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Quando Jimin tornò con un sorriso beffardo sulle labbra dal "bagno" una sensazione di bruciore si fece largo nel mio petto. Avrei visto Jungkook a mensa e solo dio sa quanto io abbia bisogno di lui in questo momento.

Suonó la campanella e uscii di corsa, la voce squillante di Jimin che mi richiamava.
"Tae?" non mi girai. "Tae!" iniziò ad urlare.
"Kim Taehyung fermati subito." si impuntò serio, io sbuffai pesantemente.
"Cosa vuoi?" alzai le spalle.
"Spiegami perché da un momento all'altro non mi aspetti più per mangiare insieme."
"Vai con il tuo professore, ti starà aspettando" sputai acido prima di avviarmi e intravedendo il più piccolo in lontananza, lasciando Jimin da solo nel corridoio.
Arrivai all'entrata della mensa e Jungkook mi prese la mano:"Ti vedo turbato" disse lui.
"Non è nulla", sorrisi falsamente, stringendo la presa e baciandogli la guancia.
Sto solo diventando geloso del mio migliore amico.

Dopo il comportamento di Taehyung rimasi imbambolato nel corridoio. Presi i soldi dal portafoglio e andai alle macchinette, dove c'era un ragazzo più alto di me, che prendeva uno snack.
"Oh merda!" imprecò.
"È successo qualcosa?" si girò verso di me quando gli porsi quella domanda e notai i suoi occhi profondi. Per un attimo mi irrigidii.
"Mi si è bloccata la merendina"
"Sai, non sono molto forte, ma se fai così" andai vicino al distributore, diedi un calcio alla parte sinistra "Viene giù".
Presi il suo acquisto e glielo porsi.
"Ti ringrazio..." non sapeva ancora il mio nome.
"Jimin, piacere" gli sorrisi.
"Piacere mio, Jaebum."

Aspettai Jimin per 20 minuti, ma di lui nessuna traccia. entrai e mi andai a sedere vicino a Taehyung e Jungkook, intenti a mangiare un hamburger.
"Avete per caso visto Jimin?"
"No Hyung", disse masticando il minore, che appena incrociò il mio sguardo, abbassò gli occhi sul suo panino.
Lo conoscevo da poco e già mi aveva soprannominato così.
"Parli del diavolo" disse l'altro, e infatti entrò il biondo. Si avvicinò a noi, scusandosi per il ritardo.
"Qualcuno mi ha lasciato da solo" disse calcando sulla prima parola, per poi guardare male Taehyung che gli lanciò uno sguardo di sfida.
"Qualcuno avrebbe potuto evitare di limonare anche a scuola"

"Qualcuno dovrebbe farsi i cazzi suoi" mi alzai in piedi e sbattei le mani sul tavolo.
"Qualcuno dovrebbe farmi il piacere di girare a largo." concluse le sue frecciatine.
"Davvero taehyung? Ti stai arrabbiando solo perché io sono uscito per vedere Yoongi? Tu non l'hai mai fatto con Jungkook? Sei proprio infantile." gli dissi io prima di lasciare tutti, prendere lo zaino e andare nel laboratorio, dove si sarebbe svolta la prossima lezione, di poesia.
Non mi sarei mai aspettato un comportamento del genere da lui. mi misi le mani in testa.
Rimasi solo solo per 10 minuti finché non arrivò Yoongi.
"Ci hai messo così tanto per arrivare?"
"Scusa." abbassò lo sguardo ed io mi alzai per abbracciarlo.
"Non è colpa tua..." il mio tono si affievolì.
Sentimmo un colpo di tosse, guardai da sopra le spalle di Yoongi, dove notai una felpa rossa.
"Jaebum? Anche tu al corso di poesia?"
"Mi sono appena iscritto" diventò rosso come i suoi abiti.
"Ci vediamo dopo professore."
"Si signor Park", Yoongi si avviò all'uscita e l'altro si sedette affianco a me.
"È il tuo fidanzato?!", sembrava una ragazzina 15enne con gli ormoni a palla.
Non risposi, perché l'avevo appena conosciuto e non avevo voglia di raccontargli la mia vita. Però sembrava un ragazzo affidabile.
Sentii il mio stomaco brontolare dato che non avevo toccato cibo, e mi allungò la merendina presa poco prima.
"L'ho conservata" sorrise lui.
Lo ringraziai mentre gli altri iniziarono ad entrare, compreso il signorino Kim, che non credevo si fosse iscritto al mio stesso corso.

L'ora passò tra sguardi minatori da parte di quest'ultimo e il mio nuovo compagno di banco che rideva ad ogni mia battutina sull'abbigliamento della professoressa.
Appena usciti, aspettai il mio ragazzo, ma sentii una presa premere sul mio polso.
"Qualcuno è ancora arrabbiato?" due occhi felini si impiantarono nei miei.
"Mi stai facendo male." dissi, facendogli lasciare il punto in cui mi teneva stretto.
"Comunque qui, sei tu quello che è arrabbiato con me. hai fatto tu il bambino".

"Io l'ho fatto per un motivo."
che infatti arrivò subito dopo, togliendosi gli occhiali e passandosi la mano tra i capelli.
Stava adottando la tecnica di Jimin, solo che il più piccolo lo faceva solo quando era nervoso.
"Andiamo Yoongi, non voglio rimanere un altro minuto di più" lo prese per la maglia e cercò di strattonarlo via
"Dai jimin, non litigate per certe cose! Vi conoscete da quando siete nati e ora vuoi mandare tutto in fumo per questo?"
Non capisco come faccia a non essere geloso di me.
Feci il labbruccio e aprii le braccia.
"Qualcuno vuole abbracciarmi?" sbattei più volte le palpebre.
"Fanculo Kim Taehyung" accolsi il piccolo tra le mie braccia e gli accarezzai la schiena.
Sentii sussurrare qualcosa. Mi avvicinai alle sue labbra con l'orecchio.
"Ti ricordi quando mi dissi che volevi proteggermi? Così non lo stai facendo Taehyung. Io credo in noi e nella nostra amicizia, ma sii meno permaloso, ti prego."
Strinse di più la presa su di me e sentii la maglia bagnarsi.
Appoggiò la fronte sul mio petto e iniziò a scuotere la testa.
"Allora? Tutto risolto?" esclamò Yoongi.
"Si, credo di si", purtroppo si staccò dall'abbraccio e mi guardò con i suoi occhi un po' arrossati. Mi lasciò con un sorriso, quasi triste, prese per mano il ragazzo e mimò un "ci sentiamo dopo", per poi avviarsi verso casa.
"Ehi" sentii la voce di Jungkook poco distante da me. Appena si piazzò davanti a me con il suo sorriso sempre presente, gli presi il viso e lo baciai con tutta la foga che avevo in corpo.
Rimase un po' confuso da quell'azione, ma si lasciò andare.

"Ma tu mi ami?" gli chiesi.
"certo Taehyung che domande fai" rispose lui quasi ridendo.
"Meglio così".
La sensazione di bruciore tornò di nuovo.
Captare le lacrime del mio migliore amico, per colpa mia, mi fece sentire una persona orribile.
Dovevo andarlo a trovare per rassicurarlo.
Scusami ancora Jimin-ah.

 ᴛᴀᴋᴇ ᴍᴇ ʜᴏᴍᴇ; ᴘ.ᴊᴍ+ᴋ.ᴛʜDove le storie prendono vita. Scoprilo ora