ii. lost in my thoughts

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SUBJECT THIRTEEN !
( WILL BYERS )

chapter two | LOST IN MY THOUGHTS

chapter two | LOST IN MY THOUGHTS

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WILL'S POV

«Will? Sveglia, veloce, o farai tardi per l'ennesima volta a scuola!» la voce rauca di mio fratello mi fece rotolare nel letto e mormorare parole incomprensibili.

Era possibile che fossi già stufo del liceo dopo solo due settimane?
Mi coprii la faccia con le lenzuola e sbuffai contro il tessuto.
Ma chi me lo faceva fare?

Fu in quel momento che entrò Jonathan nella mia camera e mi tolse la coperta, facendomi alzare.
«Eddai Will, non puoi sempre farmi arrivare tardi al lavoro!» mi rimproverò mio fratello sorridendo.

Infatti era proprio lui che tutte le mattine mi portava a scuola in macchina, prima di andare al lavoro nel negozio di fotografia di Hawkins.

«Ti odio...»
«Anche io fratellino, anche io! Ora muovi quel culo che ti ritrovi e vieni a fare colazione!»

Mi alzai controvoglia e mi diressi verso il bagno Il mio riflesso nello specchio quasi mi spaventò: ero davvero "zombie boy", come mi chiamavano tutti i ragazzi che conoscevo dalle medie. Avevo gli occhi iniettati di sangue e delle occhiaie da far paura.

Forse questo era anche dovuto al fatto che non avevo dormito per niente bene la scorsa notte.
Anzi, non dormivo bene da parecchio tempo.

Era davvero strano, ma ogni notte, a mezzanotte, avevo una sorta di visione, un sogno che sembrava addirittura troppo reale per essere solamente nella mia testa.

Sognavo un ragazzo, dai capelli castani chiari e dagli occhi color ghiaccio.
Questo ragazzo era diverso da qualunque altra persona... Non sapevo perché, ma di questo ne ero assolutamente certo.

Un'altra cosa che mi intrigava ancora di più, era che lui possedeva uno strano tatuaggio sul polso, simile a quello di Eleven.
Da quello avevo dedotto che aveva sicuramente qualcosa a che fare con il sottosopra.

Non mi sarei mai liberato di quelle strane sensazioni che avevo provato un paio di anni fa, quando ero stato posseduto dal Mind Flayer, e quei sogni che facevo ogni notte me lo confermavano.

Certo, ad Hawkins non era più successo niente di sovrannaturale da parecchi anni, eppure dentro di me c'era ancora qualcosa legato al sottosopra. E quel ragazzo aveva qualcosa a che fare con tutta quella faccenda.

Mi lavai e mi vestii il più in fretta possibile, sapendo di essere già in ritardo. Mio fratello non mi fece nemmeno fare colazione, così afferrai al volo due eggos, lasciando un bacio veloce a mia madre mentre uscivo di casa.

In una decina di minuti arrivammo davanti al liceo di Hawkins, giusto in tempo per mettere in bocca l'ultimo pezzo di eggo.
Merda, non ne avevo per niente voglia di entrare in quell'orrendo edificio.

«Ci vediamo stasera! Buona giornata fratellino!» mi salutò Jonathan, sgommando via in fretta e lasciandomi da solo sul marciapiede. Fui avvolto da una nuvola di smog e iniziai a tossire. Mio fratello doveva proprio dare una sistemata a quel catorcio.

«Will!» mi voltai e vidi Mike, il mio migliore amico, che mi faceva cenno di andare da lui.
«Ehi Wheeler! Come va?»
«Tutto bene... Hai visto Eleven stamattina?»

Eleven, Eleven, Eleven...
Per Mike esisteva solamente più lei.
Era così da quando la ragazza era tornata ad Hawkins alcuni anni fa.
Il mio amico stravedeva per lei.

«Ehm... No, non l'ho ancora vista... Sai com'è, sono appena arrivato!»
«Oh, si giusto... Allora andrò a chiedere a Lucas o a Gaten! Ci si vede!» il ragazzo se ne andò in fretta, entrando nell'edificio dal portone principale.

Restai un attimo li, fermo, immerso nei miei pensieri.
Perché mi dava così fastidio che a Mike importasse tanto di Eleven?
Sarei dovuto essere contento per lui!

Sentii la campanella suonare e mi diressi in classe. Quando entrai nell'aula, andai a sedermi in ultima fila.
Una ragazza si avvicinò a me e mi chiese se il posto al mio fianco fosse occupato.

Scossi la testa sorridendo e lei si sedette accanto a me.
Era carina: aveva dei bei capelli neri, lunghi, che le ricadevano dolcemente sulle spalle.
Gli occhi erano scuri e profondi e mi guardavano interessati.

«Sono Amber, forse non mi hai mai notata anche se facciamo questo corso assieme da due anni!» si presentò la ragazza, appoggiando un gomito sul banco.

«Ehm... Sono Will, piacere... Si, in effetti mi sembrava di averti già vista...» le sorrisi e guardai Gaten, seduto una fila più avanti, farmi i pollici alzati. Alzai gli occhi al cielo.
Senza che Amber lo notasse, feci il terzo dito al mio amico e lui si girò offeso.

La mora poteva anche essere simpatica e carina, ma non era sicuramente il mio tipo.
Probabilmente nessuna ragazza era il mio tipo.

«Mi sembri simpatico Will!» Amber mi guardò allegra, con un sorriso a trentadue denti.
Io? Simpatico?
Non le avevo praticamente parlato!
Stavo giusto per farglielo notare quando il professore entrò in classe.

Spostai lo sguardo verso la cattedra e vidi che il solito posto occupato da Eleven era vuoto.
Mike stava probabilmente avendo una crisi d'astinenza in quel momento.

Durante la lezione, incontrai solo più una volta lo sguardo di Amber.
L'unica cosa che riuscii a pensare era che i suoi occhi non erano niente in confronto a quelli del ragazzo che sognavo ogni notte.

* * *
se gli aggiornamenti di questa storia saranno lenti non mi odiate, ma sono pigra, stupida e devo studiare

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