Capitolo 22

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Si svegliò con il suono delle mille notifiche che gli stavano arrivando.
Aveva venti chiamate perse da Fabrizio.
Poteva anche essere Libero.
Dopotutto aveva il telefono del padre, ma probabilmente se lo era ripreso.

Un'altra notifica. Stavolta un messaggio.

Fabrizio:ERMAL, CAZZO, RISPONDI!

Lesse senza aprire la chat. Non voleva far vedere che aveva visualizzato. Probabilmente Fabrizio si sarebbe arrabbiato se avesse visualizzato senza rispondere, ma dopo tutto quel casino non aveva intenzione di discutere.

Buttò la testa sul cuscino, mentre lacrime amare cominciavano a scendergli dal volto.

Lo amava, cavolo se lo amava, ma aveva paura di soffire. Ecco cos'era a bloccarlo.
Avrebbe voluto corrergli intorno e baciarlo con tutta la passione che aveva in corpo, ma aveva paura.

-Perché...perché l'hai fatto...?-

*********

Ermal non rispondeva al telefono e non visualizzava i messaggi da quando se n'era andato.
L'unica occasione in cui aveva avuto occasione di sentirlo era stato quando stava da Marco.
Quando gli aveva detto quel "Vai a fanculo."

Non se lo aspettava. Non da Ermal.
Giada aveva combinato un casino. Li aveva fatti allontanare. Era colpa sua se Ermal se n'era andato. Ma la cosa che lo rattristiva di più era che Ermal non si fidava di lui.
In un rapporto la fiducia era neccesaria e lui aveva dato fiducia alla persona sbagliata per troppo tempo.
Con Ermal invece era tutto diverso. Gli aveva confidato tutto, del suo odio per Giada. Ermal sapeva benissimo quanto lui odiasse Giada, eppure non si era fidato.
Aveva letto del messaggio di Libero, ma non gli aveva detto niente, dopotutto erano le stesse cose che gli avrebbe voluto scrivere lui, ma suo figlio aveva molto più coraggio.

-FABRIZIO, LASCIA QUEL TELEFONO E GUARDAMI!-

Stavano litigando da ore ormai. Fabrizio aveva provato a calmarsi, ma era impossibile.
Giada lo stava facendo impazzire e solo perché lui le aveva detto di amare Ermal.
Poteva pensarci prima di sparire nel nulla.

-FABRIZIO!-
-BASTA, CAZZO! T'HO DETTO CHE AMO ERMAL. CAPITO!? AMO, SOLO LUI. TE NUN FAI PIÙ PARTE DE ME.-

Giada rimase in silenzio. Non sapeva cosa rispondere.
Se n'era andata, aveva ragione, ma aveva commesso un errore.

-Io...-
-NUN HAI FATTO NESSUN ERRORE.-
-Ma sai che ti dico!? TORNA DAL TUO FIDANZATINO. I BAMBINI LI PRENDO IO!-

No, i bambini no. Non poteva togliergli anche loro.

-TE NON PIJI POPO NESSUNO.-
-SONO PUR SEMPRE LA LORO MADRE! SONO IO CHE LI HO TENUTI IN GREMBO PER NOVE MESI!-
-SEI TE CHE LI HAI ABBANDONATI PE' QUELLO LÀ.-

Libero e Anita erano chiusi nella cameretta del bambino.

-Libero...io voglio Ermal...-
-Vedrai che torna...come l'altra volta...-

Nonostante provasse a convincersi che sarebbe tornato ormai non ci sperava più. Se n'era andato. Probabilmente per sempre.

-BAMBINI, VENITE!-

Sentendo quelle parole Anita strinse più forte Libero e lui lei.

-DAI, CHE VENITE CON LA MAMMA!-
-NUN LI TOCCARE.-

La prese di forza per il polso cercando di non farla avvicinare alla porta.

-LASCIAMI, STRONZO! MI FAI MALE!-
-QUA 'A STRONZA SEI TU. CAPITO!?-

I bambini sentivano i due urlare dalla porta.
Anita stava ricominciando a piangere e Libero non poteva fare niente. Il padre aveva ripreso il telefono e lui non poteva fare niente.

La madre aprì la porta e li prese di forza per le braccia.

-VOI ORA VENITE.-
-LASCIACI!- urlò Libero cercando di staccarsi.
-GIADA, FERMA!-

Fabrizio allontanò i bambini da quella che ormai era diventata una pazza.

-Ammazzerò il tuo fidanzatino frocio...e poi ammazzerò anche te...poi i bambini saranno miei.-

Ora stava cominciando ad avere paura. Non era più la donna che conosceva lui, ora era una psicopatica.

-HAI CAPITO!? TI AMMAZZO!-

Urlate quelle ultime parole uscì fuori.
Ora aveva più paura che mai.
Doveva trovare Ermal.

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