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CARLOS

Cazzo se è brava a celare ciò che prova. Ma io so che il suo atteggiamento forzato nasconde qualcosa di molto profondo, io meglio di tutti so cosa vuol dire nascondere la rabbia.

È strano averla intorno, ed è ancora più strano che l'idea di farla trasferire alla villa è stata mia. All'inizio pensavo di aver agito solo per controllarla, ma poi, più passano i giorni e più mi rendo conto che l'ho fatto per poterla scopare ogni volta che ne ho voglia.

Che fottuto bastardo.

Il suo corpo mi eccita, lei e i suoi modi mi fanno impazzire ed è come una droga, non riesci a smettere. Sono passate poche ore dalla nostra corsa mattutina e Kas ha già avvisato gli altri, e ora mi stanno con il fiato sul collo per indagare di più sul conto di Valentine.

Odio quando le persone non si fanno i cazzi propri. Io ho deciso di farla entrare nella mia vita e se mai scopro qualcosa che non mi convince, ci metto ancora meno a liberarmene. Ora devo rilassarmi, non ho resistito fino a stasera per rivederla e l'ho fatta chiamare.

La porta della mia camera si apre, il mio angelo è appena arrivato e inizia il divertimento.

Lei si avvicina a me camminando lenta e poggiando solo la punta del piede a terra simulando quell'andatura estremamente sexy che ha quando indossa le sue scarpe dal tacco altissimo.
È appena rientrata dalla sua corsa e indossa quei pantaloncini e la canotta tanto aderenti da non lasciare molto spazio alla fantasia. I capelli, raccolti in una coda aderiscono al collo, Beve piccoli sorsi regolari dalla sua bottiglia d'acqua, eppure emana una sensualità dirompente.

«Ti piace ciò che vedi?», domanda, improvvisamente, mentre si accomoda dinanzi a me.

«Forse», dico senza darle la soddisfazione di aver centrato in pieno.

«Ti piace guardarmi Carlos?», insiste abbassando il tono di voce in modo sensuale.

Cazzo se mi piace.
La osservo meglio e lascio scorrere gli occhi sul suo corpo. I capezzoli spingono turgidi sotto il tessuto della canotta.

«E a te piace guardarmi?», le domando.

«Si.»

«Tutto qui?».

«Sì, solo questo!», risponde.

«Come mai mi hai fatto chiamare?».

Il suo sguardo lucido e attento, quegli occhi che esprimono determinazione, e mistero.

«Deve esserci un motivo?», le domando avvicinandomi a lei tanto da poggiarle la mano destra sulla coscia.

«Carlos Gardosa cerca le persone solo se c'è un motivo.»

Mentre bisbiglia queste parole, divarica ancora un pò le gambe e la mia mano accoglie l'invito scivolando verso il pube.

«Questa è una motivazione valida?», le domando sfiorando con le dita il calore della sua vulva che percepisco attraverso i pantaloncini.

«Direi di si», ammette spingendo avanti il corpo. «Tu vuoi...», sussurra a occhi chiusi, «il mio corpo», afferma mentre spinge verso il basso il pube bloccando la mia mano sotto di sé.

Sono eccitato, così come lo è lei.

«Anche tu desideri il mio corpo.»

Sfrego la mano sul pube deciso.

«Anche se, come te potrei avere chiunque», dico cercando di mostrare una razionale indifferenza che non provo affatto.

«Sappiamo entrambi che non è così. Tu puoi avere tutto, ma raramente trovi qualcosa che ti soddisfi del tutto», risponde lei senza esitazione.

DARK MAN (Serie Falco Vol.1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora