Capitolo 6

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-Ermal. Ermal Meta-

Fabrizio rimase pietrificato appena sentì il nome del ragazzo. Poteva essere lui? Beh, dove si trovava un altro ragazzo di nome Ermal?

-Lei?-

I pensieri di Fabrizio vennero interroti dalla domanda del riccio.

-Io so' Fabrizio...-
-Ci siamo già visti?-

Fabrizio lo fissò di nuovo. Erano passati ciraca vent'anni, ma lo aveva riconosciuto. Non poteva dimenticare quei ricci e quei due pozzi neri. Lo avrebbe riconosciuto ovunque

-Ehm...probabilmente...ora devo annare...magari ce vediamo 'n giro-
Il riccio annuì pensieroso e poi sentì la manica del giubetto venir tirata dalla piccola Anita.
Si abbassò alla sua altezza e le mostrò un enorme sorriso.

-Dimmi, piccola-
-Se ci vediamo di nuovo puoi risuonare la chitarra?- chiese giocherellando con le mani.
-Ma certo!- le scompigliò i capelli con una mano facendola ridere e poi tornò in piedi.

-Tu invece come ti chiami?- chiese rivolgendosi a Libero.
-Libero...-
-Ciao, Libero! Siete usciti con papà?-

I due bambini annuirono e Ermal fece un sorriso che a Fabrizio scaldò il cuore.

-Dovete avere proprio un bel rapporto con vostro padre...- disse cominciando a rimettere la chitarra nella custodia.

-Sì! Papà ci vuole tanto bene e ci dà sempre tanti bacini!- urlò Anita cominciando a saltellare.

Ermal abbassò per pochi secondi la testa mostrando un volto di chi stava ricordando momenti brutti e Fabrizo se n'era accorto.

-Beh...ci si vede...-
Regalò un ultimo sorriso ai tre e cominciò ad allontanarsi.

-ASPETTA!-

Ermal si fermò e si girò verso Fabrizio con un'espressione interrogativa sul volto.

-Te va de...pija 'n caffè-

Eemal rimase in silenzio per alcuni secondi che a Fabrizio parvero interminabili.

-Mhh...ma sì, dai. Tanto non ho niente da fare.

Il moro sorrise e proprio mentre stava per rispondere venne interroto da Anita che cominciò a saltellare.

-SIIIIIII! VIENI ANCHE A CASA CON NOI!?-
-ANITA!-

Ermal scoppiò a ridere e Fabrizio perse due battiti. Che cavolo gli stava prendendo?

-Credo che basti un caffè- rispose ridendo.

Fabrizio annuì e si avviarono verso un piccolo bar lì vicino.

-Non mi ha detto il suo cognome- disse Ermal mentre Fabrizio stava pulendo il visino di Anita, che si era sporcata con una barretta di cioccolato che le aveva comprato Fabrizio.

-Mh?-
-Il suo cognome-
-Prima de tutto damme del tu. Secondo...credo che tu me conosca...-

Ermal incurvò un po' il viso.

-Non credo di averla...averti mai visto...-

Fabrizio prese un respiro e lo guardò dritto negli occhi.

-Se te dico er mio cognome me devi promette che nun te ne vai...-

Ermal annuì ancora più incerto di prima.

-Mobrici...Fabrizio Mobrici...-

Ermal rimase fermo a fissarlo. Anche lui l'aveva riconosciuto e quasi non ci credeva che fosse lui.

-F-Fabrizio?-
-Vi conoscete?- chiese Libero.

-Ehm...sì...- disse Fabrizio un po' imbarazzato.
-Ma papà! È lui quello che chiamavi sempre mentre dormivi!?- chiese Anita facendo scioccare Ermal.

-Ehm...Libero, Anita perché non andiamo a giocare in quel parco qui vicino, così io e Ermal parliamo un po'...-

I due annuirono e mentre si stavano avviando Ermal lasciò i soldi sul tavolo.
-Ohi, nun devi pagà tu...- disse Fabrizio togliendo i soldi di Ermal dal tavolo e mettendo i suoi.

-Stai tranquillo, non è un problema- disse rimettendo i soldi e avviandosi.

Fabrizio lo osservò per un po' e poi decise di seguirlo.



*********

Erano seduti su una panchina mentre osservavano Libero e Anita che giocavano con altri bambini.

-Quindi...- iniziò Fabrizio.
Ermal rimase zitto.
-Ermal...-
-Credevo che ti fossi dimenticato di me...- confessò Ermal a testa bassa.
-Te sbagli...t'ho cercato pe' un sacco de tempo, ma eri scomparso...-

Ermal rimase zitto.
-Hai una compagna?- chiese guardano Libero e Anita.
-Veramente no...è 'na lunga storia...comunque, non parliamo di questo...alla fine mi hanno detto che hai cambiato scuola...-
-Già...là la situazione non era molto diversa...ma ora eccomi qui. Tu invece?-

Fabrizio abbasò la testa fissando il vuoto.

-Quelli là nun me lasciavano stà...dopo 'n po' hanno smesso e ora non so dove siano...-

Ermal lo guardò e poi abbassò anche lui la testa.

-Comunque credo che a quei tempi nun ce semo presentati pe' bene-
-Come?-
-Dovremmo rinizià tutto da capo. Da questo momento-

Allungò la mano verso Ermal e fece un sorriso.
-Piacere, Fabrizio-

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