"Molto tempo fa, per isolarsi da un mondo di mostri, gli elfi hanno iniziato a costruire le città. Così i mostri iniziarono ad aggirarsi attraverso i muri di pietra come fanno al di fuori di esse, ciò non placò le loro paure. La verità è che i muri non garantiscono la sicurezza di nessuno. Il posto dove ti rinchiudi, non è casa tua. La tua casa è a volte un luogo che trovi viaggiando molto e molto lontano."
· Autore ignoto.
La prima sera in cui la bambina uscì dal corpo di Elanor, ero estasiato. Molto dopo che mia moglie si era addormentata con la piccola accoccolata fra le braccia, continuavo a fissarle dalla poltrona accanto al fuoco. Immaginai un centinaio di vite future per lei, e tutte radiose di promesse. Elanor aveva detto che era minuscola. Sciocchezze! Tutti i neonati erano piccoli! Sarebbe stata bene, anzi, più che bene. Sarebbe stata intelligente, quella mia cucciola, e adorabile. Avrebbe danzato flessuosa come un giunco nella brezza e cavalcato come se fosse parte del cavallo stesso. Elanor le avrebbe insegnato le lettere, i numeri, e i nomi e le proprietà di ogni erba che cresceva nel giardino; io le avrei insegnato a padroneggiare la magia che scorreva nel suo sangue. Sarebbe stata un prodigio. Immaginavo le sue manine sporche d'inchiostro mentre mi aiutava con una trascrizione o copiava le illustrazioni che non ero capace di replicare. La immaginai sulla pista da ballo della fortezza di Cintra che volteggiava in un lungo abito purpureo. Il mio cuore traboccava di gioia e avrei voluto che il mondo festeggiasse con me. Mi venne da ridere al pensiero di come ci sarebbero rimasti di sale tutti quanti nell'apprendere della sua nascita. Io, Abelas e Lunus non avevamo rivelato a nessuno che Elanor era incinta e adesso avremmo fatto una figuraccia quando si fosse sparsa la voce che avevo una figlia, una bambina chiara e delicata come una margheritina di campo. Immaginai un banchetto per darle il benvenuto. Oh, se avessi potuto in qualche modo far sapere ad Avallac'h del raggio di sole che aveva rischiarato la mia vita! Sorrisi, augurandomi che quel desiderio si realizzasse. Avrei organizzato una festa magnifica con musica e cibo a volontà il giorno dell'imposizione del nome. Cirilla e Abelas, e persino Lunus e Aridhel sarebbero venuti a Corvo Bianco. E a quel pensiero, la mia euforia cominciò a dissolversi. Un figlio inaspettato non è la stessa cosa di un figlio che dorme fra le braccia della mamma. Che cos'avrebbero pensato Cirilla e Abelas quando l'avessero vista? Potevo figurarmi lo scetticismo di Abelas che quella neonata dagli occhi azzurri appartenesse alla stirpe del Sangue Antico. E Ciri? Se avesse ammesso che mia madre era bionda come la sua antenata e riconosciuto la bambina come figlia di Solas Dorren aep Shiadhal, come avrebbe reagito? Avrebbe accampato diritti su di lei? Quella piccola creatura sarebbe stata considerata, come Ainwen, una segreta riserva di Sangue Antico, un'erede da tirar fuori al momento opportuno se la discendenza ufficiale si fosse in qualche modo interrotta? Mi prese una forte trepidazione, che travolse il mio cuore come una marea fredda di terrore. Come avevo potuto desiderare tanto quella figlia e non aver mai preso in considerazione i pericoli che l'avrebbero circondata, per il solo fatto di essere mia figlia? Lunus l'avrebbe voluta esaminare in cerca di segni di magia. Cirilla avrebbe stabilito che il trono aveva il diritto di sceglierle il marito. Mi alzai e cominciai a camminare avanti e indietro per la stanza, come un lupo che sorveglia la sua tana. Elanor dormiva, distrutta dalla stanchezza. La bambina in fasce si mosse appena, poi si acquietò. Dovevo proteggerle, assicurare a mia figlia un futuro che potesse scegliere per conto suo. La mia mente traboccava di idee. Fuggire. L'indomani avremmo fatto armi e bagagli e saremmo fuggiti; ci saremmo rifugiati da qualche parte dove avremmo potuto vivere semplicemente come Elanor, Solas e la loro bambina... no. Elanor non avrebbe mai accettato di tagliare i ponti con Lunus, né io mi sarei mai allontanato dalle persone che amavo, anche se al momento potevano sembrarmi una minaccia. E allora? Le guardai mentre dormivano beate, vulnerabili. Le avrei protette a ogni costo, giurai a me stesso.
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You went looking for a Myth and found an elf
FanfictionSolas vive in pace con la famiglia nella tenuta che ha avuto in dono dalla Corona di Nilfgaard per gli anni di leale servizio. Ma dietro quella facciata di tranquillo e rispettabile signore di campagna si nasconde un passato turbolento. Perché Solas...