Fabrizio prese un respriro pronfondo. -Prima...ho incontrato Giada...'a mia ex compagna...se n'è annata pe' stà co' uno...-
Ermal gli mise una mano sulla spalla.
-Mi dispiace...-
-C'è di più...-L'altro gli rivolse uno sguardo interrogativo.
-Te ricordi quando...t'ho detto che nun sapevo più che fine avessero fatto quelli là?-
Ermal annuì leggermente spaventato.
-Beh...'a verità è che...fino a qualche anno fa spacciavo droga co' loro...mi avevano minacciato. Mi avevano detto che avrebbero fatto del male a Libero e Anita...-Sentì le lacrime rigargli il volto.
Ermal non ci pensò due volte e corse ad abbracciarlo.
Era una sensazione strana che stavano provando entrambi.-Va tutto bene, Fabrì...-
Fabrì. Era la prima volta che lo chiamava così. Sorrise e ricambio l'abbraccio stringendolo più forte.
-E poi che hai fatto?- chiese Ermal senza staccarsi dall'abbraccio.
-Sono scappato...-Ermal si staccò di scatto.
-Vuoi dire che sono ancora in giro? Che probabilmente ti stanno cercando? Che potrebbero minacciarti di nuovo...-
Fabrizio abbassò la testa.
-Sono passati anni...probabilmente non si ricordano manco di me...-
-Io ho paura, Fabrizio.-Il moro alzò leggermente la testa.
-Ho paura che ti possano fare del male. Che possano fare del male ai bambini. Non voglio vererti soffrire mentre sei al servizio di quegli stronzi. Perché è questo che sono. Degli stronzi. Ho paura di perderti, ok!?-Fabrizio lo fissò per un po'. Potè notare il leggero rossore sulla pelle candida di Ermal.
Il suo cuore cominciò a battere più velocemente.
Quella sensazione l'aveva provata solo una volta. Quando aveva incontrato Giada.-Ermal...io...-
-Lascia stare. Credo che sia anche arrivato il momento di andare via, per me.-
-Ermal, ma che stai a dì!?-
-È stato bello passare questi giorni con te e con i tuoi figli, ma ora credo che sia arrivato il momento di andare via.-
-Ermal, aspetta...-
-Dì a Libero e Anita che gli do un bacio forte.-Cominciò a riprendere tutte le sue cose.
Fabrizio non capiva proprio cosa gli stesse prendendo.-Ermal, girate-
Lo prese per il polso e lo fece voltare verso di lui.
Quel contatto provocò molti brividi nel corpo di Ermal, ma non aveva voglia di restare incantato in quel momento.-Lasciami.- disse staccando la presa.
-Ermal, che cazzo te pija!?-
-STO BENISSIMO, OK!?-
-NO. NUN STAI BENE.-
-SENTI, LASCIAMI IN PACE! CREDEVO CHE SAREMMO RIUSCITI A STRINGERE DI NUOVO I RAPPORTI, MA A QUANTO PARE NO. CI SI VEDE.-Detto quello sbattè la porta e lasciò Fabrizio immobile davanti alla porta, incapace di reagire.
Vide Anita avvicinarsi.
-Dov'è Ermal?- chiese con un filo di voce.
-Se n'è annato.-
-Non ci vuole più bene...?-La domanda di Anita fece rattristire amcora di più Fabrizio.
-Anita...ora nun ne voglio parlare...-
Lasciò la bambina in salotto e si diresse verso il suo piccolo studio.********
Ermal stava camminando da dieci minuti. Non sapeva cosa gli fosse successo, ma sicuramente Fabrizio non voleva più vederlo dopo quella sceneggiata.
Chiamò Marco che in quel momento sembrava l'unico con cui potesse confidarsi.
La risposta non tardò ad arrivare.-ERMAL! FINALMENTE, EH!-
-Marco...sono uno stronzo.-
-Eh? Ma che dici?-
-Ho fatto una sceneggiata davanti a Fabrizio per nulla e ora sto camminando per non so dove.-
-Ahhh, l'amore fa sempre fare cose strane...-Ermal si sentì avvampare. Non poteva averlo detto veramente.
-Come, prego!?-
-Ermal, guarda che si capisce lontano chilometri che ti piace. Parli sempre di lui...-
-Beh...solo perché siamo amici- almeno sperava che lo fossero ancora- e mi sembra giusto parlare di lu-
-Ermal. Tu provi qualcosa per Fabrizio-Forse Marco aveva ragione. Forse provava davvero qualcosa per Fabrizio. Forse quella strana sensazione che aveva sempre appena lo vedeva era ciò che lui non aveva mai provato:l'amore.
-Ermal? Ermal!-
-Ci sentiamo dopo.-Chiuse velocemente la chiamata e cominciò a correre fino a casa di Fabrizio. Doveva parlargli.
Proprio durante il suo tragitto, però, venne bloccato da qualcuno.-Guarda 'n po' chi si rivede-