Breathe

CAPITOLO 22

Solitudine.

Penso seriamente di essere sola. Mi sento come se fossi avvolta da una nuvola che non ha intenzione di andarsene.
È normale essere circondata da così tante  persone, ma sentirsi così soli?
E come avere una voragine nello stomaco che ti divora, sei impassibile e pensi più modi per farti male.

Soffrire.

Farsi del male e far del male perché solo così,  solo in questo modo, riesci a far tacere le voci che torturano la tua mente.
Pensieri sul come potrei essere abbandonata da tutti. Da come le persone potrebbero, un giorno, stufarsi di me ed andarsene per sempre e senza voltarsi.

Ecco perché persone come me sono sole e devono rimanere sole, per non ferire gli altri.

Ed è come non essere viva. Tutto intorno a te cambia ed è come se il tempo si sia fermato nella mia mente.

Ed è questo che ho provato quando mio fratello scappò lasciandomi indietro.

Le persone cambiano. Tutti cambiano ed è come se tu fossi bloccata nel passato. Non riesci ad andare avanti. Non puoi.
Perché quello che hai passato non lo puoi dimenticare.

Puoi innamorarti, ubriacarti, strafarti di canne, ma tanto i pensieri sono così forti da poter sovrastare l'alcool etc..

Non potrei mai dimenticare gli errori che ho commesso, le stronzate che ho fatto, ma cazzo fanno parte di quello che sono. Non posso cambiare, non ora né mai.

Sono sola e lo sarò per sempre. Sono semplicemente sola per la persona che sono. Quella che allontana tutti sapendo che potrebbe farsi male.
Questa paura incontrollabile quasi frenetica di non sentirti mai all'altezza, perché sai di non esserlo  comunque.

Questo è quello che provo quando penso  a me stessa. Solo odio. Odio per chi sono, odio per quello che ho fatto e quello che farò.

Ma tutto sommato chi è che si preoccuperebbe  anche  sono un secondo di una persona che non può essere salvata dai suoi mostri, da una persona che vive con i suoi incubi più peggiori?

Nessuno. Tutti se ne vanno e nessuno resta.