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Era finalmente finita.
Tutte le bugie raccontate, le "scappatelle", le corse per non farsi vedere.
Jimin ormai sapeva tutto di me e Jungkook.
Tra noi è finita, e devo ammettere che mancherà molto ad una parte di me.
Quella parte che tengo sempre nascosta, e viene fuori soltanto quando sono incazzato nero.
Quella parte che conosceva soltanto lui.
Quella parte che non mostrerò più a nessuno, e continuerò a sopprimere, sperando che non si manifesti nei momenti sbagliati.

Lo abbracciai, per l'ultima volta.
Ne avevo bisogno, perché lui aveva riparato dove gli altri avevano ferito.
Eravamo stati la cura dell'altro.
Ma ora la cura è cambiata.
"Ciao Yoongi" furono le sue ultime parole, prima di lasciarmi nell'aula, da solo.
Sospirai, mi tolsi gli occhiali e mi massaggiai le tempie.
Mi avvicinai al pianoforte al centro della stanza, e iniziai a sfogarmi nel migliore dei modi.

"I'm tired of this...
Saying this was love and this is love?
They're tired of each other
they seem to hold the same hand
This repeated seesaw game
We have to stop it now..."

Buttai giù i primi pensieri scritti su quella brutta situazione, e li trasformai in musica, con le mie dita che vagavano sui tasti bianchi e neri.
Sentii un leggero applauso. Mi girai e trovai il mio piccolo ragazzo, che entusiasta, mi raggiunse sulla sediolina nera.
"Mi lasci sempre senza parole" sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra.
Lo afferrai dalle guance, con i palmi delle mani, e lo avvicinai a me, baciandolo una volta per tutte.
Assaporai quel momento.
Intorno a noi, il silenzio più totale.
C'erano soltanto gli schiocchi di tutti i nostri baci bisognosi. Della nostra voglia di amarci. Del nostro amore.
Aprii gli occhi e lo vidi arrossire.
Sorrisi a quella scena, perché quel piccoletto mi aveva letteralmente rubato il cuore.

Un pensiero si fece spazio nella mia mente.
Jimin era definitivamente sceso dall'altalena.

Uscii da scuola, con Jaebum al mio fianco che mi stava parlando entusiasta del suo esperimento riuscito di scienze.
"Ho messo l'acido solforico ed è esploso tutto!" rise ed io mi deliziai di quel suono che iniziava a piacermi.
Presi una decisione su due piedi.
"Stasera ti va di andare al cinema?".
Lo spiazzai, perché vidi la sua faccia persa nei miei occhi, che fissava con le sopracciglia corrucciate.
"D-davvero?"
"Certo. Perché no? Amo i film fantastici, e ne proietteranno uno al Drive-In, proprio stasera" cacciai il telefono e gli feci vedere il volantino "Tu hai la moto, ma credo sia la stessa cosa", gli sorrisi.
"Oddio, certo certo. Ci vediamo alle 19:30 a casa tua."
Annuii a se stesso come per convincersi della cosa, e scappò via, urlando un "Ciao!".
"Non dirmi che ci andrai davvero Jimin..." sentii alle mie spalle, accompagnato da uno sbuffo sonoro.
"Perché non dovrei?" mi girai, riconoscendo il tono utilizzato nei momenti di sconforto, e la voce che ormai accompagnava la mia quotidianità da molti anni.
"Sei appena uscito da una relazione. Sei stato male e chi ti ha consolato? Il sottoscritto. Già vuoi ricominciare? Vuoi buttarti in pista? Oh gente il signorino qui presente è un bel pezzo di manzo assolutamente single!" parlò ironicamente, alzando le mani e mimando un gesto di resa.
"Taehyung, è solo un'uscita. Non succederà nulla di estremamente scandaloso", mi avvicinai a lui e gli appuntai i bottoni della camicia che era solito lasciare liberi perché
'Lo facevano sembrare cattivo'.
Lui di tutta risposta, si imbronciò, come quando eravamo piccoli.
Una cosa che trovavo tenera.
All'improvviso un'idea balenò nella mia mente.
"Facciamo una cazzata, ti va?".

Due ore dopo eravamo seduti sulle poltrone del parrucchiere vicino casa del mio amico, mentre aspettavamo il risultato del colore.
"L'abbiamo davvero fatto?" domandai incredulo, guardandomi allo specchio.
"Ti ho trascinato in qualunque mio problema, questo è un mio modo per riscattarmi e per chiederti scusa. Ogni tanto bisogna cambiare mio caro TaeTae" mi guardò l'altro.
Gli occhi ormai scomparsi per via del suo sorriso.
Ah si, il suo sorriso.
La cosa che mi aveva fatto innamorare di lui.
Ebbene sì.
Kim Taehyung era perdutamente rapito dalla bellezza di Park Jimin.
E sapeva nasconderlo apparentemente bene.
Ero gelosissimo di quel Jaebum che poteva uscire con lui, e conquistarlo con una semplice frase, o con il suo atteggiamento da bravo ragazzo, cosa che non mi convinceva affatto.
Io invece avrei dovuto accontentarmi, e anche aspettare.
Ma per lui avrei aspettato anche tutta la vita.
Per averlo tutto per me, e per starci insieme, avrei fatto anche gli sbagli più grandi, solo per farlo stare bene.
Perché quando si è innamorati, non si pensa mai alle conseguenze.
Ci lavarono la tinta, ci asciugarono i capelli e ci guardammo.
Tintinnammo e scoppiammo a ridere.
Jimin per poco non cadde e si buttò tra le mie braccia.
Una delle sensazioni più belle che potessi mai provare.
"Sembriamo due principesse!" si coprì la mano con la bocca, ancora abbracciato a me.
"Io opterei per due fatine" gli accarezzai i capelli e lo stesso fece lui.
"Però siamo sempre i più belli" si pavoneggiò lui, con i capelli ormai, lilla.
"Io con questi capelli sembro un puffo...".
Pagammo e uscimmo.
Subito mi prese la mano e fece intrecciare le nostre dita.
"Il mio puffo."
Mi stava illudendo, involontariamente.
Ma di questo passo, l'unico a soffrire, sarei stato io.

 ᴛᴀᴋᴇ ᴍᴇ ʜᴏᴍᴇ; ᴘ.ᴊᴍ+ᴋ.ᴛʜDove le storie prendono vita. Scoprilo ora