Capitolo 16

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Fabrizio aprì di colpo gli occhi e vide l'uomo a terra, mentre Ermal era ancora lì al suo posto.

Si girarono tutti e videro un poliziotto seguito da altri colleghi.

-Li abbiamo trovati. Uno è morto-
Circondarono i ragazzi e Fabrizio ne approfittò per andare da Ermal.

-Ermal!- gli si avvicinò lentamente, mentre il riccio stava ancora tremando mentre si teneva il braccio.

-Che t'hanno fatto?- chiese abbassandosi.
-V-voglio andare v-via...-
Fabrizio lo abbracciò mentre la polizia stava portando tutti quei ragazzi in galera.
Finalmente era tutto finito.

-I-i bambini?-
-Co' Marco. Stanno dormendo...-
-B-bene...ti prego portami a casa...-
-Ermal, ma er braccio...-
-Portami via da qui.-

Fabrizio lo aiutò ad alzarsi, dato che faceva fatica a camminare visto che stava tremando come una foglia.

-Ermal è tutto finito, stai calmo...-
-I-io non sto calmo. Stavano per uccidermi...-
-Ma sei ancora qui. Co' me. E questo è l'importante.-

Ermal incrociò i suoi occhi in quelli di Fabrizio e gli regalò un sorriso.

-Mo che torniamo a casa te sistemo sto braccio-
-Gr...ahia!-

Si toccò il braccio dolorante, mentre Fabrizio lo guardava spaventato.

-Ermal, tutto bene?-
-S-sì...-

Fabrizio annuì e si riavviarono lentamente verso casa.

Appena arrivarono trovarono Marco addormentato sul divano con Anita in braccio e un libro di favole in mano.
Evidentemente si era svegliata.

Entrambi sorrisero nel vedere quella tenera scena e Fabrizio lentamente prese Anita e la riportò a letto.

-Che succede? DOV'È ANITA!?-

Marco si alzò di colpo non vedendo Anita in braccio a lui.

-SHHHH! Sta a letto- disse Fabrizio avvicinandosi a Ermal con un kit medico.

-Che hai fatto al braccio!?-
-N-niente, Marco...-

Marco lo guardò preoccupato.

-Poi mi racconti. Ora devo andare-
-Grazie, Marco-
-E di che, Fabrizio. Ci vediamo-

Chiuse la porta e finalmente Fabrizio si mise a lavoro.

-I tagli nun so' profondissimi, pe' fortuna. Ora farà un po' male...-

Prese del disinfettante e cominciò a tamponare la ferita di Ermal che stava stringendo i denti per il dolore.

-Ho finito, tranquillo. Ora metto le fasce e abbiamo finito, ok?-
-O-ok...-

Gli fasciò il bracciò e ci lasciò un bacio sopra, come faceva sempre con Libero e Anita quando si facevano male.

Quel gesto fece diventare Ermal un peperone e Fabrizio lo aveva notato e accennò un sorriso divertito.

-F-Fabrizio...io...devo parlarti...-
-Dimme-

Ermal aveva paura di confessare tutto. Aveva paura che Fabrizio non ricambiasse. Che non gli avrebbe più parlato.

-Vedi...dalla prima volta che ti ho visto...ho cominciato a sentire qualcosa...ecco...quel sentimento lo provo ancora adesso...lo so che può sembrarti strano, ma...volevo dirtelo...tutto qui...e se tu non ricambi, mi sembrerà norm-

Non smise di parlare che sentì le labbra del moro sulle sue.
Non si aspettava quel gesto così improvviso.
Spalancò gli occhi dalla sorpresa, ma subito dopo pochi secondi si lasciò andare.

Fabrizio spostò la mano sulla nuca di Ermal avvicinandolo ancora di più.

Entrambi non avevano mai provato qualcosa del genere nella loro vita.

Si staccarono un attimo e si guadarono negli occhi, come se stessero comunicando solo con lo sguardo.

-Te amo anchiò, piccolè-

Ermal sorrise e questa volta fu lui a fiondarsi sulle sue labbra.
Stavolta il bacio fu più intenso.

Le loro lingue cominciarono a sfiorarsi dolcemente, mentre Fabrizio aveva portato la mano sulla schiena del riccio.

Si staccarono dopo un po' per riprendere fiato e sorrisero.

-Ce so' voluti 20 anni pe' dirmelo?-
-Oh, ma stai zitto!-

Scoppiarono a ridere e si abbracciarono.

-Libero e Anita?- chiese Ermal.
-Capiranno-
-Lo spero...-
-Daje annamo a dormì. E stavolta dormi co' me-

Ermal arrossì e annuì.

Il suo sogno si era finalmente realizzato, dopo 20 anni.



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