SUBJECT THIRTEEN
chapter seventeen !" LET ME EXPLAIN "
OLLIE'S POV
Era assurdo il modo in cui io e Will riuscissimo a comunicare e a vederci a distanza.
Com'era possibile?
Quel legame era qualcosa di assolutamente forte e particolare, e io avevo intenzione di scoprire che cosa si celasse dietro ad esso, anche se questo avrebbe significato parlare con il ragazzo che avevo deluso.Assieme ad Eleven mi incamminai verso la scuola. Quel mattino l'aria era fredda e mi faceva rabbrividire sotto alla mia giacca ormai sgualcita e bucata. Avrei dovuto comprarmene una nuova, o meglio, rubarne una nuova il prima possibile. Ogni tanto l'invisibilità si confermava più utile del previsto.
«Hai ancora parlato con Will?» mi domandò la mora al mio fianco, all'oscuro di ciò che fosse successo la notte precedente.
«No, nulla...»
«Beh, dovresti parlargli!»
Strinsi i pugni e finsi un sorriso. Odiavo quando la gente mi diceva che cosa dovessi fare, anche se cercavano semplicemente di aiutarmi.Arrivammo a scuola e, non appena mi separai dalla ragazza, tirai un sospiro di sollievo.
«Ollie, ehi!» la voce allegra di Dustin sostituì subito quella di Eleven.
«Henderson, come stai?» gli chiesi sorridendo, aspettando che il riccio iniziasse a raccontarmi dei suoi nuovi record all'Arcade.«Io bene, e spero anche tu... Però ascolta, io volevo parlarti di Will...» non appena il ragazzo pronunciò il suo nome, feci cadere un libro. Possibile che non riuscissi a togliermi Byers dalla testa?
«Oh, certo.... Perché proprio a me? Gli è successo qualcosa?»
«No, no... È che ultimamente io e gli altri ragazzi lo vediamo... Come dire... Lo vediamo spento, ecco, privo di voglia di vivere! Ci è sembrato che stesse rivivendo ciò che gli era successo alle medie...»«Ah si, Eleven mi ha raccontato di tutto, insomma, del Mind Flayer... Comunque, che cosa c'entro io?»
«Ma è ovvio Thirteen! Tu sei un suo caro amico e sai come funzionano queste cose sovrannaturali, quindi... Che ne dici di parlargli? Secondo me potresti essergli davvero d'aiuto... So che dopo scuola lui andrà a casa, prova a passare lì, okay? Ora devo andare oppure la professoressa di matematica mi ammazza, ci si vede!»Il ragazzo mi lasciò di fretta, scorrazzando velocemente per i corridoi del liceo. Le sue parole avevano avuto un grande impatto su di me: se prima ero intenzionato a parlare a Will, dopo quella chiacchierata ne ero assolutamente certo.
Aspettai con ansia che arrivasse il pomeriggio, in particolare che arrivasse la fine delle lezioni, così da poter andare da Byers.
«Ollie, andiamo a casa? Ho davvero voglia di mangiare degli Eggos!» Eleven mi osservava, in attesa di una mia risposta. Eravamo nel cortile davanti alla scuola e stavamo aspettando Mike e gli altri.
«Non posso, ho delle cose da fare, prova a chiedere al tuo ragazzo!»La mia amica mi guardò delusa.
«E io che pensavo che, una volta trasferito definitamente a Hawkins, avremmo passato più tempo assieme, insomma, recuperare tutto quello che avevamo perso... A quanto pare mi sbagliavo!» mi rispose lei con un tono triste, facendomi sentire davvero in colpa.Odiavo farla sentire così. Lei era la mia famiglia, la sorella che non avevo mai avuto, era tutto ciò che mi restava.
«El, tornerò a casa il prima possibile...»
«Si, certo, dici sempre così... Buona giornata Ollie...» osservai la sua figura allontanarsi tra la folla di studenti fermi davanti alla scuola.Sospirai e mi ripromisi di trovare un modo per farmi perdonare. In quel momento però l'unica cosa a cui pensavo era Will: per prima cosa dovevo farmi perdonare da lui. Mi incamminai verso una zona più al riparo da sguardi indiscreti e mi concentrai con tutto me stesso, chiudendo gli occhi.
