fretta ti servirà per affrontare la giornata», sussurra rimettendo la bottiglia al suo posto.

DARK MAN (Serie Falco Vol.1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora