Capitolo XI

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Apro gli occhi e impiego meno di due secondi per ricordarmi di dove mi trovo. Italia, sono di nuovo qui.
La mia stanza profuma ancora di menta, grazie alla piantina sul davanzale della finestra, e le tende sono sempre dello stesso colore. Il lampadario è sempre lo stesso da quando avevo sette anni, decorato con farfalle e souvenir vari provenienti da vari paesi dell'Asia.
Mi rigiro nel mio vecchio letto a una piazza, ora troppo piccolo per me, e tiro le coperte fino sopra alla testa. Non voglio alzarmi, stamattina, e non voglio vedere nessuno.
Ebbene, i miei sei mesi in Giappone sono finiti. Non ho trovato un nuovo garante nel tempo a disposizione e sono stata costretta a tornare a casa, tutto qui.
Devo ammettere che la vita nel paese del sol levante non era poi così male, ci avevo fatto l'abitudine, e tornare nel mio paese natio è come ricevere un calcio negli stinchi.
Tra meno di una settimana sarà di nuovo Natale, e tra pochi giorni sarà un anno che ho incontrato per la prima volta Kim Namjoon a quell'appuntamento al buio.
Non che sia così importante, ovviamente, ma capita che me ne ricordi, ogni tanto.

«... Ed è così che ho conosciuto uno dei BTS.» spiego alla mia migliore amica, dopo mezz'ora di spiegazioni sulla mia vita in oriente, appuntamenti e altro.
Lei rimane a bocca semi aperta, gli occhi spalancati, i quali mi fissano intensamente, e il corpo immobile.
«No, aspetta. Non ho capito.» dice, confusa, cercando di trattenere una smorfia di stupore.
«Lo so! Non riesco a capirci niente neanche io!» mi giustifico, mettendomi le mani nei capelli.
«Perché quelli belli e famosi non li danno mai a me?» si lamenta, gesticolando con le mani.
Se c'è un aspetto dell'Italia che mi è decisamente mancato, è quello del gesticolare per qualsiasi cosa.
«Tanto ormai è tutto finito. Insomma, sono passati quasi sei mesi e non si è minimamente fatto sentire. Si è stufato, tipico.»
«Anche io voglio un ragazzo famoso.»
«Non è il mio ragazzo, e poi vorrei ricordarti che sei fidanzata da tre anni.»
Mi fissa impassibile per qualche secondo, poi sbuffa e guarda altrove. Io scuoto la testa e, dal canto mio, sospiro.
«E per quanto riguarda quella foto?» chiede, all'improvviso, dopo aver passato alcuni secondi a guardare il vuoto.
Mi stringo nelle spalle e scuoto la testa.
«Molte persone pensavano fosse falsa, quindi dopo un po' ha perso la sua fama.»

Sistemo la sveglia sul mio telefono: da domani darò una mano nel negozio di famiglia. Mi sembra di tornare ragazzina, a quando lavoravo ogni giorno dopo la scuola o dopo l'università solo per mettere dei soldi da parte per quel mio tanto desiderato viaggio in Giappone.
Domani mattina, alle sette in punto, sarò di nuovo una donna indipendente che tiene in mano la sua vita.
Appoggio, quindi, il telefono sul comodino accanto al mio letto e tiro indietro le coperte per potermi sdraiare.
Passano alcuni minuti, durante i quali non faccio altro che rigirarmi tra le lenzuola e guardare il soffitto sopra di me.
Poi, proprio quando sto per prendere sonno, il suono della mia suoneria mi fa risvegliare all'improvviso.
Sullo schermo c'è scritto "Sconosciuto", niente di più, niente di meno. A causa di ciò, sono un po' titubante sul fatto di dover rispondere o no. Alla fine, anche se controvoglia, rispondo.
«Pronto?» dico, in italiano, dopo essermi schiarita la voce.
Dall'altra parte nessuno parla, si sente solo il suono di un respiro e forse qualche rumore di vestiti che strofinano tra loro.
«Chi è?» chiedo, questa volta, in giapponese, ricordandomi che molti dei miei contatti sono di provenienza nipponica.
«Uhm... Ciao.» la sua voce è bassa e agitata, e il suo accento nel provare a parlare la mia lingua è davvero pessimo, ma capisco subito con chi sto parlando.
Mi passo una mano sul volto, stropicciandomi un occhio, e sbuffo dall'esasperazione. Dall'altra parte, ora, si sente il rumore di alcune macchine, tipici suoni di città.
«Kim Namjoon, santo Dio, perché mi perseguiti?».

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*i dialoghi dovrebbero essere, in tutta la storia, in giapponese(lol), quindi ho messo quelli in italiano in corsivo, spero si capisca sob

Grazie per aver letto!

Blind Date // Kim NamjoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora