18. Jackbam

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Finalmente appoggiai il mio telefono sopra al letto e iniziai a cercare dei vestiti dal mio bellissimo armadio mentre restavo in chiamata con il mio amico Namjoon.

«Ho sentito che sei stato preso» dice lui mentre annuisco per ricordarmi solo successivamente che sono in chiamata quindi gli risposi con un semplice e molto calmo urlo di vittoria.
Sentii una risata dal telefono mentre buttavo l'ennesima maglietta sopra al letto.

«Se non fosse per questo tuo appuntamento potrei anche invitarti al solito posto.» dice Namjoon, facendo riflettere l'amico.
«Potrei anche venire, tanto la ragazza di oggi sarà come le altre... non ce ne sarà mai una giusta.» dico fissando amorevolmente il muro. Io mi chiedo perché continuo a insistere, le ragazze sono sempre uguali.

«Perché continuo a organizzare questi appuntamenti se finiscono sempre allo stesso modo?» dico senza neanche pensare. Con lui mi sono sempre sfogato, fin da quando quel bambino mi ha picchiato perché l'ho difeso. Aish, che stupido che è stato, io non mi meritavo di essere deriso così.

-Forse perché non ti sei ancora dichiarato al barista- dice lui.
«Non mi piace Jinyoung, idiota!» sbotto io arrabbiato. Solo perché siamo amici, e Nam ha appena scoperto che Jinyoung è gay, adesso lui mi piace. Ma non è vero. Siamo solo amici e futuri compagni di band...o come si dice. Sono molto agitato, non so cosa fare. E se poi non andiamo d'accordo? Non voglio rovinare il sogno che ho da una vita.

«Lasciamo stare che è meglio. Dopo sta tipa, se ti sta antipatica, la molli e ti diverti con noi. Posso portare anche i miei amici?» dice lui. Scuoto la testa, è sempre il solito.

«Tanto non mi lasci scelta... ma ora cosa mi metto?» chiedo infastidito.
-Boh, MAGARI QUELLA CAMICIA CHE MI HAI RUBATO- Dice Namjoon infastidito ma al contempo divertito. Scoppiai a ridere.

Alla fine siamo amici dalla nascita, ci vogliamo un mondo di bene. Siamo come fratelli divisi alla nascita.
Non ci siamo mai divisi, neanche quando Namjoon è entrato nei BTS.

E poi quella camicia gli stava malissimo. Modestamente stava molto meglio a me.
La presi e dopo chiusi la chiamata lasciando quel pabo a ridere da solo.

~~~

Arrivai alla festa di Namjoon e lo trovai quasi subito... mentre si limonava appassionatamente Jin.
Feci dei finti colpi di tosse per far notare la mia presenza e, solo dopo un eternità, si accorse di me. In realtà loro due non potrebbero stare insieme ma la vita è la vita.

«Oh ciao Jackson, come è andata?» chiese lui.
«Un'oca come al solito...» dissi io mentre mi guardavo un po' in giro.
La tipa che avevo trovato su una di quelle app d'incontri era come tutte le altre.
Io volevo qualcosa di vero, non una ragazza più trucco che altro che voleva solo chiavare.

Guardai in giro e notai un ragazzino più piccolo di me. I suoi capelli erano un po' strani: aveva un ciuffo rosa davanti mentre il resto erano scuri. Ma non gli stavano affatto male.

Dal viso mi sembra tailandese. So che non c'è così tanta differenza tra noi ma, come i coreani si accorgono che sono per metà cinese io mi accorgo che lui è tailandese, almeno in parte.

«Hey Jin?» Chiesi io, girandomi verso l'amico accanto a me. Namjoon era andato a prendere da bere per tutti e tre.

«Sì??» chiese lui voltandosi verso di me.
Jin ha sempre avuto un atteggiamento responsabile, com'è la mamma dei BTS, a volte è anche la mia.

«Il ragazzino quello spaesato, bello che ha un po' di capelli rosa, chi è?» chiesi io e lui subito si avvicinò a me, felice che avessi trovato finalmente qualcuno di interessante.

«Non lo so ma è carino e poi secondo me è gay... vacci a parlare Jacki.» disse lui, spingendomi verso lo sconosciuto.
Spinsi un po' di persone arrivando finalmente a lui.

«Stai cercando qualcuno?» gli chiesi ma lui non mi sentì quindi glielo ripetei due o tre volte urlando.

«No, stavo solo guardandomi in torno» disse lui e quindi gli presi la mano e lo portai davanti al balcone del bar e ordinai due bicchieri di soju.

Iniziammo a parlare un po' di tutto continuando a bere, alla fine eravamo talmente ubriachi che non ci siamo accorti di esserci spostati nella camera degli ospiti ed esserci chiusi dentro. Lui cominciò a baciarmi così il mio autocontrollo andò in pezzi e facemmo quello che non avrei mai immaginato. Non mi fermò e io non ci sarei riuscito perciò cominciai a spogliarlo mentre lui faceva lo stesso con me, nessuno dei due l'aveva mai fatto ma guidato dai suoi versi di piacere riuscì a passare la notte migliore della mia vita.

La mattina successiva mi svegliai stringendolo tra le braccia, concretizzai quello che era successo e mi sentii una schifezza così presi le mie cose e me ne andai.

~~~~~

Mi lasciai convincere da Namjoon a trovarci al parco con un paio dei suoi amici ma appena arrivai al luogo dell'appuntamento trovai il ragazzino dal ciuffo rosa e mi salì il panico.

Per quanto fossi stato ubriaco non posso negare che tutto quello mi fosse piaciuto tanto ma non ho il coraggio di parlarne. Spero che non si ricordi niente, anche lui ha bevuto tanto e poi non voglio passare per quello che va a letto con il primo che capita. Ma devo ammettere di avere ancora l'immagine di lui nudo nella mia mente e non riesco a scacciarla.

Ci incamminammo per andare in centro ma mi sentii tirare per la maglia così mi fermai e mi voltai, era lui. Cazzo.

«Jackson, so cos'è successo ieri notte...»
«Scusami, io... Mi sento uno schifo, ti ho violato senza il tuo permesso... Immagino che ora mi odierai »
«Era esattamente quello che volevo. La verità è che appena ti ho visto parlare con Namjoon ho pensato fossi un dio greco e poi, quando sei venuto a parlarmi... Non ho più ragionato. E scusami se ti sono saltato addosso ma non vedevo l'ora che succedesse quello che è successo.»

Lo guardo sorpreso e lui sorride timidamente, lo stringo tra le braccia e faccio incontrare le nostre labbra.

«Promettimi che non mi lascerai.»
«Non ti lascerò mai, non ci riuscirei, piccolo Bambi!»

Ci affrettammo per raggiungere gli altri che nel frattempo sono andati avanti cercando di ignorare le occhiatine di Jin che probabilmente aveva visto tutto.

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