SUBJECT THIRTEEN
chapter sixteen !" HIS REFLECTION "
WILL'S POV
«Potrò anche essere più brutto di te, ma i miei gusti musicali sono di gran lunga migliori dei tuoi, Mike! Che cos'è questa merda?» esclamò Dustin, indicando con un'espressione buffa il giradischi.
«Stai zitto, se parli non riesco a sentire la canzone!» gli rispose il corvino, alzando gli occhi al cielo e sedendosi sul divano.
«E meno male! Ragazzi, ho ragione, vero?»Lucas scrollò le spalle e mi guardò in cerca di un aiuto.
«A me la canzone piace, ma sono gusti...» mormorò il mio amico, ricevendo un'occhiataccia da Dustin.
«Will? Che cosa ne pensi tu?»Che cosa ne pensavo io?
La risposta era semplice, non pensavo a niente, così come facevo già da un paio di giorni.
Se la mia mente era vuota, era molto più semplice ignorare i problemi e far finta che tutto andasse bene.
«Fate quello che volete, io devo andare in bagno...»Mi alzai di scatto, sentendomi addosso lo sguardo di tutti e tre, e mi diressi in fretta verso il bagno. Mi chiusi dentro con la chiave e appoggiai le mani sul lavandino. Tenni la testa bassa, per non vedere il mio riflesso nello specchio.
Erano passati ormai più di tre giorni da quando io e Ollie ci eravamo incontrati per caso a casa sua. Non volevo nemmeno andare dagli Hopper quel mattino, ma mia madre mi aveva obbligato. Avrei preferito andare da qualsiasi altra parte che nell'unico posto che sapeva di Ollie.
Alzai il capo e osservai il mio viso stanco nello specchio. Non mi sentivo così spento e vuoto da parecchio tempo, da quando mi ero perso nel SottoSopra e da quando ero stato posseduto dal Mind Flayer.
Questa volta però era diverso, questa volta potevo cambiare la situazione, rimettermi in sesto.Mi sistemai un ciuffo ribelle e notai una strana sagoma che si stava lentamente formando nello specchio, esattamente di fianco a me.
Mi voltai spaventato, senza notare nulla che potesse aver creato quei riflessi nel vetro.
Un brivido freddo mi percorse la spina dorsale, facendomi tremare.Ritornai con lo sguardo fisso sullo specchio e lo vidi. Era lui. La sua figura e i suoi lineamenti erano molto sfocati, ma ero assolutamente certo che quello fosse Oliver. I suoi capelli scuri e spettinati, il suo busto magro e quegli occhi erano i suoi. Che ci faceva nel mio specchio?
Improvvisamente sentii delle voci, o meglio, sentii dei sussurri. Un mormorio si stava propagando nella stanza, ma io nel bagno ero da solo. Come prima, nessuno era assieme a me. Cercai di concentrarmi e ascoltai attentamente le voci con lo sguardo fisso sul riflesso di Ollie.
- Oliver, smettila di piangere, ti prego!
- Non ci riesco El, non ci riesco e basta.
- Thirteen... C'è qualcosa che io possa fare per aiutarti?
- Portarmi qui Will, così potrei piangere assieme a lui... No, non puoi, perché se io e il ragazzo fossimo assieme non sarei così triste e non starei piangendo. Ho sbagliato tutto, vero?Cercai di trattenere anche io le lacrime.
Perché Ollie ci stava così male se era stato lui a metterci in questa situazione? Ma soprattutto, perché sentivo e vedevo ciò che il ragazzo stesse facendo?Mi allontanai spaventato dallo specchio, rischiando di inciamparmi nel tappeto davanti alla doccia.
«Cazzo...» borbottai impacciato, alzando terrorizzato lo sguardo verso lo strano oggetto che mi stava mettendo in contatto con Ollie.Il moro, dall'altra parte, mi guardava dritto negli occhi, come se finalmente anche lui riuscisse a vedermi.
«Will, tutto bene? È da un po' che sei in bagno... Non vorremo mai che ti fosse successo qualcosa...» la voce di Mike mi riportò alla realtà, facendo scomparire lentamente qualsiasi figura dallo specchio.Non gli risposi e mi limitai ad aprire la porta del bagno. Le lacrime ormai mi sgorgavano lentamente, calde, sulle guance. Mike non mi chiese nulla e mi abbracciò, cercando di tranquillizzarmi e di darmi supporto.
