DARK MAN (Serie Falco Vol.1)

13

«Ho saputo che la consegna è andata bene», dice mentre gira il bicchiere tra le mani. «Credo che sia arrivato il momento di pagarti, in questo modo potrai andare ovunque tu voglia.»

Rimango dove sono mentre la guardo accigliata.

«I miei accordi con Carlos si concludono quando lui mi dirà di andarmene.»

Lei picchietta le unghie sul calice scrutandomi con attenzione.

«Ti sei innamorata di lui. Questo non va bene», farfuglia.

«Io?», chiedo indicandomi sorpresa. «Sei fuori strada Kasandra. Non potrei mai innamorarmi di lui.»

Mi viene da ridere, perché è assurdo che lei pensi una cosa del genere.

«Ti ha portato al villaggio, ti vuole sempre intorno e ti ha fatto trasferire alla villa. Questo è molto interessante perché non l'ha mai fatto», dice venendo verso di me. Continua a squadrarmi mentre mi cammina intorno. «Forse perché le altre volte erano uomini» continua.

«Non è più lui da quando ci sei tu e questo non va bene. Cosa vuoi da lui, a cosa ti serve Carlos?», continua a dire in tono più aspro.

«Tra di noi c'è attrazione fisica, niente di più», ribatto irritata dal suo atteggiamento.

«Ti voglio fuori dalla sua vita. Dimmi quanto vuoi e sparisci», dice quasi ringhiando.

Mi volto trovandomi faccia a faccia con lei, inclino la testa di lato dicendole: «Non prendo ordini da te, io lavoro per Carlos Gardosa.»

La porta sbatte ed entrambe sussultiamo.

«Cosa sta succedendo qui?».

Ci voltiamo verso Carlos il quale ci guarda accigliato.

«Mi stavo complimentando con Valentine per la consegna e volevo pagarla così può tornare alla sua vita», dice lei disinvolta come a voler mettere le mani avanti.

Lui le si avvicina minaccioso.

«Stanne fuori Kas, non sono affari che ti riguardano.»

Lei sembra offesa da quelle parole.

«Noi siamo una squadra e tu stai mandando tutto a puttane per una come lei», dice indicandomi.

Mi prudono le mani, vorrei prenderla a sberle. Sono convinta che provi qualcosa per lui, che va oltre l'affetto e l'amicizia.

«Goditi la serata, non rompere i coglioni e dimenticati di Valentine», le dice autoritario.

Kasandra fa un passo indietro e poi guarda verso di me disgustata.

«Lei non mi piace, ha uno sguardo ambiguo e sono certa che ti fotterà alla grande se continui a tenerla sotto la tua ala protettrice.»

«Deve ancora nascere qualcuno in grado di fottermi e tu dovresti saperlo bene», ribatte mentre lei esce dall'ufficio sbattendo la porta.

Si passa la mano sul collo e poi il suo sguardo si posa nel mio.

«Vieni qui angelo», ordina calmo.

Scatto in avanti e in un attimo le mie braccia sono intorno a lui, la mia bocca invasa dalla sua. Un bacio esigente, violento.

«Vieni con me», dice portandomi fuori dal suo ufficio. Attraversiamo un corridoio lungo e stretto fino a raggiungere una porta. Una volta dentro non vedo nulla, è buio.

Chiude la porta e sbatte il mio corpo contro di essa mentre fa scattare la serratura.

«Vuoi vedere la mia sorpresa?», chiede.