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Io e Yoongi ci avviammo a casa, lasciando gli altri davanti a scuola.
"Allora com'è andata oggi, professore?" calcai sull'ultima parola e lo feci ridere.
"È andata bene. Alla prima ora ho fatto lezione alla classe di Jungkook. È stato bello suonare assieme a loro".
Spero che intenda la classe e non solo il piccolo.
Strinsi di più la sua mano, che non avevo lasciato neanche per un secondo, e come risposta ottenni delle guance rosse.

Entrammo a casa ed io salii direttamente in camera, dove mi stesi sul letto, con l'intento di dormire.
"Jimin facciamo qualcosa?" mi chiese con tono lamentoso Yoongi, piombando poco dopo.
"Sono stanco, scusami" gli risposi io, mettendomi le coperte in faccia. Lui mi raggiunse.
"Non hai voglia di fare niente" mi fece girare, si mise a cavalcioni e iniziò a farmi il solletico, cosa che odiavo perché finivo sempre per sbattere la testa da qualche parte.
"Yoongi b-basta" urlai senza forze, tra le risate.
Sono questi i momenti che mi piacciono di più.
"Allora baciami", disse guardandomi con un'aria di sfida.
Mi affrettai a prendergli il viso, attirarlo a me e fare ciò che mi aveva chiesto, con tutto il bisogno possibile.
"Ora si che sto bene".
Ripresi fiato e mi girai dalla parte opposta, dove chiusi gli occhi e cercarmi di addormentarmi.
"Ti amo Jimin" furono le ultime parole che udì prima di crollare.

"Ti amo Jimin" dissi, ricevendo come risposta dei respiri affannati, segno che il piccolo si era addormentato. Avrei davvero voluto sapere la sua risposta. L'ultima volta siamo arrivati anche ad urlarci contro, ma può darsi che qualcosa in lui sia cambiato. positivamente o anche negativamente. Lo accetterei, con fatica, ma lo farei comunque.
Gli lasciai un piccolo bacio sulla guancia e decisi davvero di fare qualcosa da solo.
Dopo essermi sistemato il cappotto nero, uscii di casa, complimentandomi per l'aspetto sempre al top.
Camminai con le cuffiette alle orecchie, il cappellino a coprire i capelli colorati e anch'esse. Le note di Wonderwall risuonavano sempre più forti, finché non sbattei contro un ragazzo.
"Attento a dove metti i-" era il piccolo, Jungkook.
"Yoongi. Scusami, avevo troppi fogli in mano, e non ti ho visto", infatti erano tutti sparsi a terra. Mi chinai per raccoglierli e lui mi ringraziò.
"Come mai da solo?" mi chiese.
"Jimin sta dormendo"

"Jimin sta dormendo", ciò significa che lui avrebbe avuto il pomeriggio libero.
Tentar non nuoce.
"Che fai dopo?" ci chiedemmo all'unisono, scoppiando a ridere e rialzandoci dopo aver raccolto tutto.
"Andiamo a prendere un caffè?" mi disse insicuro della mia risposta, grattandosi la nuca.
"Perchè no" dissi mettendo le mie cose nella borsa.

Camminammo fino al bar più vicino, dove entrammo anche per il freddo. A Seoul le temperature stavano iniziando a calare e il meteo premetteva neve.
"Allora Jungkookie" iniziò a parlare il grande quando ci sedemmo ad un tavolo dopo aver ordinato "Cosa vuoi fare da grande?".
Può sembrare una domanda scontatissima, una di quelle che ti porge la maestra all'asilo; e tu sei già pronto a rispondere con "astronauta", "principessa" o "maestra". Ma per me quella domanda contava molto, e infatti sorrisi.
Nessuno mai mi aveva chiesto cosa avessi voluto fare, perché mai nessuno, a parte mia nonna, si era interessato a me.
Mia mamma e mio papà erano sempre pieni di lavoro e non mi davano molta importanza, quindi passavo molto tempo con la nonna, colei che mi è sempre stata vicino.
"Sai, non ne sono molto sicuro, ma mi piacerebbe cambiare il mondo. Ma non vorrei tipo essere il presidente dell'America, no. Solo credo con delle piccole idee si possa fare tanto" ripresi un attimo fiato "Mi piacerebbe aiutare il prossimo, anche solo per un istante.".
Yoongi mi guardò fisso negli occhi.
"Hai una bella testa ragazzino." disse dopo svariati secondi di silenzio.

