Capitolo 13.
Louis
Lo squillare incessante del mio telefono mi costringe ad aprire gli occhi controvoglia. Devo essermi appisolato senza nemmeno rendermene conto. I pensieri che m’invadono la testa hanno finito per stremarmi a tal punto, che una volta toccato il letto, sono crollato come un sacco di patate, senza nemmeno aver la forza di spogliarmi dei miei vestiti. Sono semplicemente finito con il viso sul cuscino e poi Morfeo ha fatto il resto.
-Chiunque tu sia, sappi che sei appena finito sulla mia lista nera- asserisco con tono vagamente minaccioso, seriamente indispettito da chiunque mi abbia costretto a mettermi a sedere sul letto per rispondere alla telefonata.
-Louis, sono Eleanor..- la voce della ragazza che non sento da parecchio mi arriva tesa e sussurrata, tremendamente meccanizzata dal ricevitore.
-El, che succede?- mi sistemo meglio sul sedere portando una mano a massaggiare il collo e a grattare appena la nuca, lievemente inumidita per via del sudore.
-Si tratta di Josh, Lou..- adesso sono completamente sveglio, ogni minima traccia di stanchezza ha lasciato spazio solamente al battere impaziente del mio cuore e all’ansia che mi sta corrodendo le membra.
-Josh? L’hai trovato?- quasi urlo, in preda al panico. Sono a un tanto così dallo scoppiare a piangere, forse per la gioia o forse più semplicemente per dar modo alle emozioni che mi attanagliano di liberarsi in modo da permettermi nuovamente di respirare dopo settimane.
-Lou.. è complicato..io, diamine i tuoi hanno fatto un casino..e..- Eleanor sembra non riuscire a mettere insieme le informazioni, ma dal suo tono di voce, deduco che si tratti di qualcosa che non mi piacerà per niente sentire. Il mio cuore batte forte, e le mani mi sudano così tanto che ho paura che il cellulare mi scivoli e cada sul letto.
-El, ti prego dimmi cosa è successo- tento di mettere freno al suo blaterare sconclusionato, cercando di calmare sia lei che me.
-Senti, non so quanto quello che sto per dirti possa essere vero, voglio dire, i tipi che me l’hanno detto non sembravano delle persone affidabili, ma..ok. allora.. Lou, i tuoi genitori hanno fatto in modo di tenerti lontano da Josh..l’hanno praticamente minacciato di spedirlo dall’altra parte del mondo, attraverso l’ausilio degli assistenti sociali.. e beh, io non so cosa sia successo.. ma a quanto pare lui è scappato.. non si trova più a Parigi e non ho idea di dove si trovi.. so solo che se i tuoi genitori dovessero scoprire che è fuggito, presumibilmente tentando di raggiungerti.. beh, sarebbe la fine per voi Lou, mi dispiace-
Se prima temevo di dover porre fine al battito sconclusionato del mio cuore adesso temo di aver bisogno di una scarica elettrica per permettergli di ripartire.
Non riesco nemmeno a formulare una qualsiasi domanda da porre a El, che mi congeda di fretta dicendo che non è sicuro stare al telefono assicurandomi un ultima volta di volermi bene.
Josh è scappato da Parigi.
Tutto quello a cui riesco a pensare, è che fa freddo, e che il mio piccolo bambino indifeso non aveva nemmeno i soldi per una cioccolata calda, e adesso è in viaggio da solo in pieno inverno, solo per tentare di ricongiungersi a me. Sento le lacrime accarezzarmi prepotentemente il viso, mentre il respiro inizia a mancarmi.
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Through the Dark
Fiksi PenggemarDAL TESTO: Quando finalmente la campanella posta nell'andito al di fuori della nostra classe, annunciò il cambio dell'ora, qualcosa di totalmente inaspettato accadde. Non so dire quello che provai in quel preciso istante, né in quello subito dopo...