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Uscii da casa del mio migliore amico e mi avviai verso la mia, però prima decisi di fare una telefonata.
"Ehi Jungkook!" dissi io appena lui rispose, dopo 3 squilli.
"Ehi TaeTae" mi rispose moscio, quasi scontento.
"Ho saputo che oggi sei uscito con Yoongi" cacciai l'argomento.
Sentii deglutire dall'altra parte del telefono.
"Ehm si, abbiamo preso un caffè insieme, niente di tanto importante."
"Ti sei divertito?"
"Si" rispose secco.
Ci fu un po' di silenzio, che decise di spezzare dicendo di dover andare a dormire. Il ragazzo non me la raccontava affatto giusta.
Aprii la porta di casa e mi gettai a peso morto sul divano, ero stanchissimo. Jimin è peggio di una radio accesa.
Spero che stia bene, dopo l'ennesima discussione con Yoongi.
to Jimin: Ehi piccoletto, come stai?

Io e Yoongi avevamo "quasi litigato" di nuovo.
"È ovvio che sei libero di fare ciò che ti pare, ma capisci che mi preoccupo per te? E lasciarmi un bigliettino o un messaggio in segreteria non credo costasse molto."
Questa fu l'ultima frase prima di prendere un gelato e salire in camera.
Mi sedetti sul letto e mi misi le mani in faccia.
sospirai sonoramente, anche avevo voglia di urlare.
Mi piaceva tanto quel dannato ragazzo, ma erano più le volte in cui alzavo la voce, che quelle in cui facevamo l'amore.
Presi le cuffie e avviai la riproduzione casuale.

Nel momento esatto della mia canzone preferita, sentii il suono di una notifica.
Tae<3: Ehi piccoletto, come stai?
Sorrisi e immediatamente gli risposi.
Jimin: Sono un po' stanco, peró credo bene.
Inviai e attesi la risposta, che non tardó ad arrivare.
Tae<3: Quanto vorrei essere con te :(
Jimin: Ma tu ci sei sempre, anche quando non ci sei.
E infatti
Tae<3:

Mi raccomando dormi bene!Jimin♡: Notte

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Mi raccomando dormi bene!
Jimin: Notte.
Misi a caricare il telefono e cercai di addormentarmi di nuovo. Non pensando a nulla.
Mi girai e mi rigirai più volte, finché non arrivò Yoongi e feci finta di dormire.
"Jimin smettila, so che sei sveglio. Basta fare il bambino. Non ti ho avvisato? non fa niente. Finiamola e non ingigantire la cosa".
Non risposi, ero troppo orgoglioso.
"Fai così? Va bene, ci vediamo domattina. Buonanotte".
Si spogliò e si mise sotto le coperte, con la schiena contro la mia. Era la prima volta che succedeva, perché era suo solito abbracciarmi.
Scese una lacrima, ma lasciai perdere e mi coprii la faccia con la coperta, riuscendo ad addormentarmi.

La mattina dopo Yoongi mi aveva lasciato solo, ancora. Ero davvero furioso.
Mi alzai così velocemente che persi l'equilibrio e caddi, sbattendo la testa. Mi misi seduto a gambe incrociate e iniziai a piangere come un bambino.
"Non piangere" mi dicevano da piccolo "Perché sembri una femminuccia". Ed è in questi momenti che butto fuori tutto ciò che non mi hanno dato modo di sfogare prima.

Dopo 10 minuti scesi, con gli occhi gonfi, e notai un bigliettino.
"Buongiorno, sono uscito prima, ma credo che tu l'abbia già capito. Ti aspetto a mensa
-Y"
Cercai di tranquillizzarmi, chiusi il giubbotto e uscii.

Arrivai davanti a scuola, dove trovai Jungkook da solo.
"Ehi" gli dissi, proprio davanti a lui.
"Jimin!" disse quasi euforico, sorridendo.
"Come stai?" mi chiese dopo. Non avevamo mai avuto questa confidenza, e se devo dirla tutta, mi ha fatto pena vederlo da solo.
"Tutto bene" mentii velocemente mentre Osservavo il suo outfit. Indossava dei jeans scuri, una felpa nera, il parka sempre dello stesso colore e una sciarpa. Una sciarpa che conoscevo piuttosto bene.
Stava continuando a parlare, ma continuai a fissare il suo collo.
Era proprio di Yoongi.
Jungkook sventolò la mano davanti ai miei occhi:"Ci sei?" mi riprese ridendo.
"Sì" sorrisi amaramente.
"Scusami, ora vado". aggiunsi velocemente.
"Okay, io aspetto Taehyung". Avevo bisogno di lui ora più che mai. Sentivo lo stomaco in subbuglio e il cuore scoppiare. Volevo sentirmi bene tra le sue possenti braccia, ma invece decisi di andarmene, lasciando il più piccolo lì.

