Capitolo 23.
Nick
"Sì, certo arriviamo immediatamente!"
Sia io che il biondino ci osserviamo preoccupati. Da quel che ho potuto capire, al telefono di Harry ha risposto qualcun altro e ciò può significare una sola cosa. Gemma ha dato il via al suo piano.
Anne mi fa cenno di seguirla fuori da casa di Horan, mentre quest'ultimo si tira dietro il ragazzo muto e tinto che non ha fatto altro che osservarci parlare in silenzio da quando siamo arrivati.
"Che succede?" domanda il biondo infilandosi il cappotto e porgendone uno al suo amico.
"Harry è scomparso, lui e Gemma non si trovano nella stanza della clinica, sto tentando di chiamare la struttura per saperne di più ma mi rimandano direttamente alla segreteria!"
Avevo ragione. Gemma è finalmente riuscita a incontrare Harry, questo significa che a quest'ora saranno già su un treno diretti fuori città.
Anne sta premendo a tavoletta sull'acceleratore in direzione della stazione. Posso arrivare fino lì con loro e poi cercare un modo di cambiare la destinazione del mio biglietto senza dare troppo nell'occhio. D'altronde sono talmente concentrati su dove si possa essere cacciato Harry che non si accorgeranno minimamente della mia assenza, almeno fino a che non sarà ormai troppo tardi per trovarmi.
"Com'è possibile che non sappiano dove sono? Voglio dire è una clinica psichiatrica, ci saranno delle persone addette ai controlli agli ingressi no?"
Certo Horan, le stesse persone che ho corrotto mesi fa per lasciar passare una bionda e un riccio nel momento in cui Gemma sarebbe riuscita a fuggire.
"Non so cosa sia successo Niall, so solo che sono arrivata troppo tardi, se Gemma è riuscita a incontrare Harry e a convincerlo a scappare insieme, siamo fottutti!"
Sia io che il biondo sobbalziamo davanti alla volgarità della mamma di Harry. Non pensavo nemmeno fosse a conoscenza di certi termini.
"Nick, tu non hai nessuna idea su dove possano essere andati? Sei stato molte volte a trovare Gem, lei non ti ha mai accennato nulla?"
La domanda di Anne mi mette a disagio e sono costretto a muovermi sul sediolino posteriore dell'auto sotto lo sguardo inquisitore della madre di Harry che mi scruta dallo specchietto retrovisore.
"Ehm, no..io, sai che non parlavamo molto, più che altro mi chiedeva notizie su Harry o la possibilità di incontrarlo, niente di più" mento.
I suoi occhi restano fissi su di me ancora per poco prima di riposarsi sulla strada davanti a noi.
Il cellulare dentro la tasca dei miei jeans brucia come lava bollente. Vorrei tirarlo fuori e vedere se Gemma ha tentato di contattarmi in qualche modo, ma la presenza di questo tipo a fianco a me mi trattiene.
Una volta arrivati in stazione, Anne riceve una chiamata dalla clinica e si allontana per riuscire a parlare meglio, lontano dal caos delle rotaie.
"Niall?" il tipo strano ha un marcatissimo accento francese e qualcosa mi porta a pensare che centri qualcosa con Louis.
"Josh? Tutto ok?" domanda il biondo scrutandolo attentamente.
Ma certo! Josh! Si tratta sicuramente del ragazzo con cui si frequentava Louis prima di venire sbattuto qui dai suoi genitori. Il tipo non sembra riuscire a parlare bene la nostra lingua e a quanto pare nemmeno la capisce.
"La clinica dice che qualcuno ha manomesso e registrazioni delle video camere e che i cancelli posteriori erano privi di elettricità, pensano che si siano calati dalla finestra della stanza di Gemma e che poi senza essere stati avvistati dalle videocamere di sorveglianza abbiano raggiunto le uscite, che senza corrente si sono aperte senza problemi"
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Through the Dark
FanfictionDAL TESTO: Quando finalmente la campanella posta nell'andito al di fuori della nostra classe, annunciò il cambio dell'ora, qualcosa di totalmente inaspettato accadde. Non so dire quello che provai in quel preciso istante, né in quello subito dopo...