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"Jimin, Taehyung, è ora di uscire!", si sentii la voce squillante di hoseok provenire da fuori.
Guardai un'ultima volta quegli occhi così profondi e vicini del mio migliore amico, e poi mi fiondai fuori.
Mi sedetti vicino al mio Yoongi, visibilmente arrabbiato. Gli presi la mano e iniziai a fissarlo, ma lui continuava a guardare Jin.
"Yoongi, non è successo nulla. sai che è solo il mio migliore amico" dissi, mantenendo la calma.
"Sei sicuro?", mi chiese con fare intimidatorio.
"Non ti fidi di me?!"
Finalmente mi guardò negli occhi. Mi guardò con quegli occhi di cui mi sono innamorato. Guegli occhi pieni d'amore che mi fanno sciogliere.
"Perché non dovrei? Solo che..."
"che?" lo incitai a continuare.
"Che mi preoccupo. Ho paura che chiunque possa portarti via da me, e questa cosa mi rende così fragile". Detto questo, abbassò lo sguardo e iniziò a scrutare le nostre mani ancora intrecciate.
"Io resto con te" dissi io, e lui fece un mezzo sorriso, lasciando intravedere i suoi denti.
La voce di Namjoon interruppe quel momento.
"Ragazzi ma Taehyung non esce da quello sgabuzzino" fece notare.

Rimasi da solo, fermo a ripensare a ciò che avevo appena fatto. Mi sentivo al sicuro con Jimin, è sempre stato così, ma questa volta, nella mia testa, sono successe cose che non so spiegarmi. Chiusi gli occhi.
Avrei voluto tenerlo così per sempre. Abbracciarlo, rassicurarlo e dirgli che andrà tutto bene.
Mi misi le mani in faccia e uscii.
"Ti sei fatto una sega immaginandoti il mio ragazzo?" disse Yoongi.
Odiavo questo suo comportamento così schietto, sfacciato.
Gli feci una smorfia e tornai dal mio Jungkook, che mi aspettava sorridente e tranquillo.
"Tutto bene?" mi chiese.
"Sempre" gli risposi io.
Guardai Jimin e Yoongi sorridersi a vicenda; la gamba del più piccolo su quella del maggiore.
Una fiamma si accese in me.
Mi girai verso il mio ragazzo.
"Non so se questa cosa sia per mia volontà, o meno, ma ne ho tanto bisogno." gli confessai e
mi fiondai su di lui, baciandolo. Le mie mani sulle sue guance, lui a sfiorarmi i capelli.
Tra vari sorrisini, ci staccammo.
"La camera è al piano di sopra" tossi leggermente  Hoseok prima di parlare.
Tutti ridevano tranne Jimin, che aveva il suo sguardo fisso sul mio.
Ti ho lanciato una sfida, ora sta a te, jimin-ah.

Dopo quel bacio, un altro giro di obbligo o verità, e delle battutine da parte di Jin, tornammo a casa.
Mi spogliai velocemente e mi buttai sotto le coperte, dove mi raggiunse Yoongi, poco dopo.
"Mi sei mancato quando sei andato nello sgabuzzino". Arrivò dritto alle mie orecchie.
Mi girai dalla parte opposta e lo sentii sospirare.
"Yoongi non cacciamo questo discorso, soprattutto ora che sono stanco."
"Va bene, hai ragione"
Si avvicinò a me, mi abbracciò e appoggiò il suo mento sulla spalla.
"Notte piccolo" mi baciò sull'angolo della bocca e tornò al suo posto.
Meriti il mondo Min Yoongi.

"Muoviti alunno, dobbiamo andare" fu il mio buongiorno.
Finalmente Yoongi avrebbe iniziato a lavorare come professore nella nostra scuola. Ciò significa che avrei potuto vederlo quando mi sarebbe piaciuto.
"Scendo a preparare la colazione, ti voglio pronto appena uscirà il caffè"
Annuii lentamente e presi il telefono per controllare le notifiche.
Trovai i soliti messaggi mattutini da parte di Taehyung.

Tae<3: Mi era mancato abbracciarti così forte.
Tae<3: Dovremmo farlo più spesso.
Tae<3: Buongiorno Jimin-ah, ci becchiamo a scuola.

