Capitolo 18.
Nick
“Anne, che piacere vederti, non sapevo saresti venuta”
La madre di Gemma mi osserva per un breve istante, concedendo poi tutta la sua attenzione alla figlia che la osserva impassibile seduta sul letto.
“Gemma”
La voce di Anne mi ha sempre messo i brividi. Fredda, austera e controllata. Mi mordo l’interno della guancia cercando di reprimere la necessità di stringere qualcosa con forza tra le mani.
Mi chiedo dove questa donna trovi la forza di fare quello che fa, di non cedere mai.
“Mamma” mormora la bionda torturandosi le pellicine delle dita visibilmente a disagio. Trattengo d’istinto il fiato pregando dentro di me che la presenza di Anne non metta Gemma troppo sotto pressione. Dannazione Harry sarà qui a momenti.
“Gemma, sai perché sono qui oggi?”
Anne non si è mossa di un millimetro da quando è entrata dentro la stanza di sua figlia. Non si accomoda mai sulla sedia riservata ai familiari di fianco al letto.
La bionda corruga la fronte pensierosa, sembra confusa, come se conoscesse la risposta alla domanda che le è stata posta ma non sia in grado di formulare le frasi esatte per cacciarla fuori dalla sua testa.
Alla fine la noto mordersi il labbro inferiore con forza e temo che se continua ad andare avanti così alla fine finirà per farsi male.
“Harry” espira in fine, come esausta.
“Esatto, Harry” concorda la donna che sembra non sbattere mai le palpebre, intenzionata a non perdersi nemmeno una piccola reazione della figlia che preferisce osservare un punto inesatto sulle sue lenzuola anziché la donna davanti a lei.
“Come sai che sarebbe venuto?”
E noto le sue spalle irrigidirsi aspettando con ansia la risposta della donna, che non tarda ad arrivare.
“Nick”.
Posso leggere lo sgomento e anche la delusione negli occhi chiari e acquosi di Gemma.
“Perché?” sussurra ferita fissando i suoi occhi dentro i miei.
Sento il cuore accartocciarsi su se stesso e faccio leva sul mio autocontrollo per evitare di alzarmi dalla sedia sul quale sono seduto e correre a stringerla tra le mie braccia desideroso di confortarla.
“Gemma, lo sai perché”
La voce di Anne interrompe i nostri sguardi costringendo entrambi a dirigerli verso di lei.
“No! Io..io so solo che oggi sarebbe dovuta essere una bella giornata! Che, Nick, lui mi ha promesso che oggi Harry sarebbe venuto a trovarmi e che..”
Il respiro sempre più pesante la costringe a fermarsi mentre grosse lacrime le solcano il viso smunto e pallido.
Sta avendo una crisi.
“Gems” la richiamo dolcemente fregandomene dalla donna che ci osserva con occhi di ghiaccio.
Mi avvicino al suo letto prendendole una mano.
È così piccola e fragile, fredda e delicata.
“Hey, piccola guardami va tutto bene, sta tranquilla adesso” cerco di rassicurarla mentre le lacrime continuano a bagnarle il volto e il colletto della camicia da notte che indossa, mentre il respiro si affievolisce piano piano.
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Through the Dark
FanfictionDAL TESTO: Quando finalmente la campanella posta nell'andito al di fuori della nostra classe, annunciò il cambio dell'ora, qualcosa di totalmente inaspettato accadde. Non so dire quello che provai in quel preciso istante, né in quello subito dopo...