Cap 44: Lasciami sola

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Ieri sera mi sono addormentata seduta per terra appoggiata alla porta chiusa a chiave,infatti Gionata non è potuto venire a dormire qui.
Vado in cucina e mentre mi aggiro in silenzio per la casa lo trovo sul divano addormentato.
Non pensavo ci fosse.
Mentre mi preparo il caffè faccio cadere un cucchiaio e improvvisamente si sveglia.
"Buongiorno.." mormora stropicciandosi gli occhi e guardandomi mentre mi aggiro in salotto e poi in cucina.
Faccio finta di non averlo sentito e non lo guardo neanche.
"Amore...vieni qui" dice ancora.
Anche questa volta mi giro e continuo a far finta di niente.
"Cazzo ma cos'hai?" esclama infine.
Con questa frase mi volto verso di lui e lo guardo intensamente negli occhi incrociando le braccia.
"Ieri non ti stavo disturbando?"
"Sabrina cazzo ero nervoso, stanco.." risponde facendo cenno di raggiungerlo.
Rimango impassibile lì ferma guardandolo ancora peggio.
Non sembrava così stanco mentre usava il telefono..
"Sai eri stato fuori tutto  il giorno, non mi hai neanche detto dove eri,non mi hai risposto, né chiamata, pensavo che un po' di tempo ce lo avessi per me.."
"Dai scusami piccola" si alza e mi prende per i fianchi lasciandomi baci sul collo.
Piano piano mi lascio andare e mi abbandono al suo petto chiudendo gli occhi e accennando un sorriso.
"Stasera mi faccio perdonare..andiamo fuori in un ristorante bellissimo" sussurra al mio orecchio.
Annuisco e mi volto verso di lui per baciarlo.
Il pomeriggio passa di fretta e ora sono circa le nove di sera.
"Amore"
"Si Gion?"
"Ti va bene se quando abbiamo finito di mangiare andiamo in discoteca?"
"Ok come vuoi" rispondo.
In realtà non ho voglia ma vabbè.
Dopo questa mia risposta di precipita in bagno e dopo una buona mezz'ora vedo che non esce, così bussando, gli chiedo se posso entrare a prendere la spazzola.
Non mi risponde anche se busso e lo chiamo più volte, così decido di entrare e lo vedo completamente vestito e pronto per uscire con in mano il telefono sorridendogli come se stesse videochiamando.
Mi avvicino e infatti noto che è su FaceTime con qualche suo amico, credo.
"Gionata.."
"Si?" smette di sorridere e mi guarda.
"Non usciamo?"
"Sisi adesso lasciami qua che devo finire" riprende a fissare il cell e mi invita ad andarmene dalla stanza.
Io esco quasi delusa accompagnata dal suo braccio che chiude forte la porta.
Bah
Mi siedo sul divano,tutta vestita con già le scarpe e la borsa aspettandolo.
Non so, sono abbastanza triste,forse perché sembra quasi che non esista più per Gionata,anche se non ne so il motivo.
Lui mi ricopriva di parole e gesti  dolci adesso non torna quasi a casa,non chiama e mi sbatte pure fuori dalle stanze.
Vorrei solo sapere che sta succedendo.
Immersa nei miei pensieri non mi accorgo che Gionata è uscito dal bagno e mi chiama.
Prende un borsello e appoggia la testa sulla mia spalla,non essendo tanto alta sono un bell'appoggio.
"No scendiamo per le scale" dice staccandosi da me quando mi vede schiacciare il tasto dell'ascensore.
La seguo giù per le scale e guardando il cellulare quasi corre per le rampe, lasciandomi di molto indietro.
Mentre lo vedo sfrecciare non molla un attimo il telefono.
Delusa mi fermo.
"Potresti anche aspettarmi eh"
"Sisi" arriva una sua risposta da sotto.
Corro quasi cadendo fino a raggiungerlo mentre mi lascia sempre indietro come se non ci fossi.
Cercando di restare calma anche se non lo sono per niente lo prendo sottobraccio allungando il passo.
Arriviamo al ristorante anche se io,visto che è come fossi sola, non ci vorrei essere, ordiniamo e mangiamo e alle poche domande che gli faccio per farlo parlare risponde a monosillabi.
Appena finita la cena usciamo e mi dirigo verso la macchina.
"Ehy dove vai? La disco è di là, andiamo a piedi"mi tira per il braccio facendomi voltare.
"No Gion possiamo andare a casa?" dico debolmente aprendo la portiera.
Voglio solo andare a casa e rifugiarmi nelle coperte.
"Minchia ma non si può mai fare un cazzo con te!" mi urla da dietro.
Mi fermo di colpo e mi giro verso di lui.
"Perché non ci vai da solo? La tua compagna chiamata cellulare ce l'hai già!" dico fredda ormai incazzata per poi sedermi in macchina.
Sbuffa e poi riaprendo la portiera mi dice:"No siediti dietro che lì devo mettere il borsello"
Lo guardo stupita quasi chiedendogli se è serio,ma lui non fa una piega.
Mi alzo, sbatto la portiera e mi siedo dietro.
Manco in un taxi. Voglio piangere
Mi asciugo gli occhi lucidi con la manica, preferirei andare a piedi, piuttosto che stare così ma data l'esperienza con la sua ex meglio di no.
Scendendo dall'auto ed entrando in casa corro in camera mentre lui prova a prendermi per un braccio.
"Cazzo lasciami sola" mormoro chiudendo la porta nascondendo le lacrime.
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Questo capitolo è lunghissimo ma vabbè ♡

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