Lo lasciai con il visualizzato e iniziai a vestirmi.
Indossai una felpa nera a maniche lunghe, un pantalone dello stesso colore, e degli anfibi.
Scesi in cucina e trovai Yoongi mentre versava il latte.
Sa bene che amo mettere prima il latte dei cereali.
"Mi conosci bene allora" esclamai contento.
"È ovvio. Cosa ti aspetti dal fantastico Min Yoongi?" si pavoneggiò lui.
"Ha ragione professore, mi scusi." mi inchinai io, lui rise e iniziammo a mangiare.
Appena finito, ci avviammo insieme.
"Sappi che devo lasciarti appena saliremo il primo scalino. Non voglio che gli altri pensino male."
Sperai di aver frainteso.
"Ti stai vergognando di me per caso?"
"Assolutamente no piccolo, solo che non voglio che ci vedano insieme."
Mi zittii. Non capii il suo ragionamento, ma appena arrivammo a scuola, lo lasciai per andare dai miei amici, senza neanche salutarlo.

Arrivai al solito tavolino, fuori al cortile, dove vidi Taehyung e Jungkook scambiarsi effusioni amorose. Non feci molto caso a quella cosa, e salutai gli altri.
"Buongiorno!" mi accolse Hoseok, abbracciandomi. "Dov'è finito Yoongi?".
"Non vuole farsi vedere con me e altre cazzate" gli risposi alzando le spalle.
Taehyung si staccò bruscamente dal suo ragazzo.
"Ho sentito bene? Si vergogna per caso?" quasi urlò.
"Abbassa la voce e non pensarci. Torna a limonare. Io entro." conclusi prima di alzarmi
frettolosamente e lasciare tutti lì. Con le mani in tasca, mi avviai verso il mio armadietto.
Lo aprii e trovai un biglietto.

"Scusami piccolo, non volevo intendessi quello.
non mi vergognerei mai di te.
Se c'è ancora posto per me nel tuo cuore, vediamoci nell'aula di pianoforte alle 11:30.
-Il tuo professore preferito"

Sorrisi lievemente. Aveva sempre il potere di sorprendermi.

Ora di letteratura, la mia preferita.
Ho sempre amato scrivere, non che io mi ritenga bravo, ma l'ho sempre trovato uno sfogo adatto alla mia persona, assieme alla fotografia.
Ricordo quando una volta Jimin mi chiese di scattargli qualche fotografia, così, solo per il gusto di farlo.
"Voglio vedere come scatti" furono le sue parole.
Andammo al lago, solo io e lui.
Quelle foto sono ancora sul mio computer, e nessuno le ha mai viste.
Fu proprio lui a risvegliarmi dai miei pensieri.
"Mi scusi professore, potrei andare in bagno, gentilmente?"
Era strano. Jimin non andava mai in bagno.
Ha sempre avuto la fobia dei bagni pubblici.
Lui uscì ed io inviai un messaggio a Jungkook.

to kook: Ho un dannato bisogno di baciarti.

Sentii le note del pianoforte ancor prima di entrare. Sbirciai poco e intravidi i suoi capelli menta. Le dita affusolate che si adattavano perfettamente ai tasti bianchi e neri. Lui con gli occhi chiusi, a godersi il momento.
Scattai una fotografia a sua insaputa.
Aprii la porta, sperando di non fare rumore e mi sedetti su una sedia dietro lo strumento.
Poco dopo finii, ed io applaudii.
"Signor professore non creda che se la scamperà così" risi io, quando lui guardò per terra e diventò rosso in viso.
"Non è che mi vergogno di te, assolutamente. Solo che non voglio che nella scuola giro la voce del professore pedofilo" si scusò.
"Ma abbiamo solo pochi anni di differenza"
"Jimin, la gente parla" e finalmente puntò il suo sguardo nel mio. Era preoccupato.
"Tu devi imparare a fregartene se vuoi la vera e propria tranquillità!" mi alzai, piazzandomi davanti a lui.
"Tieni alla nostra relazione?" chiesi io dopo un paio di minuti di silenzio.
"Certo Jimin".
"Allora ti lancio una sfida. Nell'ora di mensa dovrai stare vicino a me, tutto il tempo" lo vidi grugnire.
"Mi sarà difficile...ho paura che mi licenzino"
"Per essere stato seduto vicino ad un alunno? Yoongi, non è nulla. Per di più oggi è il tuo primo giorno" cercai di convincerlo.
"accetto la sfida." mi tese la mano, che ricambiai con una stretta leggera. Successivamente mi tirò verso di lui e mi baciò.
"Ora scappo. Spero di vederla a mensa professore" gli feci l'occhiolino.
"Può contarci signor Park" mi sorrise lui.
Chiusi la porta e uscii soddisfatto.

 ᴛᴀᴋᴇ ᴍᴇ ʜᴏᴍᴇ; ᴘ.ᴊᴍ+ᴋ.ᴛʜDove le storie prendono vita. Scoprilo ora