Non appena li riaprii, realizzai con sorpresa di essermi trasportato sul retro della casa dei Byers. Per una volta avevo azzeccato la posizione. Con titubanza, picchiettai il vetro della camera del ragazzo con la mano, sperando che qualcuno mi aprisse, possibilmente Will.
«Oliver?»
Trattenni un sorriso e osservai incantato il moro che si era sporto dalla finestra.
«Ciao Will... Posso entrare?»
Il ragazzo annuì in fretta e, scavalcando con agilità, entrai nella stanza. Era davvero una fortuna che casa sua avesse un solo piano.«Che cosa ci fai qui?» Will si mise a sistemare con cura la sua scrivania, dandomi le spalle.
«Credo che tu lo sappia...»
Notai un' improvviso cambiamento nei suoi movimenti e il ragazzo si voltò finalmente verso di me.
«Giusto, per quello...»«No Will, non è solo per quello che è successo ieri con lo specchio, o per quello che è successo la scorsa sera... Io sono qui per te, sono qui per farmi perdonare e per chiederti o darti delle spiegazioni... Ha senso? Dio, sono pessimo in queste cose... Quello che voglio dire è che ho intenzione di trovare un modo per rimediare...»
Il moro restò in silenzio, osservando un punto indefinito sul muro.
«Secondo te che cosa è successo ieri? Perché siamo riusciti a vederci e a sentirci in quel modo?»
Rimasi scioccato dalla sua domanda: non era certamente la risposta che mi aspettavo, ma almeno non mi aveva ancora urlato contro.«Non ne ho idea Will... Tu hai detto di essere stato posseduto dal Mind Flayer, giusto? Credo che qualcosa ci abbia uniti, qualcosa che ha a che fare con il Sottosopra...»
«Come fai a sapere del Mind Flayer? Io non te ne ho mai parlato!»
Mi maledissi mentalmente. Perché avevo una tendenza a rovinare sempre tutto?«Ollie, chi te lo ha detto? Come fai a saperlo?» continuava a chiedermi Will, fissandomi intensamente. Il suo sguardo mi metteva a disagio, forse perché ero consapevole che una sola parola avrebbe potuto rovinare tutto quello che stavamo cercando di recuperare.
«Will, ci sono parecchie cose che non ti ho detto... Cose della mia vita a Chicago, che ne solo Eleven ne è a conoscenza e pochi altri...»
«Okay, ma che cosa diavolo c'entro io con la tua vecchia vita a Chicago?»
Ero fottuto. Ero veramente fottuto.
Sapevo che era stato da stupido nascondergli quelle cose, ma non volevo che sapesse tutte le azioni orribili che avevo fatto con la mia vecchia gang.«Ho fatto cose orrende nel passato, ma forse sono state loro a portarmi da te e a farmi capire perché noi abbiamo questo legame speciale... Lasciami spiegare e poi sarai libero di decidere se rivolgermi ancora la parola o meno... Non posso sopportare di perderti senza nemmeno provare a farmi perdonare e a raccontarti chi sono veramente, chi è veramente Oliver...»
* * *
si, sono viva purtroppo ciao
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SUBJECT THIRTEEN ( will byers )
Romance𝐒𝐔𝐁𝐉𝐄𝐂𝐓 𝐓𝐇𝐈𝐑𝐓𝐄𝐄𝐍 | i've met you in my dreams and now i can't believe you're here ! 𝙙𝙤𝙫𝙚 𝙚𝙡𝙚𝙫𝙚𝙣 𝙣𝙤𝙣 𝙚̀ 𝙡'𝙪𝙣𝙞𝙘𝙤 𝙨𝙤𝙜𝙜𝙚𝙩𝙩𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙚̀ 𝙧𝙞𝙪𝙨𝙘𝙞𝙩𝙤 𝙖 𝙨𝙘𝙖𝙥𝙥𝙖𝙧𝙚 𝙙𝙖𝙡 𝙡𝙖𝙗𝙤𝙧𝙖𝙩𝙤𝙧𝙞𝙤 𝙙𝙞 𝙝𝙖...