Capitolo 9.
Harry
Quando Zayn ha aperto la porta del suo ufficio, tutto mi sarei aspettato meno che vederlo in compagnia di quello che una volta consideravo il mio migliore amico. Non gli avevo mai parlato di Lui. Quando Zayn era entrato a far parte della mia vita, Liam, ormai era un capitolo chiuso, un capitolo che cercavo di dimenticare.
Per anni io e lui abbiamo condiviso esperienze e segreti, e proprio a causa di uno di loro la nostra amicizia è finita per sempre.
“Mamma, ma perché non può venire anche Liam insieme a noi a trovare Gemma?”
Mia madre era stata categorica anche quella volta “Non se ne parla Harold. Sai perfettamente che gemma non può ricevere visite al di fuori della famiglia, e bada bene di tenere la bocca chiusa con i tuoi amici, soprattutto con quel biondino che a parer mio ha la bocca fin troppo larga”
Da quando alcuni anni prima mia sorella era stata trasferita da Londra alla struttura di Manchester, le nostre visite erano diminuite. Se prima potevo andare a trovarla almeno tre o quattro volte alla settimana, adesso dovevo aspettare il week end per poterle parlare.
Mia sorella mi mancava terribilmente, e anche lei condivideva i miei stessi sentimenti nostalgici, poiché nonostante facesse di tutto per apparire sorridente ogni volta che ci trovavamo nella stessa stanza, i suoi occhi, troppo simili ai miei, non potevano mentire. Era triste e sola, e nonostante ogni volta in cui andassi a trovarla cercassi di farle capire quanto bene le volessi e quanto mi mancasse, sembrava sempre non bastare a colmare il vuoto che sentiva una volta che facevo ritorno a Londra. E a dire la verità, nemmeno a me bastava.
“Mamma, non sono più un bambino! A settembre andrò alle superiori e Liam è il mio migliore amico, non capisco perché continui ad impedirmi di parlargli di Gemma!”
Davvero non riuscivo a comprenderla. Mia madre era sempre stata una donna autoritaria e se a casa non si faceva come voleva lei allora non si faceva e basta. Potevo comprenderlo quando mi costringeva a pulire le scarpe almeno tre volte sul tappeto prima di mettere piede in salotto, o quando mi fulminava con lo sguardo se solo osavo rincasare dieci minuti più tardi del consentito, ma davvero non potevo sopportare, ne tanto meno comprendere perché si ostinasse a tenere Gemma nascosta come se fosse l’anticristo.
Quel week end, così come i precedenti, stavamo per recarci a Manchester, solo che ero stanco di mentire ai miei amici riguardo i viaggi che facevo ogni fine settimana. Avrei semplicemente voluto chiamare Liam, o anche Niall, i miei amici più cari, e domandare loro di farmi compagnia durante il viaggio, e una volta giunti a destinazione, gli avrei presentato Gemma. Ma come al solito mia madre si ostinava a negarmi questa possibilità, e non solo non mi permetteva di invitare i miei due migliori amici, no, oltre a loro non potevo fare affidamento nemmeno su Nick, il mio ragazzo. Non ho mai compreso la ragione della sua maniacale ossessione di nascondere mia sorella agli occhi della gente, certo, lei era al di fuori degli standard convenzionali, ma era mia sorella e le volevo bene, anche lei meritava di avere degli amici e conoscere nuova gente, parlare con qualcuno che non fossimo io, mia madre o le persone che si occupavano di lei.
Quella volta però non diedi retta alle sue solite litanie, ma agii di testa mia, ancora oggi non sono certo se sia stato un bene oppure no.
“Allora Liam, che c’è hai perso le parole? Oppure semplicemente non ti ricordi più di me ?” quasi stentavo a riconoscermi, la voce che usciva dalle mie labbra era lontana, quasi come se non mi appartenesse, eppure ero io, ero davvero io quello che con un sorriso beffardo e la faccia da stronzo stavo sputando il mio odio contro il mio ex migliore amico.
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Through the Dark
FanfictionDAL TESTO: Quando finalmente la campanella posta nell'andito al di fuori della nostra classe, annunciò il cambio dell'ora, qualcosa di totalmente inaspettato accadde. Non so dire quello che provai in quel preciso istante, né in quello subito dopo...