Cap 25: Un abbraccio

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Quei ragazzi si avvicinano sempre di più e a me iniziano a scendere delle lacrime, lacrime di paura.
Sono in sei e il capobanda (credo) spalanca la portiera del mio posto.
"Mmm ti va di divertirti un po'?"ride acidamente seguito dagli altri.
Siamo in un posto sperduto, non c'è nessuno,nessuno che mi potrebbe aiutare.
"Non ci interessa se non vuoi" dicono entrando in macchina.
Uno di loro mi dà una pacca sul sedere mentre anche gli altri entrano in auto.
"Brava brava!" esclama uno sculacciandomi e poi abbassandosi la cerniera dei pantaloni, il resto del gruppo lo segue e mi ritrovo tutte le loro mani addosso.
Urlo,ho paura e sto piangendo, so già che non finirà bene.
"Stai zitta , non ti abbiamo ancora fatto niente!" dice uno tappandomi la bocca e tirandomi uno schiaffo.
Ad un certo punto l'ultimo dei sei, per farsi spazio, apre un po' la portiera.
So cosa devo fare.
Li spingo tutti più forte che posso e da quel piccolo spiraglio scivolo giù dalla macchina; un ragazzo tra questi mi prende per la maglia ma faccio in tempo a fargli ritirare il braccio, quasi staccandoglielo.
Corro, come non ho mai fatto,corro piangendo perché non so neanche dove sono.
Mi nascondo dietro un muro per far perdere le mie tracce ai miei inseguitori.
Non ho la minima idea di dove sia casa, non sono mai stata qui , e menomale.
Cammino un po' tra i vari vicoli anche se il segnale del cellulare non prende in nessuno di questi.

Gionata pov's
Sono le otto di sera, sto rientrando a casa.
Pensavo di finire molto prima e spero che la mia piccola non si sia offesa, ho provato a chiamarla qualche volta ma non mi ha risposto, probabilmente è già in casa.
Abbasso la maniglia della porta ma sento che è chiusa a chiave, così dopo averla aperta, scopro che Sabri non c'è.
DOV'È?!
Provo a chiamarla ancora per dirle che sono tornato, ma niente.
Chiamo anche Nicolò, ma indifferentemente mi dice che se ne è andata da casa sua BAH.
Sono molto preoccupato, lei alle telefonate risponde sempre.
"Bro non è meglio se amdiamo a cercarla? Sarà qui nei dintorni.." chiede Mario vedendo la mia preoccupazione.
"Giusto vado io, tu stai qua nel caso ritorni"
Esco a piedi e percorro le vie vicine.
Adesso, dopo avere camminato per un po' in vie che conosco , sono in strade che non ho mai visto, in cui non prende neanche il segnale.
Sono strade "vuote", non c'è nessuno e non sembra neanche Milano.
So già che Sabrina non verrebbe mai in questi posti, tantomeno da sola, faccio per andarmene quando una voce lontana, dietro di me mi chiama.
"Gionata!"
Mi giro e c'è Sabri, mi corre incontro e mi abbraccia mentre piange col trucco colato.
Provo una sensazione di tenerezza fortissima, vederla che piange, anche se non so per cosa, mi fa quasi piangere anche a me.

Sabri pov's
Sono disperata. Ormai ho perso le speranze, non so nemmeno come possa fare per ritornare a casa.
Sto camminando da tanto, è sera.
Ad un certo punto davanti a me, vedo una persona girata di spalle, da lontano.
Strano che in questa strada ci siano delle persone, tanto è deserta.
Mi avvicino di poco e da dietro noto dei capelli rossi familiari.
È Gionata.
Urlo il suo nome e corro nella sua direzione.
Lui mi è venuto a cercare, chissà quanta strada ha fatto per essere qui. Lo amo.
Appena mi vede mi abbraccia fortissimo e anche se sono felice perché lui è qua, inizio a piangere ripensando a tutto quello che è successo, affondando la testa nel suo petto che mi protegge.

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