Cap 28: Strano

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Mi giro spaventata e mi ritrovo davanti una persona tutta incappucciata.
Ho paura, mi sento già sudare, cerco di liberarmi dalla presa ma questo mi trascina senza parlare in un vicolo lì vicino.
Siamo soli.
Inizio ad urlare per farmi sentire da qualcuno quando quella persona mi copre la bocca.
"Zitta!"
Questa voce mi suona familiare, si toglie il cappuccio ed è..Nicolò?!
Ma che cazzo ci fa qui?
"Nicolò sei coglione? Mi hai fatta spaventare, ti sembra il modo!?" gli urlo ancora agitata.
"Scusa è che se no mi avrebbero riconosciuto,io e te dobbiamo parlare"
"No non dobbiamo parlare proprio di niente" dico fredda ripensando al suo comportamento dell'ultima volta.
"Ti prego perdonami" supplica triste.
"No e adesso devo tornare dentro da Gionata" taglio corto.
"Sabri ti prego" mi fa rigirare verso di lui.
"Nicolò tu non sai neanche..in che guai mi sia cacciata dopo che TU mi hai lasciata lì" concludo alzando il tono della voce e pensando all'ex di Gionata, se lui non mi avesse abbandonata in mezzo alla strada non sarebbe successo niente.
Abbassa la testa come per scusarsi..perché è consapevole di aver sbagliato?
Io non voglio tenergli il muso ancora per tanto, è pur sempre uno dei miei migliori amici, però l'ultima volta mi ha davvero fatta incazzare.
Mi giro per andarmene, sperando di essere stata chiara, quando lui mi prende per il polso e mi fa nuovamente girare verso di sé.
"Non è colpa mia se ti amo" dice malinconico guardandomi negli occhi.
Queste parole mi lasciano spiazzata, io amo solo un uomo ed è Gionata.
Io e Nicolò da quando ci conosciamo, siamo sempre stati amici, niente di più, è strano sentirgli dire una cosa così di punto in bianco, non me ne ero resa conto, pensavo che quelle volte mi avesse baciata per sfizio, per ripicca con Gionata o boh..
Adesso ho paura che per questa sua confessione il nostro rapporto si rovini.
"Nico tu sei il mio migliore amico" lo abbraccio piano cercando di non far pesare troppo queste parole.
Non voglio che ci rimanga male.
"Va bene...tutto apposto" si sforza di sorridere anche se vedo nei suoi occhi tutta la sua tristezza.
"Però mi perdoni giusto?"chiede ancora .
"Certo" gli dò un bacio sulla guancia tornando di buon umore.
"Beh adesso devo andare, Gion mi aspetta"sorrido salutandolo.
"Ah e non mi spaventare più in quel modo che mi sembravi un delinquente" aggiungo infine ridendo.
"Va bene a presto baby!" mi sorride rimettendosi il cappuccio e scomparendo tra la folla.
Rientro dentro al ristorante.
Ma Gionata? Chissà cosa starà pensando che sono stata via per un bel po'.
Mi risiedo al tavolo e vedo che mi fa un sorriso, così ricambio.
"Amore ti sei persa in bagno?" mi chiede ridendo.
Ancora una volta sentendolo parlare in questo modo non adatto ad un ristorante di lusso, tutte le altre persone sedute ai tavoli ci guardano come infastidite scambiandosi occhiate fra loro.
Tiro un lieve calcio a Gion da sotto il tavolo e ridiamo entrambi per la sua figura.
Finita la cena sta continuando ad insistere per farmi prender un dolce che è veramente enorme.
"Gionataaaaa non posso mangiare questo! Non vedi quanto è grande?" bisbiglio sottovoce.
"Ooo eh va bene! Che facciamo?"
"Boh..andiamo a casa?"
Entriamo in macchina ma vedo che lui è lì imbambolato fermo che fissa il vuoto.
Quando fa così non capisco mai niente.
"Beh?"chiedo per fargli mettere in moto.
Si gira verso di me e con un filo di voce mi chiede:" Sono abbastanza per te?"
.....
"Amore ma che dici..certo! Dovrei chiedertelo io! Perché?" gli chiedo stampandogli un bacio.
"No niente" sorride spingendo col piede finalmente sull'acceleratore.
Bah.. ho un ragazzo un po' strano ♡.

______________________💕
Ciauu scusatemi se non ho aggiornato prima ma sono tornata ieri notte dall'Inghilterra (ci sono stata con la scuola)
Il prossimo capitolo arriverà presto

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