Capitolo 9

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-Dobbiamo parlare-
-Fabrizio mi dispiace...io n-non...-

Fabrizio lo prese per il polso e lo portò lontano da lì. Non voleva farsi sentire dai bambini.

-Che t'ha detto Anita?-
-Mi ha chiesto se...se volevo essere la sua mamma...-

Fabrizio rimase zitto e si passò una mano tra i capelli.

-Senti...fai finta che nun sia successo niente, ok?-

Ermal annuì.

-Bene...senti...Anita ce tiene a te...ma forse sta annando troppo oltre, quindi...scusala se...-
-Scusarmi? Guarda che io sono felice che tenga a me! È una bambina fantastica e si capisce che è tua figlia.-

Fabrizio lo fissò mentre Ermal si mise la mano davanti la bocca.

-Nel...nel senso che...l'hai educata bene...-
-Ehm...ok...-

Rimasero in un silenzio imbarazzante per un sacco di tempo, finché Libero non li raggiunse.

-Papà, puoi...-
Appena vide Ermal si bloccò.
-Dimme, campiò-
-Ehm...niente...-

Si allontanò mentre Ermal e Fabrizio si guardarono.

-Credo di non stargli tanto simpatico...- disse Ermal abbassando la testa.
-Nah, è solo 'n po' timido...
-Dici?-
-Sì. Deve solo conoscerte bene...-
-Mh...senti se qua do fastidio posso anche andare...-
-Nah, resta. Altrimenti Anita comincia a urlà- disse ridendo.

Ermal accennò un sorriso e si affacciò alla cameretta di Anita che si era addormentata.
Sorrise e chiuse bene la porta. Non voleva che venisse disturbata da rumori esterni.

-Credo che saresti 'n ottimo baby sitter-
-Fabrizio, non ti ci mettere anche tu.-

Scoppiarono a ridere, mentre Libero li osservava.
Per lui il suo papà era stato "rubato" da Ermal. Prima gli dava attenzioni, ma ora lo vede sempre con la testa tra le nuvole.

-Papà. Il caffè.- disse indicando il caffè che usciva dalla ceffettiera.
-Ca...volo!-
Corse verso la macchinetta e spense la fiamma.

-Caffè?-
-Mh...ok-

Si sedettero mentre Libero continuava a fissare Ermal.
Era come se stesse cercando di capire qualcosa in più di lui e perché il padre fosse tanto interessato a lui.
Forse Ermal lo faceva stare bene. Non aveva mai visto il padre ridere così spontaneamente. Quando lo vedeva ridere il suo sembrava più un sorriso forzato, ma da quando era arrivato Ermal il suo sorriso sembrava più spontaneo...vero.
Forse Ermal era davvero importante nella vita del suo papà e se Ermal faceva questo effetto su suo padre sarebbe stato meglio se fosse rimasto più tempo possibile. Avrebbe fatto di tutto pur di vedere il suo papà felice.

-Ermal, ma hai intenzione di restare qui?- chiese cogliendo alla sprovvista Ermal, che si strozzò con il caffè.

-Ehm...veramente io una casa ce l'ho- disse facendo un mezzo sorriso.
-Ma se resti poi sia papà che Anita sono felici. Tanto un'altra camera ce l'abbiamo-

Ermal e Fabrizio si guardarono per un po'.

-Lì, Ermal non può stà qui. C'ha 'a sua casa e nun possiamo obbligarlo a sta qua-
-Ma con lui sei felice. Se rimane sarai felice per sempre-

Fabrizio rimase sconvolto dalle parole del figlio. Aveva ragione. Con Ermal lui stava bene. Era felice, ma perché gli faceva questo effetto?

-Libero, nun può sta qua. Possiamo vederlo quando vogliamo, ma nun può sta qua...-

Libero guardò Ermal con uno sguardo di supplica.

Ermal da una parte non voleva dare fastidio, ma dall'altra sembrava che Libero avesse ragione.
Doveva prendere una decisione e alla svelta.

-Va bene...ma pochi giorni e me ne vado. Aiuterò papà nelle faccende di casa- disse ridendo.
-Ah, ah, ah- rispose Fabrizio.

Libero fece un sorriso come per dire:Ce l'ho fatta.
Infatti ce l'aveva fatta. Forse ora aveva più speranze di vedere il padre felice per davvero.








ALLORA
Prima di tutto mi scuso per il capitolo corto😖
Secondo
GRAZIE INFINITAMENTE PER LE VIEWS E LE STELLINE!
Questa ff è nata dal nulla e sinceramente non avevo nemmeno voglia di continuarla, ma grazie al vostro supporto sta andando avanti!💪

Quindi ancora grazie di cuore e al prossimo capitolo!
-Giu

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