Mi svegliai solo, con le mani ghiacciate e il corpo rannicchiato da una parte del letto.
"Yoongi?" non ricevetti risposta. Sarà uscito.
Presi il cellulare e non trovai neanche un suo messaggio. Chiamai l'unica persona che mi venne in mente in quel momento.
"Taehyung?"
"Jimin? È successo qualcosa? Sono le 18:30" mi chiese preoccupato.
"No, tranquillo" lo rassicurai "Ti va di fare un salto a casa?"

10 minuti dopo, il mio migliore amico era fuori dalla mia porta, con una sciarpa enorme a coprirgli mezza faccia. Lo feci entrare e sedere sul divano.
"Oggi avevo una mezza intenzione di venire da te" confessó dal nulla
"Perché non l'hai fatto?"
"Credevo di disturbare te e Yoongi"
"Qui il disturbato sono io. È uscito e non ha detto nulla. Non ha neanche lasciato un messaggio e non so nemmeno dove sia" alzai le braccia in aria e Taehyung si avvicinò a me.
"Calmo Jimin-ah dai."
Mi prese i gomiti e mi abbracciò. Appoggiò il mento sulla mia spalla e disse:"Vedrai che tornerà sano e salvo", con un pizzico d'ironia che mi fece ridere e tornare sereno.
Più di tutto era lui che mi trasmetteva serenità.
"Resti qui finché non torna?" chiesi ancora abbracciato, e con il labbruccio che caratterizzava la mia espressione.
"Certo" disse lui accarezzandomi la testa.

Dopo aver bevuto i nostri caffè e aver continuato a parlare, uscimmo di lì, e il freddo invase tutto il mio corpo. Il maggiore se ne accorse perché iniziai subito a tremare e mi porse la sua sciarpa di lana.
"Ne sei sicuro?" chiesi conferma. Avevo paura che il suo ragazzo si sarebbe potuto arrabbiare.
"Prendila, stai gelando Jungkookie"
Quasi corremmo per tornare e Yoongi mi accompagnò fin sotto casa.
"Comunque questo è il mio numero" mi porse il suo telefono e mi affrettai a digitarlo sul mio. Mentre scrivevo l'ultima cifra del mio, sul suo cellulare, disse:"Mi sono divertito con te piccoletto"
"Anch'io" ammisi, arrossendo ma non facendoglielo notare e dando la colpa al freddo.
"Dovremmo farlo più spesso" disse mentre si avvió.
"Perché no" urlai vedendo la sua sagoma ormai lontana.
Strinsi la sciarpa e sentii il suo odore. L'odore di maturo, di grande. Quell'odore su cui ho sempre fantasticato e che ora ho qui tutto per me. Lui con quel suo stile, con quel suo charme.
Ho sempre avuto una crush per te Min Yoongi.

Entrai a casa e sentii delle risate provenire dal salotto. Cosa che non mi stupii perché il minore non riusciva a stare da solo.
Entrai e vidi Jimin sulle gambe di Taehyung, Cosa che accadeva spesso però che in quel preciso istante mi dette un po' fastidio.
"Buonasera Kim" dissi io, togliendomi il cappotto.
"Dove sei stato tutto questo tempo?! Mi hai lasciato qui, da solo e sai che odio quando lo fai. Non mi hai lasciato un messaggio, non mi hai telefonato, nulla Yoongi!" si alzò immediatamente Jimin e mi corse incontro, sferrandomi dei piccoli pugni sul petto, che non mi facevano male, ma solletico.
"Sono solo andato a prendere un caffè con Jungkook"
"Jungkook?!" esclamarono in coro i due, uno più sorpreso dell'altro.
"Sì, Jungkook. Il più piccolo? Il tuo ragazzo? Vi suona familiare?" dissi puntando Taehyung che ci aveva raggiunto. "È un problema se esco con un amico?" sputai senza sosta, ora rivolgendomi a Jimin.
"No, assolutamente..." rispose, facendosi piccolo, più del solito.

Sopo mezz'ora, rimanemmo solo io e il mio ragazzo. Lui in camera, io sul divano a guardare la televisione. Mi tolsi gli occhiali, mi scattai una foto e azzardai.
to Jungkook:

"Sogni d'oro"

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"Sogni d'oro"

 ᴛᴀᴋᴇ ᴍᴇ ʜᴏᴍᴇ; ᴘ.ᴊᴍ+ᴋ.ᴛʜDove le storie prendono vita. Scoprilo ora