Entrai a scuola e vidi Jaebum che mi salutó con enfasi:"Jimin!". Nel mio camminare veloce, gli diedi una spallata involontaria:"Scusa, non è giornata" affermai a testa bassa.
"Okay" udii, quasi in un sussurro.
Mi diressi direttamente verso la mia classe; lì aspettai Taehyung, che entrò ovviamente in ritardo. La mia gamba tramemava e mi passai più volte le mani tra i capelli.
Fece il suo ingresso quasi trionfale, felice. Ma quando incrociò il mio sguardo, cambiò totalmente.
Mi conosceva benissimo, in ogni mia sfaccettatura. Conosceva tutto di me, quindi poteva aver già capito.
Si affrettò a sedersi affianco a me, appoggiò lo zaino allo schienale e mi mandó un bigliettino.
"Jimin-ah dimmi cosa è successo".
Mi girai poco verso di lui, e gli sussurrai:"Forse sono io, o sono davvero loro questa volta, ma ti dico solo una parola. Paranoie".
Annuii e un altro bigliettino arrivò sul mio banco.
"Parliamone alla fine dell'ora".

La mia matita batteva sul banco. Ero impaziente. Avevo bisogno di sapere perché il mio migliore amico fosse così strano.
3 minuti e sarebbe dovuta suonare.
3 minuti d'inferno.

Appena scattó presi per mano Jimin e lo portai fuori dall'aula.
"Cosa succede?" mi affrettai a chiedergli.
Lui prese un respiro e mi spiegò tutto. Erano cambiate delle cose con Yoongi. Mi spiegó che aveva regalato una sua sciarpa, a quanto pare, preferita a Jungkook, e questa cosa lasciò di stucco anche me.
"Cosa dovrei fare Tae?" disse mangiandosi le unghie e tremando lievemente. Gli presi le mani e le feci intrecciare con le mie. Sentii il suo respiro fermarsi per un attimo.
"Stai calmo, prima di tutto" cominciai "E poi, potremmo fare come loro. Tu sei geloso di Yoongi?"
"Tu sei geloso di Jungkook?"
È sempre stato così. quando non riusciva a rispondere ad una domanda, te la rigirava con un'altra ancora. Mandando in pappa il cervello. Ed era quello l'effetto che aveva su di me quando si comportava così.
Sospirai e sorrisi. Lui comprese, lasció le mani e mi abbracció.
"Amo rifugiarmi tra le tue braccia TaeTae."
Io amo quando mi dici certe cose Jimin.

"Ci sono tutte le note, dal Do al Si" spiegai, alzandomi gli occhiali "L'unica cosa che cambia è questa" premetti un tasto "Questo è chiamato Do centrale". In quel momento suonò la prima campanella, e tutti gli alunni, tranne uno, uscirono dalla classe.
"Signorino Jeon, ha bisogno di una mano?" gli chiesi semplicemente, mettendo via le mie cose.
"Sentirti dire il mio nome così è strano" ammise lui.
Notai che aveva ancora la mia sciarpa addosso.
"Lo so, ma sa che siamo in un ambiente lavorativo, e non posso permettermi di chiamare gli studenti per nome" dissi, lamentandomi e lui si avvicinò al pianoforte.
"È molto affascinante"
Io o il pianoforte Jungkook?
"Si sieda accanto a me, proviamo a suonare."
Lo vidi irrigidirsi, ma fece come detto.
Presi la sua mano fredda e con le dita andai a sfiorare i tasti del pianoforte, cercando di creare una melodia.
"Un giorno lo saprai fare anche tu" gli dissi con tutta la sincerità possibile.
Era diventato tutto rosso.
Era anche la prima volta che ce l'avevo così vicino.
Era davvero bello.
"Ehm si, lo saprà fare anche lei signor Jeon. Ora devo andare. Buone lezioni"
Presi gli ultimi fogli e uscii da quell'aula, visibilmente in imbarazzo.

All'ora di pranzo aspettai Jimin al suo armadietto. Arrivò con Taehyung al suo fianco, come suo solito, e sembrava sereno.
Mi guardò e disse:"Yoongi." si fermò "Go notato che non hai più la sciarpa. Ora le regaliamo, vero?". Taehyung gli diede una leggera gomitata ed io capii.
"Ti ho detto che è solo un amico, e poi è anche fidanzato." feci un cenno verso il suo ragazzo.
"Anche tu sei fidanzato se è per questo"
"Non fare il ragazzo geloso dai. È solo una sciarpa" sbuffai, stanco.
"Va bene, va bene. Qndiamo a mangiare Taehyung?" si avviò ma gli presi il braccio e feci incontrare i nostri sguardi.
"Jimin è una cazzo di sciarpa. Non è niente di tanto importante. E poi da quando controlli la mia vita? Non posso farlo? Devo avere il tuo consenso?" alzai leggermente la voce.
"Muoviti, andiamo a mensa".
Mi snobbò cosí, senza rispondere. Rassegnato lo seguii, però senza prima averlo abbracciato forte.
Era inutile, quel ragazzino aveva il potere di attirare chiunque avesse attorno.


Nella foto, la sciarpa della Yoonkook.
-maar

 ᴛᴀᴋᴇ ᴍᴇ ʜᴏᴍᴇ; ᴘ.ᴊᴍ+ᴋ.ᴛʜDove le storie prendono vita. Scoprilo ora