Quello che non sapeva è che io avevo bisogno che fosse Ollie ad abbracciarmi perché, come aveva detto lui, se fossimo stati assieme io non avrei mai pianto. Nel frattempo arrivarono gli altri due ragazzi, che si unirono in silenzio all'abbraccio.
«Will, ma che ti sta succedendo?» mi chiese Dustin una volta tornati in sala, lanciandomi degli sguardi preoccupati.
Era buffo che nessuno di loro tre sapesse la verità: di solito ero il primo a raccontare tutto quello che mi capitava, eppure sembrava che Ollie fosse un argomento troppo privato per parlarne agli altri.
Troppo mio.Scossi la testa e non diedi nessuna risposta ai miei amici. Cercai di ignorare per tutto il resto del pomeriggio le loro frecciatine, indirizzate proprio a me, e giocammo a D&D, come eravamo soliti fare sin da bambini.
Una volta tardi, quando il sole era ormai tramontato da più di un'ora, io, Dustin e Lucas uscimmo sul vialetto della casa di Mike, dove avevamo appoggiato le nostre bici.
«Ci vediamo domani a scuola ragazzi, buona notte!» finsi un sorriso e iniziai a pedalare, senza voltarmi nemmeno una volta indietro.Mentre le mie gambe si muovevano a ritmo, la mia mente continuava a vagare in un'altra dimensione. Perché ero riuscito a sentire Ollie? A vederlo, addirittura! Nonostante non volessi, sapevo che era necessario parlargli di questa cosa. Dovevamo entrambi capire che cosa ci stesse succedendo, e non solo emotivamente.
Arrivai a casa mia in fretta, senza nemmeno essermene reso conto. Lasciai la bici nel prato e corsi dentro, infreddolito e con una grande voglia di dormire.
«Will! Finalmente, ti stavamo aspettando!» esclamò mia madre, aprendo le braccia per avvolgermi in un caldo abbraccio.«Perché mi stavate aspettando?»
Joyce guardò mio fratello e si morse il labbro.
Che stava succedendo?
«Allora? Jonathan?» provai a rivolgermi al ragazzo ma lui sfoderò un sorriso, evidentemente falso.
«Nulla Will, semplicemente è pericoloso andare in giro a quest'ora della sera, soprattutto dopo quello che ti è successo...»Alzai il gli occhi al cielo, così forte che credetti di essermi fatto male.
«Ho già sentito troppe volte questa scusa, vado in camera, buonanotte...» mormorai mestamente, deciso a non iniziare una litigata con i miei unici due famigliari.Non appena arrivai nella mia stanza mi chiusi la porta alle spalle e mi coricai sul letto, senza nemmeno mettermi il pigiama.
Certe volte mi sentivo scarico, come se la batteria dentro di me si fosse esaurita.Abbracciai forte il cuscino e chiusi gli occhi, nel vago tentativo di addormentarmi.
Buonanotte Will, mi manchi.
Spalancai gli occhi, provando un misto di stupore e di felicità.
Ollie.
Mi concentrai con tutto me stesso e pensai alle parole che volevo dirgli.
Buonanotte Ollie, mi manchi anche tu.* * *
non so come continuare questa fan fiction porca merdaaaa
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SUBJECT THIRTEEN ( will byers )
Romance𝐒𝐔𝐁𝐉𝐄𝐂𝐓 𝐓𝐇𝐈𝐑𝐓𝐄𝐄𝐍 | i've met you in my dreams and now i can't believe you're here ! 𝙙𝙤𝙫𝙚 𝙚𝙡𝙚𝙫𝙚𝙣 𝙣𝙤𝙣 𝙚̀ 𝙡'𝙪𝙣𝙞𝙘𝙤 𝙨𝙤𝙜𝙜𝙚𝙩𝙩𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙚̀ 𝙧𝙞𝙪𝙨𝙘𝙞𝙩𝙤 𝙖 𝙨𝙘𝙖𝙥𝙥𝙖𝙧𝙚 𝙙𝙖𝙡 𝙡𝙖𝙗𝙤𝙧𝙖𝙩𝙤𝙧𝙞𝙤 𝙙𝙞 𝙝𝙖...