Cap 23: Faccio come te

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Finiamo di pranzare, ovviamente cibo ordinato dal Mc Donald.
Mentre sto sistemando un po' il disordine mi arriva un messaggio.
Nico 🤙🏻:
" Ti va se usciamo? Volevo sentire come stai e fare un giretto.."

"Amore Nicolò mi ha chiesto se esco, vieni anche tu?" Chiedo a Gionata mostrandogli il messaggio.
"Baby tu vai pure, io non posso venire perché ho promesso a Mario di uscire con lui, fai la brava" risponde sollevando un sopracciglio.
"Gion ma come puoi pensarlo? Io amo te" gli ricordo schioccandogli un bacio.
"Oh Mario sei pronto!?" grida improvvisamente.
"Sisi" arriva lui in salotto sistemandosi il ciuffo.
"Vabbè amore noi usciamo a dopo" dice Gion salutandomi con un bacio.
Appena escono decido di alzarmi e mi sistemo i capelli, aggiungendo un po' di trucco.
Esco di casa e faccio per salire in macchina per andare da Nicolò, ma sento un clacson, mi giro e c'è proprio lui, venuto a prendermi con la sua auto, che mi corre incontro.
"Sabri!" Mi abbraccia.
"Nicooo!" Ricambio l'abbraccio.
"Su sali bellissima" mi invita spalancando la portiera.
Io sorrido e salgo, ma non mi piace quando mi chiama così perché io divento subito stra imbarazzata e di solito cala il silenzio.
"Dove stiamo andando?" chiedo vedendo dai vetri dell'auto una strada a me sconosciuta.
"Adesso vedrai" dice girandosi un attimo velocemente verso di me, cercando di non deconcentrarsi alla guida.
Quando si ferma ad un semaforo lo vedo con la coda dell'occhio che mi fissa e sorride poi come ancora assorto nei suoi pensieri mi chiede:
"Ma tu stai ancora con Gionata?"
Mi giro verso di lui ed anche se sono stupida da questa sua curiosità accenno abbassando la testa un "si.." imbarazzato.
"Siamo arrivati?" Sorride Nicolò.
Parcheggia in uno spiazzo nella strada( a me poi sembra una sottospecie di tangenziale ma vabbè) in mezzo al niente.
Non capisco che cosa intenda.. il posto dove voleva portarmi era "un' interessantissimo" spiazzo in mezzo alla strada?
"Ehm..Nico dove siamo? Perché siamo qui?" chiedo cercando di sembrare il più calma possibile.
Non faccio in tempo a capire che le sue mani si ritrovano sul mio viso e le sue labbra sulle mie.
Mi stacco subito,sia sbalordita che spaventata dal suo gesto.
Ma perché non capisce!? Io ho un ragazzo e lo amo (come giusto sia)
Non voglio deluderlo ma non so come fargli entrare sta cosa in testa senza che ci rimanga male.
"Nicolò! Ma perché cazzo non capisci!! Io amo G-I-O-N-A-T-A! È la seconda volta che ti comporti così e lo sai che anche l'altra volta mi sono arrabbiata!" grido.
Lui si ritrae amareggiato.
"Ma perché?" chiede facendo finta di non capire.
"..senti mi potresti riportare a casa per favore?" chiedo guardando in basso, con voglia di uscire da questa situazione.
"No FACCIO COME TE, tu non mi vuoi" dice tranquillamente facendo spallucce e poi incrociando le braccia come un bambino piccolo.
Ma perché ha questo potere di farmi incazzare tutte le volte? Penso cercando di stare calma.
"Ma Nicolò sei serio..?" Chiedo dopo qualche minuto di silenzio, facendo una piccola risatina nervosa.
Spero stia scherzando e non stia facendo lo scemo apposta.
"No.. io non ti porto da nessuna parte" afferma.
Ecco adesso sono incazzata.
Scendo dall'auto sbattendo forte la portiera.
È davvero così infantile!?
Appena scendo Nicolò sfreccia via come nulla fosse senza neanche guardarmi,BAH.
Io andrei a piedi fino a casa ma è troppo distante e non so la strada quindi chiamo Gionata.
Risponde la Segreteria Telefonica, così decido di chiamare Uber.
Mi appoggio sul ciglio di questo spiazzo ad aspettarlo e in pochi minuti l'auto arriva.
L'autista mi fa salire ma non vedo né parte della sua faccia, coperta dalla visiera del berretto da autista né i suoi capelli.
Da davanti il mio sedile il misterioso/a autista si toglie il berretto e la giacca e nello specchietto vedo la sua faccia.
"CIAO SABRINA!"
Quella faccia...no...non può essere...

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