Cap:31 Finzione

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Mi sveglio per colpa della luce del sole che entra dalla finestra.
Uffaaaa ma perché Gionata non c'è?
Spero che mi abbia lasciato un biglietto o un messaggio per dirmi dove è.
Non credo sia in casa,non si sente nessun rumore da sotto.
Apro l'armadio e..ma dove è la sua roba?
Dove cazzo sono le cose di Gionata e i suoi vestiti!?
Non c'è niente!
Accendo il telefono per vedere se mi ha scritto qualche spiegazione..bah
Adesso non c'ho voglia di chiamarlo..ho troppa fame..magari gli telefono dopo colazione.
Scendo di sotto e dalle scale vedo una figura sul divano.
È Gionata.
È lì, fisso immobile, fissa il vuoto e non fa nessun rumore,sembra quasi che non respiri talmente è fermo, è incazzato?
Mi avvicino da dietro cercando di non far rumore e di fianco a lui c'è una valigia..
"Amore.." rompo il silenzio.
Non mi risponde e non si gira neanche,quindi mi ci paro davanti rimanendo in piedi, ma non mi guarda neanche, come se non ci fossi.
"Che c'è?" mi inginocchio prendendogli le mani e stringendogliele.
Niente, è una statua.
Guardo se respira per sicurezza.
"Dai dimmi" lo abbraccio.
Mi sposta da lui e finalmente guardandomi duramente pronuncia un "Me ne vado"
Non capisco.
"Per il tour? Non avevi detto che era "circa fra due/tre mesetti"? E poi vengo anche io, non ti ricordi?"
"Me ne vado" ripete lui.
"Ma dove??" inizio ad alzare il tono della voce.
Non capisco se stia facendo il misterioso-strano-scemo apposta o no.
"Questa finzione è durata fin troppo" sbotta alzandosi e afferrando il manico del trolley.
Ma sta bene? Cosa sta dicendo?
"Gionata? Che finzione?" inizio ad incazzarmi, non mi piace quando fa così, mi sembra un bambino.
"Ma..ma credevi davvero a tutto questo?
Io non ti amo ..sei una.. tra un milione, ma per favore come ho fatto a commettere questo sbaglio, adesso vattene, anzi vado io.." esclama andando sulla soglia.
Rimango lì col fiato sospeso aspettando un suo "Sto scherzando" e lui che viene a baciarmi come fa sempre..invece no.
Non ci posso credere, mi crolla il mondo tutto addosso.
Cado in ginocchio per terra e non ho neanche la forza di reagire, la forza di fermarlo, andare sulla soglia e parlarci, sto lì ferma mentre lo guardo andarsene via per sempre.
Sono lì come una stupida, con la bocca ancora spalancata per lo stupore e l'incredulità.
La testa inizia a pulsare, il battito del cuore accelera mentre inizio a piangere senza limiti.
Tutto inizia ad offuscarsi e diventare mosso, come un terremoto.

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